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                      Svizzera, vietare i pesticidi chimici in agricoltura? Referendum il 13 giugno

                      Il 13 giugno gli svizzeri saranno chiamati a votare. Oggetto del referendum il vietare o meno i pesticidi sintetici in agricoltura (e non solo). Messa al bando che nel caso riguarderebbe non solo i prodotti nazionali ma anche l’import di cibi realizzati con il ricorso a prodotti chimici. Se da un lato il 55% degli svizzeri, soprattutto residenti nelle città, si dice favorevole, dall’altro il Governo pensa che questo possa portare a un rialzo dei prezzi e a una difficoltà di approvvigionamento. Resta il fatto che se passasse il Sì al referendum la Svizzera diventerebbe il primo Paese a mettere completamente al bando i pesticidi sintetici

                      Dalla Redazione

                      pesticidi

                      immagine d’archivio

                      Sarà un referendum indetto per il 13 giugno a decretare la fine o meno dell’utilizzo dei pesticidi sintetici in Svizzera. L’eventuale stop – come riporta l’ufficio federale dell’agricoltura Ufag – non riguarderà però solo l’agricoltura svizzera e i prodotti coltivati nei suoi territori, ma anche la produzione e la trasformazione di derrate alimentari, la cura di aree verdi pubbliche e di giardini privati, la protezione di infrastrutture quali i binari ferroviari. Inoltre, non sarà consentita l’importazione dall’estero di derrate alimentari contenenti pesticidi sintetici o per la cui produzione sono stati utilizzati tali pesticidi: da sottolineare infatti come solo nel 2017 più del 10% degli alimenti importati testati dalle autorità svizzere contenevano residui di pesticidi vietati nella Confederazione, Stato che “assume” dall’estero più del 60% delle calorie vegetali, come riporta l’Ong Publyc Eye.

                      Referendum che di fatto divide quasi a metà la Nazione. Secondo un sondaggio commissionato dalla SSR (canale della tv pubblica in lingua tedesca) il 55% dei cittadini si è detto favorevole: un margine sicuramente favorevole ma non abbastanza per assicurarsi la vittoria. Come sottolinea anche il Corriere della Sera, questo 55% di favorevoli racchiude un dettaglio interessante: il 65% dei sì al divieto dell’uso dei pesticidi arriva dalle aree urbane, percentuale che scende al 41% nelle campagne. A sostenere il sì al divieto dell’uso dei pesticidi anche l’idea che l’uso indiscriminato di prodotti chimici mini la salute della pensione e dell’ambiente. Inoltre, secondo il “fronte del sì” basta ancora poco per raggiungere il traguardo di una agricoltura completamente “verde”, visto che già oggi il 50% delle aziende bio della Svizzera rinuncia a fare ricorso alla chimica.

                      Sul fronte del no in prima battuta troviamo il Governo e il Parlamento, i quali sostengono che già ora i pesticidi possono essere utilizzati dopo essere passati al vaglio di severi e numerosi test volti a escludere conseguenze negative sull’uomo, la natura circostante e sui prodotti coltivati. Inoltre, sottolineano, l’eventuale vittoria dei sì porterebbe a “difficoltà di approvvigionamento di derrate alimentari”, un rialzo dei prezzi al consumo e di fatto andrebbe a colpire ancora di più le fasce di reddito più basse.

                      Svizzera e pesticidi. La FAO, secondo dati aggiornati al 2018, mostra come l’uso di pesticidi in Svizzera è di 4,9 chilogrammi/ettaro. Allo stesso livello di circa della Francia. L’Italia è a 5,9 chilogrammi/ettaro, Spagna 3,7 kg/ha, la Cina 13,1 kg/ha. Maglia nera per Equador, Costa Rica, Trinidad e Tobago dove i livelli superano i 20 kg/ha.

                      Se si guarda poi il loro utilizzo nel tempo, grazie a un confronto pubblicato da Euristat, tra il 2011 e 2019 si può notare come ci sia stato un calo costante, anche se non così performante come altri Paesi. Le vendite di erbicidi sono diminuite per sei anni di fila, in 10 anni le vendite di glifosato sono diminuite del 63%. I primi cinque pesticidi più venduti nel 2019 sono stati zolfo (fungicida), olio di paraffina (insetticida), glifosato (erbicida), Folpet (fungicida in viticoltura) e Mancozeb (fungicida). Di questi, zolfo e olio di paraffina sono consentiti nell’agricoltura biologica e sono utilizzati anche nell’agricoltura convenzionale. Molto del loro utilizzo, sottolineano gli esperti, dipende dalle condizioni climatiche: se da un lato diminuisce l’uso di erbicidi, si alza quello dei funghicidi a causa del clima caldo e umido, che fa proliferare batteri e funghi: per questo alcuni auspicano piuttosto ad incentivare la ricerca di varietà geneticamente più resistenti o l’utilizzo di OGM.

                      pesticidi

                      Vendite di prodotti fitosanitari in Svizzera dal 2008 al 2019 (fonte ufficio federale agricoltura Ofag)

                      Resta il fatto che se passasse il Sì al referendum la Svizzera diventerebbe il primo Paese a mettere completamente al bando questi prodotti, spingendo ulteriormente in avanti l’asticella “green” in campo alimentare. Anche se il divieto dovrebbe essere integralmente in vigore entro dieci anni dall’accettazione dell’iniziativa. Fino a quel momento il Consiglio federale avrebbe la facoltà di autorizzare eccezioni per far fronte a una grave minaccia per l’agricoltura, la popolazione o la natura, ad esempio in una situazione di penuria straordinaria.

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