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                      Spinaci ricchi di ferro? Dopo un secolo si scopre che è una bufala

                      Fresh spinach on a wooden background

                      Quella secondo cui gli spinaci sono una fonte inesauribile di ferro è in realtà una fake news, lo svela l’Accademia dei Georgofili. Pare infatti che tutto derivi da un errore tipografico di un secolo fa, quando nei primi del Novecento, in una tabella sulla composizione di questo ortaggio a foglia, alla riga “iron” 3 milligrammi per 100 grammi di prodotto fresco diventano 30 milligrammi. Un errore su cui ha fatto leva la ditta americana produttrice di spinaci in scatola che negli anni Trenta ha lanciato la figura di Braccio di Ferro, che ha fatto schizzare del 33% i consumi. Ferro o non ferro, oggi gli spinaci, una delle verdure più consumate in Italia, sono considerati dei functional food

                      Dalla Redazione

                      spinaci
                      “Braccio di Ferro è un millantatore, perché non ha una salute di ferro, morale d’acciaio, avambraccio di bronzo e un’invincibile forza che gli vengono da uno straordinario contenuto di ferro degli spinaci, contrariamente a quanto ha voluto darci a credere per anni. L’altissimo contenuto di ferro degli spinaci di Braccio di Ferro non esiste ed è soltanto la conseguenza di un banale errore tipografico”. Scrive così il professor Giovanni Ballarini in un articolo sul notiziario dell’Accademia dei Georgofili – la più antica istituzione del genere al mondo che si occupa di agricoltura, ambiente e alimenti – dove si svela che la notizia secondo cui gli spinaci sono una fonte inesauribile di ferro è in realtà una bufala, diffusa ormai da un secolo.

                      Nei primi anni del Novecento, racconta il prof. Ballarini, il compilatore di una tabella sulla composizione dello spinacio, alla riga “iron” (ferro appunto) sbaglia a inserire la virgola e i 3 milligrammi per 100 grammi di prodotto fresco diventano 30 milligrammi. Da un errore tipografico nasce quindi un caso di marketing internazionale e anche un personaggio iconico dei cartoon. Una ditta americana di spinaci in scatola nell’ormai lontano 1933 ha infatti sfruttato la situazione a suo favore incaricando i disegnatori Dave e Max Fleischer, padri dell’allora celebre Betty Boop, di creare un cartone animato pubblicitario. È così che nasce Braccio di Ferro, il marinaio forzuto che trae le sue energie appunto dagli spinaci, di cui è un divoratore accanito. L’eroe dei cartoni animati ha fatto crescere del 33% il consumo di questo ortaggio a foglia.

                      “L’errore nei decenni successivi è stato poi corretto – continua Ballarini -, ma invano”. E oggi l’idea che gli spinaci siano una principale fonte di ferro resta diffusa nella mentalità comune. È diventata una sorta di leggenda, che peraltro fa passare in secondo piano le altre preziose caratteristiche di questa verdura, che in Italia è una delle più consumate, soprattutto surgelata.

                      Oggi agli spinaci sono attribuite particolari proprietà funzionali. Grazie alla loro ricchezza di vitamine, minerali e sostanze fitochimiche e bioattive, in particolare glicolipidi e tilacoidi, hanno proprietà antinfiammatorie e antiossidanti e sono anche in grado di inibire l’assunzione di cibo inducendo la secrezione di ormoni della sazietà. “Queste attività biologiche contribuiscono alle proprietà anti-cancro, anti-obesità, ipoglicemizzanti e ipolipidemiche degli spinaci”, sottolinea il prof. Ballarini.

                      Oltre ad essere dei functional food, gli spinaci, come tutte le verdure a foglia verde, sono inoltre ricchi di carotenoidi e xantofille, i cui potenziali benefici per la salute dipendono anche dalla loro liberazione dalla matrice vegetale. I carotenoidi in particolare proteggono il sistema cardiovascolare e hanno proprietà antitumorali. “Per migliorare la biodisponibilità dei carotenoidi di cui gli spinaci sono ricchi, meglio consumarli tritati finemente cotti in padella o al vapore per pochi minuti per non disperdere il loro contenuto in vitamine – conclude l’articolo dell’Accademia dei Georgofili -. Se invece si vogliono mangiare crudi è bene condirli con limone ricco di vitamina C per favorire l’assorbimento del ferro”.

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