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                      Verdure di Romagna: Sipo investe sul brand e guarda all’estero per esportarlo

                      L’azienda di Bellaria Igea Marina (Rn) un anno fa ha lanciato nei punti vendita Coop della Romagna e delle Marche una nuova gamma di ortaggi in alcuni contesti “dimenticati” che parlano di territorio e tradizioni e che valorizzano la cultura contadina locale. Si tratta di un progetto unico in Italia, incentrato sul brand Romagna come sinonimo di qualità e tipicità. In un anno le referenze sono raddoppiate: si parte con patate, carote, sedano, finocchi, cipolla e ora arrivano anche i lischi (o agretti), i fiori di zucca e le “candele di ghiaccio”. Prossimo passo? “Valutare se questi prodotti possono essere di appeal anche all’estero”

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      sipo campo

                      Sipo ha lanciato nei punti vendita Coop di Romagna e Marche una linea di ortaggi tipici e dimenticati

                      “Cucina rispettando la tradizione e l’ambiente, mangia romagnolo!” Ecco il motto che sta alla base del nuovo progetto di Sipo dedicato alla riscoperta delle Verdure di Romagna, prodotti dell’orto e del campo che portano in tavola il sapore e i saperi della cultura contadina locale. La storica azienda del riminese è nata negli anni Cinquanta a Bellaria Igea Marina come impresa a conduzione familiare e oggi è una realtà di riferimento nel settore degli ortaggi freschi, coltivando a cielo aperto e in serra su oltre 300 ettari in Italia, con priorità al territorio romagnolo dalla primavera fino all’autunno. Un anno fa ha lanciato nei punti vendita Coop della Romagna e delle Marche una linea di prodotti agricoli tipici esclusivamente delle campagne tra Rimini, Cesena e Forlì.

                       

                      lischi

                      I lischi o agretti, così chiamati per il sapore acre

                      Il progetto, unico in Italia, coinvolge piccoli e selezionati agricoltori locali, specialisti di varietà tipiche e tradizionali che in certi contesti, oggi, sono andate ormai dimenticate: come ad esempio i lischi o agretti (localmente chiamati anche “barbe dei frati”), erbette tipicamente primaverili che devono il loro nome al sapore tendenzialmente acre. Le foglie filiformi ricordano l’erba cipollina, ma si distinguono perché più sottili, più piatte, e piene al taglio: sono ricchi di sali minerali e proprietà depurative. O le “candele di ghiaccio”, ravanelli dalla forma allungata e di colore bianco (quindi simili a un candelotto), dal sapore lievemente piccante, meno rispetto al classico ravanello, con proprietà diuretiche e depurative. O ancora, i fiori di zucca, le infiorescenze tipiche di zucche e zucchine, di colore giallo brillante, base per la preparazione di numerosi piatti della tradizione locale, e i peperoni friggitelli, varietà verdi dal sapore particolarmente dolce.

                       

                      “Il progetto nasce un anno sotto suggerimento di Coop, di cui siamo fornitori anche per le altre linee di prodotto – spiega Vincenzo Maiello, export manager di Sipo – La prima idea è stata quella di creare un brand Romagna per le patate, per dare a questo prodotto un valore aggiunto, che parlasse di territorio e tipicità. Dai tuberi ci siamo allargati anche ad altri ortaggi prodotti localmente e in un anno abbiamo raddoppiato il numero di referenze”.

                       

                      Nel paniere delle Verdure di Romagna troviamo quindi anche carote, finocchio, coste di sedano verde, cuore di sedano e cipolla ramata, oltre alle patate e alle verdure dimenticate. Tutti gli ortaggi seguono rigorosamente i criteri stagionali, per questo non sono presenti sui banchi del supermercato in maniera continuativa. “La filosofia è quella del chilometro zero – continua Maiello – e lo scopo del progetto è quello di valorizzare il territorio, la sua cultura enogastronomica e la biodiversità”.

                       

                      verdure romagna

                      Alcune referenze della linea Verdure di Romagna di Sipo

                      La Romagna è una tra le zone più vocate d’Italia per certi tipi di produzione. Coltivare, produrre e confezionare gli ortaggi che hanno una resa migliore in questi areali e che, allo stesso tempo, connotano il territorio, è una bella sfida per Sipo e un’opportunità “che permette di ridurre anche l’impatto ambientale e spingere sulla estrema cura e attenzione dal campo alla tavola”.

                       

                      Le Verdure di Romagna si trovano sui banchi dei supermercati Coop confezionati, in retina le patate e le cipolle e in vassoio di plastica gli altri ortaggi. A proposito di sostenibilità ambientale, l’export manager dell’azienda sottolinea che si sta studiando un nuovo packaging green friendly, che permetta di ridurre al massimo l’impiego di materia prima: si pensa a un materiale da riciclo, ad esempio, e che abbia un effetto positivo sulla shelf life dei prodotti, in modo da ridurre anche gli sprechi.

                       

                      Ora stiamo valutando con alcuni nostri partner di studiare se il brand Romagna possa essere appetibile anche fuori dai confini regionali e nazionali”, conclude Maiello. L’obiettivo, infatti, sarebbe quello di conquistare anche l’estero con i prodotti contadini “di una volta”.

                       

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