Dalla Redazione
“Si chiama HDiA – ci spiega Stefano Crociani, amministratore delegato di Ser.mac – è una tecnologia di nuova generazione molto innovativa che supera lo stato dell’arte. Si tratta di una nuova metodologia di indagine per il controllo superficiale in linea dei prodotti ortofrutticoli. Otre a garantire prestazioni superiori, questo nuovo sistema permette di analizzare il frutto in alta definizione nella sua completezza per cogliere anche le minime difformità rispetto al modello standard, riducendo sprechi e tempi macchina dei sistemi di visione attualmente esistenti”.
Il cuore del sistema è una complessa rete neurale, brevettata da Ser.mac, in grado di “vedere” meglio dell’occhio umano, costantemente e senza cali di resa. Da un punto di vista funzionale e prestazionale, HDiA riconosce velocemente i difetti presenti sul frutto, anche quelli minimi; determina il calibro, inteso come dimensione e forma del frutto; identifica il colore, calcolando la percentuale di superficie occupata dal colore predominante. In sostanza questo sistema permette di riconoscere a 360 gradi i difetti, anche minimi, della superficie esterna dei frutti, elevando così lo standard qualitativo.
La nuova tecnologia è già disponibile per kiwi, susine, ciliegie, mirtilli e agrumi, ma presto sarà adattata anche ad altri frutti. “Sui kiwi – ci spiega Crociani – HDiA riesce a rilevare anche le macchie dovute alla cocciniglia, cosa che non erano in grado di fare i sistemi precedenti. Questo può fare una grande differenza quando si selezionano i frutti per le destinazioni d’oltremare. Della frutta guasta può compromettere la spedizione. Adesso stiamo sviluppando un sistema altrettanto evoluto anche per idividuare i difetti che si trovano internamente ai frutti e quindi non visibili dalla superficie”.
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