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                      UK, Aldi supera Morrisons ed entra nei Big Four. L’inflazione premia i discount

                      Complice l’inflazione che sale e il potere d’acquisto che cala, in Gran Bretagna la catena tedesca Aldi ha superato Morrisons, diventando il quarto rivenditore di generi alimentari in UK. Il sorpasso era nell’aria già da qualche tempo e ora, secondo le ultime analisi dell’agenzia Kantar, la quota di Aldi UK è balzata al 9,2% nelle quattro settimane fino al 7 agosto, superando quella di Morrisons, che è crollata al 9%. È la prima volta che il discount entra nelle Big Four del settore grocery del Regno Unito

                      Di Valentina Bonazza

                      Aldi Morrisons

                      La notizia era nell’aria già da qualche tempo, ma è con la pubblicazione delle ultime analisi di agenzie come Kantar che si può affermare che Aldi ha spodestato Morrisons, entrando così ufficialmente nei Big Four che oggi vedono Tesco, Sainsbury’s, Asda e – appunto – Aldi. Era dal 2004 che l’insegna Morrisons – con l’acquisizione di Safeway – restava salda in quarta posizione.

                      A pesare il costo della vita che continua a crescere e l’inflazione che ha raggiunto la doppia cifra nei 12 mesi fino a luglio 2022 in UK. Secondo i dati dell’Office for National Statistics, l’inflazione ad oggi in Uk si attesta al 10,1%, rispetto al 9,4% di giugno e si prevede che in ottobre raggiungerà il 13%. Solo nei supermercati si stima che l’inflazione abbia raggiunto quota 11,6%, il livello più alto almeno dal 2008. E le famiglie inglesi corrono ai ripari, visto che oggi in media spendono circa 533 sterline in più all’anno, o 10,25 sterline in più a settimana, per la loro spesa al supermercato: rincari che sono ancora più gravosi per tutti coloro che già faticavano ad arrivare a fine mese, complici anche gli aumenti delle bollette e della benzina.

                      Ne consegue che i consumatori britannici nell’ultimo anno hanno scelto di compiere sempre più di frequente i loro acquisti in discount come Aldi e Lidl, insegne che hanno iniziato il loro assalto al mercato britannico negli anni Novanta e che oggi rappresentano il 16,1% del mercato totale della Gdo britannica.

                      Aldi e Lidl hanno così strappato quote di mercato ai Big Four, guadagnato complessivamente 1,8 punti percentuali di vendite di generi alimentari nelle ultime 12 settimane, pari a uno spostamento di spesa annuale di 2,3 miliardi di sterline, che solitamente corrispondevano agli acquisti dei clienti in altri supermercati, in primis Morrisons. Aldi e Lidl stanno inoltre sottraendo quote di mercato a Tesco, Sainsbury’s e Asda, che è co-proprietaria della società di private equity TDR Capital dei fratelli Issa. Ma è Morrisons che registra il calo più rapido e repentino della propria quota di mercato.

                      C’è da dire che nell’ultimo anno Morrisons ha avuto il suo daffare: quando lo scorso anno la società di private equity statunitense Clayton, Dubilier & Rice ha acquistato Morrisons con una controversa operazione da quasi 10 miliardi di sterline, l’insegna con sede a Bradford era piena di debiti. Operazione tra l’altro andata in porto solo a giugno 2022, dopo l’approvazione dell’anti trust. A maggio 2022 Morrisons è riuscita ad acquisire la catena di minimarket McColl’s, in amministrazione controllata, dopo un’accesa battaglia con EG Group, proprietario di Asda. McColl’s è il più grande cliente b2b di Morrisons e, dato che i due hanno una joint venture di 270 negozi a insegna Morrisons Daily, sarebbe stato un problema non da poco se un’altra parte avesse acquistato McColl’s. Con quest’ultima acquisizione, quindi, Morrisons dispone di una piattaforma per far crescere il proprio business del “convenience”.

                      Nel frattempo le altre “Big Four” stanno adottando varie tecniche per restare sul podio e mantenersi i clienti, che solo nell’ultimo mese hanno acquistato un +19,7% di prodotti a marchio proprio. Tesco e Sainsbury’s, ad esempio, promettono ai clienti di eguagliare i prezzi di Aldi su centinaia di articoli.

                      Altre catene hanno ridotto i prezzi su articoli d’uso quotidiano e lanciato gamme di prodotti alimentari più economici. In effetti negli ultimi mesi in Uk si è visto un aumento della promozione di prodotti a basso prezzo in tutti i punti vendita, per venire incontro alla domanda dei clienti. Ad esempio, la linea Just Essentials di Asda, lanciata quest’estate, è già presente nel carrello del 33% dei clienti. Asda, nel frattempo, è tornata a crescere con un aumento delle vendite dello 0,2% nelle 12 settimane fino ad agosto, portando la sua quota di mercato al 13,9%. Anche Tesco ha registrato un aumento delle vendite dell’1,0% e detiene il 26,9% del mercato.

                      Le quote di Sainsbury’s e Morrisons – fa sapere il Telegraph – sono rispettivamente del 14,8% e del 9,3% (lo scorso anno erano al 10%), mentre Waitrose detiene il 4,6% del mercato. Ocado è cresciuta del 6,2% grazie all’attrazione di nuovi acquirenti al di fuori della sua fascia demografica tradizionale, anche se la sua quota di mercato è rimasta invariata all’1,8%. Infine, le vendite di Co-op sono cresciute dello 0,4%, raggiungendo il 6,5% del mercato, mentre quelle di Iceland sono aumentate del 2,8%, con la catena di surgelati che detiene il 2,3% del mercato.

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