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                      Uva Italia da Esselunga con sconto del 40%. “Così si uccide il prodotto”

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                      Esselunga, uva Italia in offerta a 0,98 euro / kg dal 16 al 29 settembre 2021

                      Qualità eccellente quest’anno per l’uva da tavola. Da poche settimane è iniziata la campagna della regina delle uve da tavola tradizionali, la varietà Italia. Diverse insegne della grande distribuzione la hanno messa in offerta a prezzi sottocosto. Tra queste c’è Esselunga, che ha messo a volantino l’uva Italia in cassettina da 3 kg al prezzo di 0,98 euro al chilo, dal 16 al 29 settembre, con sconto di ben il 40%. Al di là di quanto Esselunga paghi i fornitori, bisogna tenere conto che al produttore in campagna il costo per kg di uva Italia varia da 0,50 a 1,00 euro a seconda della qualità. A questi bisogna aggiungere circa 70 centesimi tra confezionamento e trasporto. Un operatore: “Le offerte a sconto uccidono il prodotto, non lo promuovono assolutamente!”

                      di Eugenio Felice

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                      Esselunga, uva Italia in offerta a 0,98 euro / kg dal 16 al 29 settembre 2021

                      L’uva Italia, la regina delle uve tradizionali, il fiore all’occhiello della produzione nazionale nonostante l’ascesa delle uve senza semi, si trova in queste settimane in offerta presso diverse insegne della grande distribuzione. Prendiamo ad esempio il caso di Esselunga, che nel volantino “sconti sfiziosi 30, 40, 50%” dal 16 al 29 settembre 2021 l’uva Italia è in offerta con sconto del 40% a 0,98 euro al kg, confezionata in cassetta da 3 kg. La trovate di fronte a voi, appena entrate nel reparto ortofrutta di Esselunga. La qualità è molto alta. Il prezzo è sottocosto, nel senso che non può remunerare adeguatamente i diversi attori della filiera, che, per esemplificare, sono il produttore, il confezionatore e il distributore. Il costo di produzione per il coltivatore, parlando sempre di varietà Italia, è tra 0,50 e 1,00 euro al kg a seconda della qualità dell’uva. Il costo di confezionamento e trasporto per la centrale ortofrutticola è attorno ai 70 centesimi al kg. Più c’è il costo di distribuzione, in questo caso a carico di Esselunga.

                      Quindi si dovrebbe arrivare al prezzo di vendita, che per il consumatore finale vuol dire anche l’Iva al 4%. Nel volantino si trovano inoltre le mele Red Delicious Naturama calibro 70/75 (l’origine non è indicata, forse Cile?) con sconto 40% a 0,88 euro / kg, le zucchine con sconto 40% a 0,88 euro / kg, il pomodoro a grappolo con sconto 40% a 0,88 euro / kg e una chicca come il mini kiwi in confezione da 125 grammi a 1,15 euro sempre con sconto 40%. Sconti dal 30 al 50% che, va detto, riguardano tutti i settori merceologici. Sconti che fanno storcere il naso ai produttori agricoli. “Ormai di parole, noi produttori, ne abbiamo dette tante tutte inascoltate. La situazione coinvolge anche le nuove uve senza semi, non è quindi questione di uve obsolete”, scrive su Facebook Teresa Diomede dell’azienda Racemus di Rutigliano (Bari). “Le offerte a sconto uccidono il prodotto, non lo promuovono assolutamente. Promuovere significa valorizzare un prodotto, non ucciderlo”, commenta un altro operatore, Lorenzo Cistulli.

                      Non si sono fatte attendere le reazioni dei sindacati degli agricoltori. Ad esempio la CIA in un comunicato (leggi la versione integrale) del 16 settembre titola “Crisi uva da tavola, gravi responsabilità della GDO“. “Siamo di fronte a una situazione drammatica – ha spiegato Raffaele Carrabba, presidente di Cia Puglia -. Energia elettrica, gasolio, materiali di confezionamento, il costo di ogni singolo elemento per azionare le filiere e produrre sta aumentando: tutto aumenta, tranne i prezzi riconosciuti agli agricoltori per le loro produzioni. Occorre una svolta vera – ha proseguito Raffaele Carrabba -. Siamo davvero vicinissimi a un punto di non ritorno. Non c’è più redditività. Si rischia di chiudere. Serve una presa di coscienza netta, lucida e in totale controtendenza rispetto al ‘sonno’ degli ultimi anni da parte della politica comunitaria e nazionale soprattutto. Le condizioni di disparità e di totale squilibrio tra chi produce i beni alimentari e chi li distribuisce ai consumatori sta uccidendo l’agricoltura“.

                      Esselunga intanto lo stesso giorno, il 16 settembre, dichiarava un primo semestre 2021 con ricavi pari a 4,33 miliardi di euro, in rialzo del 6,7% rispetto al primo semestre 2020, sconti a favore dei clienti per 791 milioni di euro, in rialzo di 100 milioni rispetto allo scorso anno, un ribasso dei prezzi medi a scaffale dell’1,7%, sempre per favorire il consumatore finale, un margine operativo lordo aggiustato pari a 381 milioni di euro, sostanzialmente invariato rispetto al primo semestre 2020 e un utile netto di 221 milioni di euro rispetto ai 128 milioni di euro del primo semestre 2020, con un rialzo di ben il 72%, grazie anche a minori imposte per 65 milioni per il riallineamento fiscale dovuto al decreto legge n.104 del 2020. In sostanza, una semestrale con i fiocchi. Esselunga ha dichiarato anche la nomina a direttore generale di Gabriele Villa, che oltre la responsabilità della direzione dalla quale proviene, avrà quelle di assicurazione qualità, produzione, logistica, digitale e information technology.

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