L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Siccità: finalmente arriva la pioggia in nord Italia. Temperature in calo

                      A Torino è dall’otto dicembre che non piove, il fiume Po è in secca con portate inferiori del 40%, -60% se si analizzano gli affluenti, tanto che riaffiorano i resti di un carro armato della seconda guerra mondiale. Da mercoledì però dovrebbe tornare la pioggia in Italia. Dapprima sull’area tirrenica, il maltempo dovrebbe poi estendersi sul nord est e poi al nord ovest. Sono attese anche nevicate a partire dai 1.000 metri circa. Venti forti colpiranno il Tirreno centrale, medio e basso Adriatico, Ionio e sulla Sicilia, con raffiche dai 50 ai 100 km/h. È ancora presto per dire se le precipitazioni attese potranno risolvere i problemi di scarsità d’acqua, che in Italia ormai è diventata un problema endemico. Quello che è certo è che allevierà il problema della mancanza d’acqua in agricoltura

                      Dalla Redazione

                      siccità piogge maltempo

                      Fiume Po in grave siccità (foto da 24emilia.com)

                      +++ aggiornato il 30 marzo 2022 +++

                      È da circa 120 giorni che nel nord d’Italia non piove. Cielo terso da circa tre mesi salvo un intermezzo di pioggia scarsa il 19 febbraio in alcune zone del nord Italia. Le ultime precipitazioni consistenti, infatti, risalgono a dicembre e le conseguenze sono sotto agli occhi di tutti: il fiume Po è ai minimi storici, tanto che tra la melma del fiume in secca sono spuntate le lamiere arrugginite di un mezzo militare della seconda guerra mondiale nel tratto tra Pomponesco (Mantova) e Gualtieri (Reggio Emilia), mentre nella zona di Alessandria sono riemersi i resti di un villaggio medievale, proprio a causa della forte secca del fiume.

                      In Lombardia mancano oltre 2 miliardi di metri cubi d’acqua nei cosiddetti “grandi serbatoi”: ovvero la neve in montagna, i grandi laghi e gli invasi degli sbarramenti idroelettrici in alta quota. Solo il lago di Garda conserva una buona parte delle sue riserve, mentre il Lago di Como e d’Iseo sono solo al 5% della loro capacità. Il lago Maggiore, da cui dipende l’irrigazione di gran parte delle risaie tra Lombardia e Piemonte, dispone solo del 30% della sua capacità – secondo i dati di Legambiente Lombardia – e i fiumi non se la passano meglio: il Ticino, per esempio, dopo oltre 100 giorni di assenza di precipitazioni significative, ha una portata ridotta del 75%. Secondo i dati forniti dal Cnr e dall’Autorità di Bacino del Po, il trimestre invernale ha avuto un contributo in termini di precipitazioni inferiore del 40% rispetto all’ultimo trentennio. Questo a livello nazionale. Se invece guardiamo al Piemonte nel dettaglio e in particolare a Torino, Biella e Cuneo, qui siamo a -84%. Di fatto ha piovuto il 16% di quanto in realtà avrebbe dovuto.

                      Se ci concentriamo lungo l’area del Po, l’osservatorio permanente dell’autorità distrettuale sulle crisi idriche registra uno stato di perdurante siccità che si sta lentamente spostando da Ovest a Est. Il deficit di pioggia sull’intero Distretto è al di sotto della soglia di emergenza, con livelli più bassi dal 1972. L’area caratterizzata da una siccità definita estrema è quella Piemontese fino alle province di Piacenza e Cremona, ma a causa delle continue mancanze di precipitazioni, il trend negativo ha raggiunto il Delta nella stazione di Pontelagoscuro (Fe). Le risorse idriche disponibili nelle stazioni di Piacenza al 23 marzo erano al -70%, a Cremona a -62% mentre a Pontelagoscuro a -56%.

                      La siccità però sembra avere i giorni contati: a partire da questo mercoledì 30 marzo è infatti prevista una perturbazione che porterà piogge più o meno su tutta Italia che potrebbero, in parte, alleviare questa forte siccità. Precipitazioni che però non è detto siano abbastanza per risolvere la situazione. Infatti, resta il grosso problema della mancanza delle grandi nevicate in montagna, anche se ci sia aspetta nevicate sulle Alpi sopra i 1.300 metri con quasi 30-40 cm di bianco e sopra i 1.200 sugli Appennini a partire da venerdì.

                      La perturbazione colpirà inizialmente il versante tirrenico e il nord est con piogge intense per estendersi nei primi giorni di aprile al nord ovest, oltre che sul resto dello Stivale. L’arrivo di una profonda area di bassa pressione in lento movimento dall’Europa occidentale verso l’Italia porterà non solo piogge e temporali ma anche un forte vento: burrasche di venti di Scirocco e Libeccio soffieranno con raffiche fino a 100 km/h con il rischio pure di locali mareggiate, soprattutto sul Canale d’Otranto,  mentre sul Tirreno centrale, medio e basso Adriatico, Ionio e sulla Sicilia sono previste raffiche fino a 50-70 km/h con il rischio di mareggiate lungo le coste più esposte. Lo fa sapere la Protezione civile che nel corso di mercoledì 30 marzo ha diramato un’allerta meteo gialla in Umbria, Lazio e Abruzzo occidentale.

                      Per la giornata di giovedì il vortice ciclonico rafforzerà le raffiche da Sud (Libeccio e Scirocco) che soffieranno con punte ad oltre 80 km/h specie sulle coste ioniche di Calabria, Basilicata e Puglia. Irromperà invece il Maestrale dalla giornata di venerdì 1 aprile sulle coste occidentali della Sardegna con raffiche fino a 90 km/h. I mari risulteranno di conseguenza molto mossi e localmente agitati con onde alte fino a 3-4 metri.

                      Le temperature calano ma non sono previste gelate in pianura. Il maltempo porterà con sé un abbassamento delle temperature massime, che scenderanno di circa 10 gradi centigradi, portandosi non oltre i 10/12 gradi centigradi di giorno al Nord. Al contrario, i valori notturni, a causa della copertura del cielo e dei venti miti, cresceranno di quasi 8 gradi. 

                      Copyright: Fruitbook Magazine