di Massimiliano Lollis
Da circa sette mesi a Bari c’è un vero e proprio laboratorio di innovazione, che coniuga mercato e ristorazione di qualità: si tratta di Stammibene, “la prima ristobottega progettata da chi la usa”. L’idea alla base del progetto – realizzato da Gruppo Megamark, realtà di primo piano della Gdo in Sud Italia con oltre 300 punti vendita diretti e affiliati, soprattutto a insegna Famila – è semplice quanto innovativa: mettere a disposizione dei clienti uno spazio dove fare colazione, pranzare e cenare, ma anche fare la spesa e acquistare prodotti confezionati e freschi, anche coltivati all’interno del punto vendita.
Stammibene si estende su una superficie di 450 mq, è aperta tutti i giorni dalle 7.30 alle 23.00, ed è “progettata da chi la usa” perché per crearla, gli ideatori sono partiti proprio dalle esigenze dei possibili clienti, un gruppo di lavoro di un centinaio di persone ingaggiate tramite un gruppo Facebook – gli “Ambasciatori del gusto” – che si sono rese disponibili a condividere le loro idee per realizzare lo spazio dei loro sogni. Il focus group – a cura di QT group – è stato coordinato da cucinaMancina, la più grande food community italiana dedicata a chi mangia differente, che ha curato l’allestimento degli spazi insieme all’architetto Nicla Prodon e che attualmente gestisce la comunicazione di Stammibene sotto la direzione creativa di Lorenza Dadduzio.
Ma come è nato tutto? A spiegarlo, nel corso dell’evento bolognese Supermarket2025 di Retail Institute Italy lo scorso 23 marzo, è Francesco Pomarico, operations and innovation manager di Megamark: “Tutto è nato – spiega – da uno spazio, nel centro di Bari, troppo piccolo per essere utilizzato come normale spazio di vendita. Abbiamo quindi iniziato a cercare soluzioni alternative. La risposta è arrivata grazie a un viaggio in Usa assieme al prof. Daniele Tirelli di Retail Institute, grazie al quale abbiamo capito quanto nel futuro dei supermercati ci sia la ristorazione. Abbiamo così deciso di farne uno spazio camaleontico, in grado di cambiare in base alle diverse fasi della giornata, dalla prima colazione alla cena, e pieno di verde” (tanto che il locale dispone perfino di “Pratavoli”, ovvero tavoli erbosi, n.d.r.).
“La cucina a vista (presentata ai clienti con il nome “Cucina VIsiVA”, n.d.r.) e la posizione del locale, in centro a Bari e vicino all’università – conclude – sono altri elementi di grande importanza per questo format innovativo, che in futuro potrebbe stare molto bene anche all’interno di un Famila”. E se solitamente è vero che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, in questo caso, dal progetto alla realizzazione è trascorso davvero poco tempo: “Dall’idea all’apertura del negozio – spiega Pomarico – è trascorso circa un anno e mezzo”.
Nella Ristobottega di Stammibene la ristorazione è uno degli elementi caratterizzanti: “Il concetto che proponiamo – spiega Pomarico – è uno spazio da vivere, dove pranzi e cena siano, come diciamo a Bari, “a stare”, ovvero consumati con calma e tranquillità. Ogni quattro o sei settimane – spiega Pomarico – proponiamo un menu diverso, ma sempre caratterizzato da cibo sano e di qualità accompagnato da vini biodinamici. Non manca però la pasticceria interna, per colazioni gustose”. In quanto ai prezzi, che dipendono dal menu e dalla fase del giorno, viene premiato il rapporto qualità-prezzo: “Lo scontrino medio – continua – per noi è di circa 12 euro a cliente (3 euro circa a colazione e 30-35 euro a cena), ma per una pausa pranzo si possono spendere anche 6 o 7 euro tenendo conto – conclude, con una nota ironica, – che siamo a Bari, e non a Milano, dove i prezzi per forza di cose dovrebbero essere più alti”.
La Ristobottega è stata inaugurata l’11 settembre 2017. Ma qual è il bilancio di questi primi mesi di attività? A rispondere a questa domanda, in esclusiva per Fm, è Alessandro Milella, direttore di Stammibene: “I primi 7 mesi – spiega – sono stati sicuramente positivi, sia come risposta del pubblico, che come crescita legata al progetto, perché ci hanno consentito di ampliare i nostri orizzonti e gettare le basi per progetti futuri che a breve verranno resi noti. Abbiamo avuto un notevole riscontro di pubblico, e questo ci ha fatto indubbiamente piacere”. Anche perché, pare che la Ristobottega sia piaciuta molto agli utenti del gruppo di lavoro che per primi hanno potuto dire la loro: “A queste persone – spiega – abbiamo chiesto di raccontarci i loro sogni e desideri: ci siamo preoccupati, laddove possibile, di realizzarli. Alcuni erano concretamente fattibili, altri ancora no, ma li abbiamo nel cassetto e probabilmente un giorno li tireremo fuori”.
Sul fatto poi che la Ristobottega barese sia solo la prima di una lunga serie, non sembrano esserci dubbi: “Al momento – spiega Milella – possiamo dire che ci stanno raggiungendo tante richieste di nuove aperture, da svariate parti d’Italia. Noi ci riteniamo “incinti” – aggiunge scherzosamente – poiché vorremmo indubbiamente riprodurci in un tempo relativamente breve. L’idea nasce per essere riprodotta e ampliata anche in città diverse da Bari, ma ci riserviamo di valutare bene dove e quando”.
Ma Stammibene è anche la private label di fascia alta di Megamark, che comprende prodotti diversi, dalle confetture alle zuppe pronte o vellutate. Un progetto paragonabile all “Viaggiator Goloso” di Unes: “Stammibene – spiega Milella – è diventata la private label di alta fascia per Megamark, ed è legata al mangiar bene e a una serie di prodotti che si collocano in una fascia alta: non dal punto di vista del prezzo, ma della qualità”. E le idee per il futuro non mancano: “Stiamo valutando – continua – una serie di partner per inserire nella linea nuovi prodotti che possano spaziare a 360 gradi, dalle zuppe fresche alla pasta”.
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