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                      Stop al lavoro nei campi dalle 12 alle 16.30 nelle regioni più roventi

                      Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto che prevede la cassa integrazione extra per i lavoratori edili e agricoli esposti al sole in caso di temperature elevate. Intanto in diverse regioni italiane sono già in vigore da settimane delle ordinanze che, fino al 31 agosto, prevedono uno stop al lavoro nei campi nelle ore più calde della giornata, ovvero dalle 12 alle 16.30. Resta tuttavia un quesito, per le aziende agricole, come vada organizzata la giornata lavorativa e dove debbano andare i braccianti durante la pausa

                      Dalla Redazione

                      Caldo e lavoro nei campi: mentre arriva la notizia del nuovo decreto del governo che prevede la possibilità di richiedere la cassa integrazione extra per i lavoratori edili e agricoli esposti a condizioni meteo difficili (non solo la canicola, anche i violenti episodi di maltempo, leggi qui), già da fine giugno, con le prime ondate di caldo africano, in alcune regioni italiane sono state emesse delle ordinanze che regolano l’attività lavorativa nel settore agricolo in condizioni di esposizione prolungata al sole. È il caso ad esempio della Puglia, dove il presidente della Regione Michele Emiliano ha emanato un provvedimento valido fino al 31 agosto che dispone il divieto di lavoro all’aperto in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12:30 alle 16, come riporta Ansa.

                      Stessa cosa in Calabria e in Basilicata: anche qui l’ordinanza è stata emanata dai presidenti della Regione, rispettivamente Roberto Occhiuto (vedi Ansa) e Vito Bardi (vedi Ansa) e prevede fino al 31 agosto uno stop al lavoro nei campi – ma anche nei cantieri e in tutte le attività all’aperto con esposizione al sole – dalle 12.30 alle 16.

                      Anche la Campania si è adeguata a queste disposizioni: l’Ente di Palazzo Santa Lucia, infatti, ha pubblicato l’ordinanza con cui fino al prossimo 31 agosto è vietato ai braccianti agricoli esposti al sole di lavorare dalle 12.30 alle 16 nelle giornate a più alto rischio, come riporta La Città di Salerno  .

                      In Sicilia e nel Lazio, invece, il provvedimento non è ancora in vigore ma è già stato richiesto da settimane ai governi regionali dai sindacati di categoria, come si legge sul sito della Flai Sicilia e della Flai Lazio.

                      Anche in Sardegna pare sia in vigore fino al 31 luglio la pausa nei campi nelle ore più calde della giornata: ce lo riferisce un produttore sardo, che peraltro soleva la questione dell’organizzazione della giornata lavorativa. Non si capisce infatti – o quantomeno non è stato definito dal provvedimento – cosa dovrebbero fare e dove dovrebbero andare a riposare i braccianti durante le ore di pausa, dalle 12 alle 16.30.

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