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                      Sono arrivati i primi asparagi bianchi made in Italy

                      Sotto le serre, in provincia di Padova, sono spuntati i primi asparagi bianchi. Sono arrivati con sorprendente anticipo, dovuto al fatto che febbraio si sta presentando con una temperatura relativamente mite rispetto alla media stagionale

                      Gli asparagi rispecchiano i loro valori migliori, che sono di un elevato livello, ed essendo i primi hanno anche una soddisfacente quotazione. Le richieste superano la domanda tanto più che vengono trattati anche dalla Grande distribuzione. Per gli asparagi in serra la partenza, dunque, è stata buona, con aspettative di miglioramento. “E’ presto, però, per fare previsioni sulla stagione dell’asparago 2014 in provincia di Padova, spiega Ettore Petranzan, presidente della cooperativa “Terre Euganee” di Pernumia, associata a OPO Veneto: per le coltivazioni in serra non ci sono grossi problemi e la produzione potrebbe essere la stessa dello scorso anno o leggermente superiore, visto che non ci sono stati particolari investimenti o ampliamenti delle serre”.

                      Qualche preoccupazione c’è, invece, per le produzioni all’aperto, che sono state parecchio disturbate dal maltempo e dalle piogge. Ci sono evidenti segnali di stress in diversi impianti. Quasi il 90 per cento dell’asparago del Padovano è coltivato all’aperto. Sulla stagione dell’asparago c’è l’incognita crisi: si tratterà di capire, osserva Ettore Petranzan, quanto i consumatori sono disponibili a pagare il prodotto in una fase in cui il reddito disponibile delle famiglie si è fortemente contratto.

                      Il Veneto, con quasi 1.400 ettari coltivati e 62 mila quintali di asparagi raccolti nel 2012, si situa al secondo posto per produzione:  ha davanti la Puglia ed è seguito a distanza dalla Campania. E’ la provincia di Padova la “capitale” dell’asparago veneto. Produce sui 16 mila quintali. E’ vicina per quantità la provincia di Verona con 14 mila quintali. La cooperativa “Terre Euganee” ne tratta oltre 2 mila quintali. Sono i primi asparagi del Veneto a fare capolino, e c’è la spiegazione. Crescono in area termale, dove la terra è più calda e più morbida, favorevole quindi alla coltivazione dell’ortaggio.