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                      Unicoop Firenze sempre più “green” con la shopper Mater-bi di quarta generazione

                      Secondo la nuova normativa UE, nel 2018 nei reparti frutta e verdura della Gdo italiana si potranno utilizzare solo sacchetti compostabili e adatti alla raccolta dell’umido. Unicoop Firenze già dal 2014 utilizza sacchetti compostabili in Mater-bi, un materiale ricavato dall’amido di mais. La cooperativa toscana ha però scelto di essere ancora più “green”, adottando, a partire da questo mese, il nuovo sacchetto Mater-bi di IV generazione di Novamont: una shopper 3.0 e compostabile, con un contenuto di materie prime rinnovabili superiore al 40%. Le scelte di Unicoop Firenze – che dal 2009 a oggi hanno fatto sì che il 70% dei clienti utilizzi per la spesa solo borse riutilizzabili – confermano che per l’ambiente è sempre possibile fare di più, e meglio

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

                      Graziano Chini presidente IPT, Francesca Gatteschi direttore acquisti Unicoop Firenze, Alessandro Ferlito direttore commerciale Novamont, Claudio Vanni responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze. Foto: Michele D’Ottavio

                      I tradizionali sacchetti di plastica sono un problema per l’ambiente, lo sappiamo tutti. Per arginare il problema, la politica (europea in primis e nazionale poi) si è mossa, portando alla definizione di una norma ad hoc –  la direttiva UE 2015/720,  la cui attuazione nel nostro ordinamento è prevista per l’inizio del 2018 – che renderà obbligatorio l’utilizzo di sacchi frutta e verdura compostabili con una rinnovabilità di almeno il 40%. Unicoop Firenze ha deciso di giocare d’anticipo: a partire da maggio 2017, infatti, in tutti i 103 punti vendita della cooperativa sarà adottato il nuovo sacchetto biodegradabile Mater-bi di IV generazione.

                       

                      Mater-Bi, ideato da Novamont – oggi azienda leader nello sviluppo e nella produzione di materiali e biochemicals, con sede a Novara e diversi laboratori in altri centri del Paese – e realizzato con una tecnologia COEX dall’azienda IPT di Scarperia, è una famiglia di bioplastiche che utilizza componenti vegetali, come l’amido di mais, e polimeri biodegradabili ottenuti sia da materie prime di origine rinnovabile, sia da materie prime di origine fossile. La nuova shopper, presentata in questi giorni alla Mostra internazionale dell’Artigianato di Firenze, sostituirà il precedente Mater-bi già in uso per gli shopper spesa e per i sacchetti dell’ortofrutta e sarà utilizzato anche per i prodotti sfusi di macelleria e pescheria, ambito in cui i sacchetti biodegradabili non sarebbero obbligatori a termini di legge.

                       

                      I vantaggi del nuovo sacchetto rispetto alla versione precedente sarebbero diversi, a partire dal contenuto di materie prime rinnovabili superiore al 40% e a un ridotto livello di emissioni di gas serra per produrlo. Queste caratteristiche – assicura l’azienda Novamont – rendono il nuovo shopper particolarmente adatto alla raccolta del rifiuto umido e alla rifertilizzazione dei suoli. Infatti, i sacchi frutta/verdura, una volta a casa, potranno essere utilizzati per la raccolta differenziata. Le materie prime di origine agricola tornano così alla terra attraverso processi di biodegradazione o compostaggio e senza rilasciare sostanze inquinanti.

                       

                      Venendo poi alle caratteristiche tecniche, il nuovo Mater-bi adottato da Unicoop Firenze promette maggiori performance, leggerezza e trasparenza, oltre alla garanzia di un’alta rinnovabilità e a una maggiore tenacità del 50% superiore rispetto agli attuali standard. La bioplastica sviluppata da Novamont infatti, pur essendo ricavata da materia di origine agricola, garantisce prestazioni del tutto simili alle plastiche tradizionali.

                       

                      Alcuni sacchetti in Mater-bi di IV generazione

                      “Ancora una volta una decisione lungimirante da Unicoop – commenta Alessandro Ferlito, responsabile commerciale di Novamont – che ribadendo il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale si fa anche sostenitrice di un modello di sviluppo che parte da materie prime rinnovabili e attraverso tecnologie proprietarie altamente innovative dà vita a manufatti interamente realizzati in Italia, destinati a trasformarsi in fertile compost, creando al contempo occupazione e crescita”.

                       

                      Non è però la prima volta che Unicoop dimostra il proprio impegno in questo senso: già nel 2009 la cooperativa aveva anticipato le norme di legge introducendo per la prima volta i sacchetti biodegradabili. Risale invece al 2014 la decisione della cooperativa toscana di sostituire per il reparto ortofrutta di tutti i suoi punti vendita gli shopper per asporto merci in plastica tradizionale con quelli in Mater-Bi. Una scelta che ha rappresentato una novità assoluta nella GDO italiana (leggi qui).

                       

                      E i risultati sono tangibili: sembra che dal 2009 a oggi la clientela abbia cambiato radicalmente le proprie abitudini di consumo adottando uno stile di vita più responsabile e sostenibile. Secondo Unicoop Firenze, infatti, ben il 70% dei suoi clienti utilizza oggi borse riutilizzabili per la spesa quotidiana. Ma non solo: con un utilizzo maggiormente consapevole, dal 2009 a oggi la cooperativa toscana ha fatto produrre 4900 tonnellate in meno di rifiuti di plastica, emettendo nell’ambiente 3000 tonnellate di CO2 in meno rispetto a quanto sarebbe avvenuto senza l’adozione di queste efficaci politiche “green”.

                       

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