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                      Spreco alimentare: in Italia +8% rispetto al 2023. Frutta fresca la più sprecata

                      Spreco alimentare
                      Si è tenuto oggi l’evento ufficiale dell’11^ Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Molti i temi trattati, dall’istituzione del nuovo Osservatorio Sprecometro #RistoMensa, fino a “Il caso Italia”. Rispetto al 2023 l’aumento dello spreco è dell’8% per un totale di 13,5 miliardi di euro per l’intera filiera agroalimentare italiana: quasi la metà dello spreco si concentra nella filiera distributiva

                      Dalla Redazione

                      Spreco alimentare

                      A 10 anni dalla prima edizione degli Stati Generali contro lo spreco alimentare, che il 5 febbraio 2014 segnavano la nascita della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, la seconda edizione degli Stati Generali, che si è svolta oggi a Roma nello Spazio Europa con la partecipazione dei vertici della filiera agroalimentare italiana, lancia “Italy 4 Pledge”, ovvero la sottoscrizione diffusa della 123 Pledge“ delle Nazioni Unite/FAO, rappresentata in Italia dalla Campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero123 Pldege, iniziativa centrale del think tank “Champions 12.3 -Campioni dell’Obiettivo di Sostenibilità 12.3”, vuole agire ad ogni livello della filiera, stimolando l’azione di prevenzione e riduzione dello spreco del cibo da parte dei consumatori ma anche delle perdite a livello di produzione, distribuzione e commercio. Spiega il fondatore della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare Andrea Segrè: “Da oggi, attraverso la campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero, prenderemo contatto con le istituzioni nazionali e con tutti gli attori della filiera agroalimentare, chiedendo la sottoscrizione della 123 Pledge e la dichiarazione dei propri impegni e iniziative in direzione del 2030. Le sottoscrizioni raggiunte, insieme all’elenco delle iniziative di ogni firmatario, saranno inviate alla FAO-ONU in occasione della giornata mondiale della Terra, il 22 aprile 2024″. I progressi saranno concretamente misurati e verificati attraverso le indagini dell’Osservatorio Waste Watcher International e l’utilizzo della l’app Sprecometro, sulla base dell’Obiettivo di Sostenibilità 12.3 che prevede di dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030.

                      Nella mattinata di oggi, 5 febbraio, l’evento ufficiale dell’11^ Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare: i lavori, nello spazio Europa a Roma, sono stati introdotti dal saluto di Antonio Parenti, capo della rappresentanza in Italia della commissione europea, sono intervenuti Fabrizio Spada, responsabile relazioni istituzionali del Parlamento europeo in Italia, di Roberto Natale, direttore Rai Per la Sostenibilità – ESG oltre a Lino Stoppani, vicepresidente vicario Confcommercio; Paolo Mascarino, presidente Federalimentare; Mauro Lusetti, presidente Conad Consorzio Nazionale; Cristiano Fini, Agrinsieme e presidente Nazionale CIA Agricoltori Italiani. E nelle ore in cui la protesta dei produttori agricoli e dei “trattori” si appresta a raggiungere la capitale, una dichiarazione che raccorda la questione al tema dello spreco alimentare è arrivata sempre da Andrea Segrè, fondatore della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco di cibo: “L’impoverimento lega produttori agricoli e consumatori in questo 2024 di crisi globale. Servono per questo provvedimenti politici che restituiscano concretamente valore al cibo, sostenendo gli agricoltori che lo producono e i consumatori che hanno diritto ad accedere a cibo sano e salutare”.

                      Spreco alimentare, nasce l’osservatorio sprecometro #RistoMensa

                      Nei pubblici esercizi e nella ristorazione il monitoraggio del cibo sprecato è molto più difficile: per questo arriva nel 2024 il nuovo Osservatorio Sprecometro #RistoMensa per la ristorazione e il consumo di cibo nelle mense aziendali e scolastiche.

                      Aspetto particolarmente importante è la sensibilizzazione che dal 2024 verrà avviato nelle scuole italiane: dal prossimo anno scolastico 2024/2025, infatti, Sprecometro sarà al centro del progetto educativo promosso e organizzato da Camst group e curato dal team di progettazione di Sprecometro. Agli istituti scolastici verrà fornita l’app con una sezione a loro dedicata, nella quale gli insegnanti potranno iscrivere le proprie classi e iniziare così il monitoraggio alimentare. Saranno misurati automaticamente, in grammi, gli sprechi attuati dalle singole classi, e ne verrà valutato l’impatto, in termini di impronta idrica e carbonica, sull’ambiente.

                      Spreco alimentare, il caso Italia 2024: i dati Waste Watcher

                      Make the difference” era il tema dell’11^ Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, proprio questa mattina è stato illustrato il rapporto “Il caso Italia” dell’Osservatorio Waste Watcher International di Last Minute Market/Spreco Zero, realizzato su monitoraggio Ipsos/Università di Bologna. L’aumento è dell’8% rispetto al 2023, sprechiamo pro capite 30 kg di cibo all’anno (per l’esattezza 29) e 2,447 kg ogni mese. Una voragine che costa 290 € annui a famiglia, e ‘vale’ oltre 7 miliardi e mezzo solo per il cibo gettato nelle case (1 punto PIL) e 13,5 miliardi per l’intera filiera agroalimentare italiana. Un dato vertiginoso, che per buona parte è rappresentato dagli sprechi nella distribuzione, che valgono quasi 4 miliardi di euro, a cui si aggiunge lo spreco in campo e nell’industria. Si spreca di più nelle città e nei grandi Comuni (+ 8%), si spreca di più a sud (+ 4% rispetto alla media nazionale) e sprecano di più le famiglie senza figli (+ 3%) e soprattutto i consumatori a basso potere d’acquisto (+ 17%).

                      L’effetto inflazione comporta scelte eloquenti e l’acquisizione di nuove abitudini alimentari che non vanno necessariamente in direzione di una migliore alimentazione media. Qualche esempio: 1 consumatore su 2 (49%) dichiara di potenziare l’acquisto di cibo online, oltre 1 consumatore su 3 (39%) si butta sugli alimenti in promozione, e oltre 1 consumatore su 3 decide di autoprodurre il cibo (38%). Nella hit delle nuove scelte di acquisto l’attenzione si rivolge con più determinazione verso l’acquisto del cibo a ridosso di scadenza (32%), sceglie di privilegiare i discount per la sua spesa (32%) e di rifornirsi di legumi e derivati vegetali, a scapito del consumo di carne (31%). Perde terreno il cibo biologico, spesso troppo costoso per un ridotto potere d’acquisto (7%) e perdono terreno le grandi marche (11%). Si spreca soprattutto la frutta fresca, che svetta fra gli alimenti più gettati nell’ultima settimana media dei consumatori (25,4 grammi), seguono cipolle aglio e tuberi ma anche il pane fresco (20,1 grammi), le insalate (13,8 grammi) e le verdure (13,2 grammi).

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