L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
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                      Shock energetico: a rischio la produzione di pack cellulosici, anche per il food

                      Già in difficoltà per gli incrementi dei prezzi della carta e nell’approvvigionamento delle materie prime, la filiera carta e cartone, con il nuovo shock energetico seguente al conflitto in Ucraina, è in doppia sofferenza. A lanciare l’allarme è Assografici, che sottolinea come nella situazione attuale ci sia il rischio che venga meno la disponibilità di tutti quei prodotti che non possono essere commercializzati senza packaging, a partire dai beni essenziali come il food. La situazione riguarda anche il comparto degli imballaggi per ortofrutta. “Non abbiamo scampo – commenta il direttore di Bestack Claudio Dall’Agata -, dobbiamo ancorarci alle nostre produzioni di valore, alla loro differenziazione e conseguente valorizzazione in tutti i modi e a tutti i costi”

                      Dalla Redazione

                      Il nuovo shock energetico, seguente al conflitto in Ucraina, sta rapidamente compromettendo la situazione di un’intera filiera, già in difficoltà nella gestione degli incrementi dei prezzi della carta e degli altri fattori produttivi e nell’approvvigionamento di tutte le materie prime. A dare l’allarme è Assografici, l’associazione nazionale delle imprese grafiche, cartotecniche e della trasformazione di carta e cartone, che nelle parole del presidente Emilio Albertini dichiara: “Molti stabilimenti cartari, fortemente energivori, hanno ora annunciato rallentamenti se non veri e propri fermi produttivi. Data la situazione critica che già registriamo da mesi, non è difficile intuire come sia ora a rischio la continuità produttiva anche di tutta la filiera a valle”.

                      Da mesi tutti i comparti della stampa e della trasformazione di carta, cartone e imballaggio flessibile – dall’editoria al food packaging, dalle confezioni per l’industria farmaceutica a quelle per la cosmesi – denunciano infatti difficoltà che ora rischiano di diventare veri ostacoli a proseguire regolarmente l’attività. “Per tutti i comparti – prosegue Albertini – gli incrementi di prezzo sul costo della carta sono continui da parte dei fornitori, che ora si riservano di applicarli in totale autonomia e discrezionalità, anche al momento della consegna”.

                      La produzione di astucci in cartoncino per alimentare, farmaceutico, cosmetica è rallentata dalla carenza di carta e altre materie prime; manca il materiale per produrre etichette, imprescindibili per molte filiere, in particolare quella farmaceutica e quella del food.

                      Soffre anche il settore del cartone ondulato, in cui rientra anche la produzione di imballaggi per ortofrutta, che non riesce a fare fronte a una domanda per giunta crescente. “La notizia dello stop di alcuni importanti siti produttivi cartari, rende concreta la prospettiva di fermi anche per gli ondulatori, che hanno già scorte ridotte di carta a magazzino”, sottolinea Assografici. Albertini si riferisce in particolare allo stop produttivo di Pro-Gest, leader nella produzione di carta riciclata, cartone ondulato e soluzioni di imballaggio, che ha fermato l’attività delle sue sei cartiere in Italia a causa dell’ulteriore aumento dei prezzi del gas naturale, come riporta Borsa Italiana.

                      Nella situazione attuale rischia di venire meno la disponibilità di tutti i prodotti, che non possono essere commercializzati privi del loro packaging, anche quelli essenziali, a partire dai generi alimentari. Anche il funzionamento dell’e-commerce rischia concretamente di venire compromesso, in assenza di imballaggi. “Assografici – conclude Albertini – insieme ad Assocarta e Acimga nella Federazione Carta e Grafica, unisce la sua voce a quella di Confindustria nella richiesta di misure straordinarie che divengono sempre più urgenti per affrontare l’emergenza, sia in sede Ue che da parte del Governo italiano”.

                      Tornando al comparto del cartone ondulato, “l’incremento dei costi produttivi rispetto al 1° gennaio 2021 è pari al 44% in più, dato figlio del +122% del costo del gas, del +85% dell’energia elettrica, del +55% delle carte da ondulazione, oltre alle crescite rispettivamente del 14% e del 13% di inchiostri e trasporti”, sottolinea il direttore generale di Bestack Claudio Dall’Agata commentando i dati dell’analisi di Assografici nel notiziario settimanale del Consorzio dei produttori di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta.

                      “In attesa dei primi dati che spacchettino il consumo in ortofrutta tra sfuso e peso imposto, soffrono scatole generiche di trasporto, mentre vanno decisamente meglio shopper, astucci, espositori, vaschette e unità di vendita che valorizzano il prodotto – aggiunge Dall’Agata -. Indipendentemente da quanto durerà, non abbiamo scampo, dobbiamo ancorarci alle nostre produzioni di valore, alla loro differenziazione e conseguente valorizzazione in tutti i modi e a tutti i costi”.

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