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                      Tropico dei Colli, dal bergamasco frutti esotici mai visti prima. Presto in Gdo?

                      Frutti esotici inediti e in edizione limitata, disponibili in punti vendita di alta gamma, nel canale horeca e nelle cucine dei ristoratori più innovativi. Asimina, feijoa, kiwi Arguta, mirtilli siberiani, noci Pecan: vengono da Paesi lontani e sulle colline del bergamasco hanno trovato l’habitat ideale per sviluppare le migliori caratteristiche organolettiche e qualitative. Tanto da avere destato l’interesse anche della grande distribuzione nazionale e del mercato estero. Sono i prodotti di Tropico dei Colli, un progetto nato da due giovanissimi imprenditori orobici che dal 2015 ad oggi hanno creato un network di 15 aziende agricole in continua crescita. “Iniziamo a ricevere richieste da parte della Gdo e di alcuni fruttivendoli e ristoranti all’estero, tuttavia la nostra capacità produttiva non è sufficiente a soddisfare la domanda”, rivela Giulia Serafini. L’appello per chi vuole entrare a far parte del network è aperto

                        

                      di Carlotta Benini

                       

                      Il kiwi Arguta nelle sue varie fasi di maturazione assume una colorazione via via rossa

                      Si possono coltivare frutti esotici in collina, nel Nord Italia? Nel bergamasco sì, e i prodotti sono dei più inediti. Nei frutteti che costeggiano la Salita dello Scorlazzone crescono l’asimina, una “dolce pepita d’oro”, dalla polpa cremosa e dorata e con un retrogusto di caffé e cacao, e la feijoa, dissetante e ricca di iodio. Ma anche i mirtilli siberiani, le noci Pecan e il kiwi Arguta, una sorta di Nergi a polpa rossa, molto più dolce e aromatico del più comune kiwiberry. Si tratta di piante provenienti da terre lontane, particolarmente resistenti ai patogeni tanto da non necessitare di alcun tipo di trattamento in campagna, selezionate per le caratteristiche uniche dei loro frutti da due giovanissimi imprenditori di Bergamo, che sui colli orobici hanno dato vita all’azienda Tropico dei Colli.

                      Giulia Serafini, agronoma, insieme al compagno ha dato vita al progetto eslcusivo Tropico dei Colli

                      Giulia Serafini ha 27 anni ed è agronoma, il compagno Mirko Roberti ne ha 25 ed è architetto ambientale, con una passione particolare per il collezionismo di piante esotiche e da frutto. Dal 2015, data di inizio della loro avventura imprenditoriale, Tropico dei Colli è una realtà in continua espansione, che guarda anche alla Gdo e ai mercati esteri. “Il nostro network conta attualmente 15 aziende agricole, ma abbiamo già richieste di nuovi ingressi per i prossimi due anni. – rivela Giulia Serafini – Il nostro obiettivo, infatti, è quello di ampliare i volumi. Il potenziale commerciale di questi frutti è molto alto, la domanda è in crescita, attualmente superiore alla nostra capacità produttiva”.

                      La noce Pecan, più dolce e più facile da sbucciare di quella tradizionale

                      Quali sono le caratteristiche di questi frutti esotici inediti?

                      Il kiwi Arguta è originario della Nuova Zelanda. È un piccolo frutto dalla buccia liscia e sottile, senza peli, da mangiare tutto intero, come una ciliegia ma senza nocciolo. Ha polpa rossa, a differenza del Nergi: chi lo ha provatolo lo ha trovato migliore in quanto ad aroma, dolcezza e sapore. L’asimina è un frutto coltivato dai Nativi americani lungo il corso del Mississipi. Ha una polpa simile a quella del mango, con un retrogusto di caffè e di cacao, ideale per smoothie, centrifughe e frullati. La feijoa è un frutto fresco, dissetante e succoso: è perfetta per preparare sorbetti o gelati. Cresce in terre inesplorate ai confini tra il Brasile, l’Argentina e l’Uruguay. E poi c’è il mirtillo siberiano, piccolo frutto autoctono resistente al vento gelido e ai lunghi inverni, per secoli fonte preziosa di vitamine per le popolazioni della Siberia. In azienda produciamo coltiviamo anche la noce Pecan, originaria dell’America, più dolce e profumata e più facile da sgusciare rispetto alle comuni noci, con un retrogusto delicato che ricorda il biscotto.

                       

                      La feijoa

                      La vostra scelta, fra le varie specie esotiche, da cosa è stata dettata?

                      Abbiamo scelto le specie che a livello di panel test sui consumatori, di vendite e di produttività danno i risultati migliori.

                       

                      Si tratta di varietà spontanee, niente Ogm, giusto?

                      Assolutamente sì! Sono specie che esistono in natura, provengono da paesi con un clima simile al nostro e si adattano perfettamente al nostro clima, senza avere bisogno di protezioni per il freddo e di trattamenti fitosanitari. Le varietà che coltiviamo sono selezioni molto vicine a quelle che si trovano nei boschi dei loro paesi di origine: piante robuste, che appunto si difendono naturalmente dalle avversità.

                       

                      La produzione quindi è biologica?

                      Stiamo completando – sia noi che le aziende del nostro network – l’iter per ottenere la certificazione ufficiale. Praticamente tutto quello che produciamo è già è più che biologico, non utilizziamo nemmeno sostanze ammesse nel regime bio come il rame o i solfati. Solo insetti impollinatori e utili, concimazioni organiche e un’irrigazione ottimale.

                       

                      L’asimina, frutto scoperto dai Nativi americani, con polpa simile al mango e gusto di cacao e di caffè

                      Che servizi offrite alle aziende che vogliono entrare a far parte del vostro network?

                      Per chi vuole coltivare questi frutti, forniamo le piante delle migliori varietà, selezionate nei nostri vivai, progettiamo gli impianti, e ci occupiamo di ritirare, confezionare e commercializzare tutta la produzione delle aziende agricole partner. Come agronomi seguiamo tutte le fasi di coltivazione, dalla selezione delle varietà alla gestione dei frutteti fino alla raccolta, per ottimizzare tutti i processi di coltivazione, renderli efficienti e sostenibili, e garantire la massima qualità dei frutti.

                      Il mirtillo siberiano, una specie selvatica abituata ai climi freddi

                      Dove sono distribuiti i vostri prodotti?

                      Sono in vendita sia al dettaglio che all’ingrosso per ora principalmente nel bergamasco e nel nord Italia, in punti vendita specializzati in biologico, da fruttivendoli di alta gamma e nel canale horeca. I nostri frutti si possono trovare nelle cucine degli chef più innovativi e serviamo anche qualche punto vendita specializzato in Italia e all’estero. C’è tanta richiesta da parte di fruttivendoli e dei ristoratori, italiani ed europei. In futuro prevediamo di entrare anche nella grande distribuzione. Anche per questo cerchiamo nuove aziende agricole partner: l’obiettivo è quello di aumentare i volumi per soddisfare una domanda in crescita anche da parte della Gdo, attualmente superiore alla nostra capacità produttiva.

                      Da sinistra Mirko Roberti, Giulia Serafini e il team di Tropico dei Colli

                      Avete in progetto anche lo sviluppo del canale e-commerce?

                      Attualmente sul sito c’è la possibilità di prenotare l’acquisto dei vari frutti compilando un modulo d’ordine. La consegna è inclusa nel prezzo per tutta la provincia di Bergamo. E poi ci sono novità in arrivo su cui vi terremo informati!

                       

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