Dalla Redazione
Verdure e ortaggi affogati, piante di agrumi abbattute nelle campagne allagate, dove è impossibile effettuare le semine ed è stata interrotta la raccolta delle olive buttate a terra dai venti di burrasca con danni incalcolabili per le aziende agricole. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti per l’allerta rossa maltempo in Sicilia e Calabria, dove i giorni scorsi si è passati improvvisamente dalla siccità ai nubifragi con effetti devastanti sul territorio e purtroppo anche vittime. “Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma – sottolinea la Coldiretti -, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi stimati che hanno già superato i due miliardi quest’anno, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.
Particolarmente colpita la Piana di Catania, dove domenica 24 ottobre in sole due ore e sono caduti oltre 300 millimetri di acqua che hanno trasformato le strade in fiumi. La bomba d’acqua si è riversata in particolare nella zona di Scordia e Palagonia, dove un agricoltore è stato trovato morto in mezzo agli agrumeti allagati mentre sua moglie risulta ancora dispersa. “Irraggiungibili le aziende agricole – spiega Coldiretti Sicilia – letteralmente sommerse dalla pioggia che ha coperto soprattutto gli ortaggi, mentre gli agrumi sono stati letteralmente sradicati dalla furia dell’acqua. Intorno muri crollati e recinzioni divelte”. “Si tratta dell’ennesima prova di quanto i cambiamenti climatici impongano nuove infrastrutture – aggiunge Coldiretti Sicilia – dove l’ammodernamento di tutto il sistema è indispensabile”
“Domenica l’Uragano Mediterraneo che ha colpito la Sicilia Orientale ha coinvolto anche Oranfrizer – scrive l’azienda di Scordia leader degli agrumi sulle sue pagine social -. Un bus ha trovato rifugio presso la nostra sede e da ieri stiamo continuando a fare il possibile per supportare persone e mezzi in difficoltà, monitorando le nostre zone agrumetate con lo scopo di recuperare il loro andamento produttivo, i danni interessano alcuni ettari. La nostra solidarietà e i nostri pensieri vanno alle famiglie Gambera e Caniglia (famiglie dei due coniugi colpiti dall’alluvione, uno trovato morto, mentre per la moglie sono in corso le ricerche, ndr) e a tutte le persone ancora in gravi difficoltà, nella speranza che lavorando insieme e con l’aiuto delle istituzioni la situazione possa essere stabilizzata e i danni, per quanto possibile, contenuti”.
“Ci siamo messi a disposizione per come abbiamo potuto, quello che è successo ieri è tre volte peggio di quello che è successo nel 2018 – ha dichiarato Nello Alba, amministratore delegato di Oranfrizer, a Fanpage.it – Colpa dei cambiamenti climatici, certo. Ma anche dell’impegno insufficiente per contrastare il terreno che tende a franare”. “Nonostante dalla vecchia alluvione siano passati tre anni, i provvedimenti con cui si stabiliscono i ristori per le aziende agrumicole danneggiate sono stati pubblicati solo pochi mesi fa – continua Alba su Fanpage.it – Sono stati stabiliti risarcimenti per il 20 per cento dei danni subiti. Parlo a nome di tutti gli agrumicoltori e chiedo: è mai possibile? Una persona che ha avuto un incidente, accetterebbe mai di essere risarcita per un quinto dei danni che ha subito?”.
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