L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Ser.mac a Berlino con “HDiA”: il controllo superficiale supera l’occhio umano

                      Ser.mac FL17 Q
                      Il sistema è stato adottato lo scorso autunno sulla linea di kiwiberry prodotti e confezionati nel Cuneese. A Berlino, in occasione di Fruit Logistica 2017, ha fatto il suo debutto ufficiale HDiA (high definition innovative agrovision), un nuovo sistema di visione interamente sviluppato e brevettato da Ser.mac, azienda di Cesena specializzata nella realizzazione di impianti di lavorazione ortofrutticola su misura, dalla fase di alimentazione, alla selezione al confezionamento. È già in corso lo sviluppo di un sistema innovativo in grado selezionare anche la qualità interna della frutta (difetti non visibili dall’esterno)

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Ser.mac FL17

                      Stefano Crociani, ad di Ser.mac, con il resp. marketing Raul Palella (Copyright: Fm)

                      “Si chiama HDiA – ci spiega Stefano Crociani, amministratore delegato di Ser.mac – è una tecnologia di nuova generazione molto innovativa che supera lo stato dell’arte. Si tratta di una nuova metodologia di indagine per il controllo superficiale in linea dei prodotti ortofrutticoli. Otre a garantire prestazioni superiori, questo nuovo sistema permette di analizzare il frutto in alta definizione nella sua completezza per cogliere anche le minime difformità rispetto al modello standard, riducendo sprechi e tempi macchina dei sistemi di visione attualmente esistenti”.

                       

                      Il cuore del sistema è una complessa rete neurale, brevettata da Ser.mac, in grado di “vedere” meglio dell’occhio umano, costantemente e senza cali di resa. Da un punto di vista funzionale e prestazionale, HDiA riconosce velocemente i difetti presenti sul frutto, anche quelli minimi; determina il calibro, inteso come dimensione e forma del frutto; identifica il colore, calcolando la percentuale di superficie occupata dal colore predominante. In sostanza questo sistema permette di riconoscere a 360 gradi i difetti, anche minimi, della superficie esterna dei frutti, elevando così lo standard qualitativo.

                       

                      La nuova tecnologia è già disponibile per kiwi, susine, ciliegie, mirtilli e agrumi, ma presto sarà adattata anche ad altri frutti. “Sui kiwi – ci spiega Crociani – HDiA riesce a rilevare anche le macchie dovute alla cocciniglia, cosa che non erano in grado di fare i sistemi precedenti. Questo può fare una grande differenza quando si selezionano i frutti per le destinazioni d’oltremare. Della frutta guasta può compromettere la spedizione. Adesso stiamo sviluppando un sistema altrettanto evoluto anche per idividuare i difetti che si trovano internamente ai frutti e quindi non visibili dalla superficie”.

                       

                      Copyright: Fruitbook Magazine