L’obiettivo è stato raggiunto dal distretto tecnologico Agrobiopesca, attraverso il progetto “Shelf-life”, presentato al dipartimento di Agricoltura, alimentazione e ambiente dell’università di Catania. Ora i risultati sono a disposizione delle aziende: se una vita sullo scaffale di 7 giorni permette di vendere un alimento in ambito provinciale e al massimo regionale, una `shelf-life´ di 15 o 20 giorni, invece, consente di esportare ed estendere il mercato anche in ambito extra-regionale

Quindici giorni di vita in più per frutta e verdura, grazie a procedure di coltivazione speciali e sistemi di conservazione e packaging innovativi. Un obiettivo raggiunto dal distretto tecnologico Agrobiopesca, attraverso il progetto “Shelf-life”, presentato al dipartimento di Agricoltura, alimentazione e ambiente dell’università di Catania. La ricerca è stata finanziata per buona parte dal Miur, ma tra i partner co-finanziatori del progetto si contano anche aziende siciliane private, come la «Dolfin S.p.A.» di Giarre (Catania), «Cielle imballaggi srl» di Siracusa, «Quelli dei campi srl» e «Cefit srl» di Avola (Siracusa), «Dolceria Donna Elvira» di Modica (Ragusa), «AAT Spa» di Catania e «Consorzio Quark» di Siracusa. Ora anche le grandi aziende potranno usufruire dei processi, i materiali e le metodologie sviluppati nell’ambito della ricerca.

Come ha spiegato al Corriere del Mezzogiorno Concetto Puglisi, responsabile del progetto e della sezione etnea dell’Istituto per i polimeri, compositi e biomateriali del Cnr, “allungare la vita sugli scaffali degli alimenti per i consumatori è indice di sicurezza alimentare e salubrità. Una vita sullo scaffale di 7 giorni permette di vendere un alimento in ambito provinciale e al massimo regionale; una `shelf-life´ di 15 o 20 giorni, invece, consente di esportare ed estendere il mercato anche in ambito extra-regionale”. Secondo l’esperto la ricerca ha consentito anche di “preservare vitamine e antiossidanti utili senza aggiungere zucchero e additivi, grazie anche a metodologie di pastorizzazione innovative. Nel caso di ortaggi come patate e carciofi è stato ridotto l’imbrunimento, tipico dei prodotti tagliati, utilizzando sostanze naturali non dannose per la salute dell’uomo”. Ma anche il packaging fa la sua parte. La ricerca ne ha messi a punto anche di traspiranti e biodegradabili per il confezionamento di prodotti che prolungano la shelf-life fino a 15 giorni.