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                      VIP, +40% per le mele bio. Confermato il trend positivo per quelle Club

                      VIP mela val venosta bio

                      Mele Gala bio Val Venosta in eco-pack

                      Inizio di stagione davvero perfetto per le mele biologiche della Val Venosta. La qualità elevata, i volumi in aumento del 40% per l’entrata in produzione di nuovi impianti e i pochi scarti consentiranno a VIP di soddisfare la domanda senza soluzione di continuità fino al raccolto 2022.

                      “Questo autunno è il migliore dell’ultimo decennio – dichiara soddisfatto Gerhard Eberhöfer, responsabile vendite Bio Val Venosta -. Alle giornate di sole si alternano notti molto fredde, con una forte escursione termica, generando le giuste condizioni per una colorazione brillante e un gusto ottimale delle mele. Le gelate primaverili e la grandine di luglio, inoltre, non hanno provocato le temute conseguenze e questo è motivo di ulteriore ottimismo”.

                      In termini varietali il bilancio è positivo, senza alcuna eccezione. Viene confermata la tendenza alla produzione di mele Club, più affini al palato del consumatore di oggi, con Bonita che sfiora le 2.000 tonnellate e Kanzi le 1.700 tonnellate; segue Ambrosia con 700 tonnellate. La stagione in corso migliora ulteriormente il posizionamento già elevato nel settore delle mele biologiche di VIP, bio-leader in Europa per qualità e servizio, con una produzione certificata dagli standard più rigorosi come Bioland, Bio Suisse e Demeter per la produzione biodinamica.

                      VIP

                      Gerhard Eberhöfer

                      Nelle prossime settimane le scorte di mele bio in diversi mercati locali diminuiranno, consentendo a VIP di presentarsi come fornitore di riferimento. Gli sviluppi sul mercato internazionale, tuttavia, potranno essere condizionati dalle produzioni dell’Emisfero Sud, in particolare tra febbraio e marzo, con l’arrivo dei primi carichi da Argentina, Cile, e in seguito anche dalla Nuova Zelanda. “Di fronte a questa prospettiva – precisa Gerhard Eberhöfer – la nostra strategia è puntare sull’origine delle nostre mele, prodotte in un territorio adattissimo alla coltivazione di mele biologiche grazie alle sue caratteristiche pedoclimatiche. Ciò qualifica in maniera indiscutibile anche i nostri clienti nei confronti di consumatori sempre più attenti alla sostenibilità del prodotto oltre che alla sua qualità”.

                      Le difficoltà legate alla logistica e ai trasporti marittimi a livello globale stanno paradossalmente giocando in parte a favore di VIP, nella sua veste di interlocutore affidabile per la programmazione commerciale dei buyer europei. Rispetto al mercato italiano, questo il commento di Eberhöfer: “Dobbiamo sostenere la crescita dei consumi di mele biologiche e pensiamo che ciò sia possibile solo aumentando lo spazio dedicato nel punto vendita. Inoltre, come avviene nelle principali catene specializzate della UE, è indispensabile una selezione di almeno tre/quattro varietà a scaffale, posizionata al fianco delle rispettive mele convenzionali, così da permettere un confronto immediato tra le due proposte. Ritengo sia un modo semplice ed impattante per aiutare il consumatore nella scelta e, al contempo, dare un segnale di vera competenza e professionalità da parte del punto vendite, che fungerebbe da traino anche per altre categorie di prodotto”.

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