L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      UK, inflazione al 14,7%: fare la spesa costa in media 682 sterline in più all’anno

                      Food cost rising concept. Shopping cart full of groceries and red arrow pointing up 3D Rendering, 3D Illustration

                      In Gran Bretagna fare la spesa costa 682 sterline in più all’anno: a sottolinearlo è la nuova indagine di Kantar che mette in luce come in ottobre l’inflazione per quanto riguarda i generi alimentari ha registrato una cifra record del 14,7%, la quale sottolinea come sia comunque troppo presto per capire se la cifra aumenterà o se può essere questo il picco massimo raggiunto. Resta il fatto che nel frattempo i britannici acquistano sempre più le private label e i discount come Aldi e Lidl continuano a crescere

                      Dalla Redazione

                      In Gran Bretagna l’inflazione per quanto riguarda i generi alimentari ha raggiunto in ottobre il 14,7%: si tratta di un altro nuovo record, sottolinea l’agenzia di ricerche di mercato Kantar, la quale spiega che è comunque troppo presto per capire se può essere questo il tetto massimo o se i britannici dovranno aspettarsi un’ulteriore crescita. Secondo i dati Kantar riportati da Reuters, per i consumatori britannici fare la spesa gli costa in media 682 sterline (785 dollari) in più all’anno per quanto riguarda i generi alimentari. I prezzi sono aumentati più rapidamente per prodotti come la margarina, il latte e il cibo per gli animali domestici. Le vendite di generi alimentari sono aumentate del 5,2% a valore nelle 12 settimane fino al 30 ottobre su base annua, mascherando – sottolinea l’agenzia – un calo dei volumi una volta tenuto conto dell’inflazione.

                      Sempre secondo l’indagine di Kantar, il 27% delle famiglie britanniche ha dichiarato di essere in difficoltà finanziarie, il doppio rispetto alla percentuale registrata lo scorso novembre. “Nove persone su dieci appartenenti a questo gruppo dichiarano che l’aumento dei prezzi di cibo e bevande è una delle principali preoccupazioni, seconda solo alle bollette energetiche, quindi è chiaro quanto l’inflazione dei generi alimentari stia colpendo i portafogli delle persone e vada ad aggiungersi alle loro preoccupazioni” spiega Fraser McKevitt, responsabile del settore retail e consumer insight di Kantar.

                      Le vendite di prodotti a marchio proprio, generalmente più economici di quelli di marca, sono aumentate del 10,3% nelle quattro settimane fino al 30 ottobre, mentre le vendite di prodotti di marca sono aumentate dello 0,4%. Le vendite delle gamme a marchio proprio più economiche sono aumentate del 42%, in quanto i consumatori hanno cercato di risparmiare dirottando i loro acquisti su marchi meno costosi.

                      I discount Aldi e Lidl sono stati ancora una volta le insegne che hanno registrato la crescita più rapida nelle 12 settimane, con un aumento delle vendite rispettivamente del 22,7% e del 21,5%. Morrisons e Waitrose sono invece i più deboli, con un calo delle vendite rispettivamente del 4,6% e dell’1,9%.

                      Dati che emergono anche dall’indagine condotta da Barclaycard, che sottolinea come – in risposta all’inflazione – due terzi dei britannici (67%) stanno cercando il modo di risparmiare sulla spesa settimanale: il 48% presta maggiore attenzione ai prezzi degli articoli che acquistano regolarmente e acquista prodotti economici o di marca propria rispetto a quelli di marca. Più di quattro consumatori su dieci (44%) optano invece per ortaggi più economici o “brutti ma buoni”, mentre uno su quattro (26%) acquista solo prodotti scontati o in offerta. Un altro 13% coltiva i propri prodotti in casa per risparmiare. La spesa per i beni non essenziali è aumentata del 2,5% su base annua – più di settembre (1,0%) ma meno di luglio (8,0%) e agosto (3,6%) – con diverse categorie che hanno registrato una crescita moderata a causa dell’aumento dell’inflazione e del cambiamento dei comportamenti dei consumatori.

                      inflazione

                      Quota di mercato e crescita delle vendite delle insegne in UK in percentuale

                      Per quanto riguarda le festività natalizie, Kantar ha osservato una diminuzione di acquisti in vista del Natale. Inoltre, ad oggi, si registra un calo del 32% di consumatori che hanno già comprato i dolci natalizi rispetto agli scorsi anni. Di avviso simile è la ricerca condotta dalla società Barclaycard, che sottolinea come quasi la metà (48%) dei britannici quest’anno vuole ridurre gli acquisti natalizi per risparmiare. Di questi, 6 su 10 (59%) spenderanno meno per i regali a parenti e amici, mentre il 44% ridurrà i cibi e le bevande delle feste.

                      L’aumento dell’inflazione si inserisce anche in un contesto di incertezza politica ed economica: la fiducia nell’economia del Regno Unito è scesa bruscamente al 15%, il livello più basso registrato dal 2015 – anno in cui Barclaycard ha iniziato a rilevare questi dati – e meno della metà del livello registrato in questo periodo dell’anno scorso (31%).

                      Nel frattempo, il 92% dei britannici è preoccupato per l’impatto negativo dell’aumento dell’inflazione sulle proprie finanze personali, con il 30% che valuta la necessità di ogni singolo acquisto e un quinto (19%) che ritiene che la stretta sul costo della vita stia avendo un impatto negativo sulla propria salute mentale.

                      Copyright: Fruitbook Magazine