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                      VIP: il rinnovo dello staff commerciale migliora le performance dell’export delle mele della Val Venosta

                      VIP

                      Joachim Rabensteiner, responsabile vendite export VIP

                      L’ampia ristrutturazione del team di VIP Val Venosta avviata nell’autunno scorso e presentata a Fruit Attraction 2022 sta permettendo al Consorzio di coprire con le sue mele ben quattro continenti e più di 50 Paesi, garantendo continuità e tempestività delle forniture ed una maggiore attenzione al cliente. La ristrutturazione ha portato ad alcuni fondamentali cambiamenti nell’organizzazione commerciale. Tra questi, il ruolo affidato a Joachim Rabensteiner, che da direttore della cooperativa Texel è passato a ricoprire il ruolo di responsabile vendite export, un settore che copre circa il 40% delle vendite complessive del Consorzio.

                      “Prima – dichiara Rabensteiner – avevo a tutti gli effetti un doppio ruolo: nella cooperativa Texel mi occupavo di funzioni operative quali la gestione del rapporto con i soci produttori, l’organizzazione della lavorazione delle mele e del piano di decumulo per diverse varietà e, parallelamente, mi occupavo di vendite. Con la riorganizzazione, che noi amiamo chiamare evoluzione perché di questo si tratta, ogni persona è passata a coprire un ruolo specifico, tendenzialmente quello più congeniale a ciascuno. Nel mio caso, adesso posso concentrarmi al 100 per cento sulla funzione di responsabile vendite export, con un’attenzione e una presenza costante sui mercati”.

                      Chiediamo a Joachim Rabensteiner quali siano i  primi risultati del nuovo assetto commerciale.  “Ora siamo ancora più vicini ai clienti, sia in termini di servizio che fisici – risponde il manager -. Abbiamo più tempo per fare loro visita e dedicare loro attenzione. La nuova struttura dello staff commerciale permette ai venditori di confrontarsi più da vicino con i clienti per discutere le potenzialità delle nuove varietà, le cosiddette mele club, e di pianificare misure pubblicitarie e promozionali come degustazioni e sampling. Da sottolineare anche che il nuovo staff vendite è molto giovane, e ciò è fonte di dinamismo e flessibilità nella gestione dei clienti, oltre ad essere un segnale dell’interesse dei giovani nei confronti del settore melicolo”.

                      Ad affiancare Rabensteiner c’è un team di quattro persone: Rudi Gluderer sales manager per i mercati del Nord-Europa e del Canada; Stefan Stecher sales manager per Africa e Asia; Juan Francisco Rivera-Urdaz responsabile per i mercati di Spagna, Portogallo e America Latina; Christian Pohl sales manager per l’Europa Orientale e Sudorientale. Rabensteiner segue direttamente i mercati di Germania e Svizzera, oltre a svolgere il ruolo di coordinatore.

                      Chiediamo ancora a Rabensteiner: quale valore aggiunto possono avere sui mercati esteri le mele VIP rispetto ai competitor? “Il primo è legato alla posizione geografica, la Val Venosta, che è la zona di produzione più alta d’Europa. Una posizione privilegiata, che si è fatta ancora più importante ora che le condizioni climatiche stanno mutando verso temperature sempre più alte. Grazie all’altitudine, le nostre mele si distinguono in termini di colore, croccantezza e shelf-life. Un prodotto particolarmente adatto ad essere esportato, anche su tratte lunghe o lunghissime. I clienti notano la differenza con il prodotto di altre provenienze e l’hanno confermato anche nelle ultime settimane durante le mie visite”.

                      Concorre alla qualità del prodotto anche il vastissimo assortimento di VIP in termini varietali: c’è una mela per ogni periodo e ogni gusto. Se in Europa va fortissimo la envy, in Asia è Ambrosia ad essere la preferita, mentre la Cosmic Crisp ha un enorme potenziale internazionale.

                      La qualità del raccolto 2022 ha permesso a VIP di acquisire clienti nuovi, anche in mercati molto esigenti quali i paesi del Benelux e l’Inghilterra. Se nel 2021-2022 la prima macroarea di export in termini di importanza era Africa-Asia, ora è proprio il Nord-Europa. Un mercato qualitativamente molto esigente, evoluto e disposto a “pagare il giusto prezzo” per ottenere la qualità che cerca. “Possiamo dire che quest’anno abbiamo spostato quantità da mercati meno remunerativi a mercati più remunerativi”, commenta Rabensteiner. Questi mercati, inoltre, sono molto più vicini all’Italia, e quindi più consapevoli delle peculiarità della Val Venosta. “In Asia, Africa o America, è il made in Italy ad avere valore, mentre nel Nord-Europa è anche la Val Venosta in quanto tale ad essere riconosciuta per il suo pregio”, spiega il responsabile export. “Noi pensiamo a fare il nostro lavoro con passione e dedizione, mettendo il cliente, da qualunque parte del mondo provenga, al primo posto – conclude Joachim Rabensteiner -. I fattori che non dipendono da noi li consideriamo ma non debbono scalfire la determinazione e l’impegno per una qualità a 360 gradi”.

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