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                      Wired, le mele tra i frutti che assorbono più pesticidi

                      Ieri la popolare rivista Wired ha pubblicato sul suo sito internet l’elenco della frutta che assorbe più ‘pesticidi’ e quella che invece risulta più immune, prendendo spunto da una recente indagine della Ewg, che ogni anno aggiorna la sua lista. Secondo la giornalista Michela Dell’Amico dovremmo preoccuparci di comprare biologico – facendo il semplice ragionamento biologico = meno pesticidi –  soprattutto le mele, che sono, anche secondo l’Efsa, i frutti che assorbono più pesticidi

                       

                      WiredIl biologico, si legge nell’articolo, assicura una minore concentrazione di pesticidi nel nostro piatto: frutta e verdura bio non solo sono esposti a concimi e fertilizzanti in modo molto limitato rispetto ai prodotti tradizionali, ma crescono in campi dove terra, acqua e aria vengono costantemente monitorati. Tuttavia ci sono alcuni vegetali che per loro natura assorbono meno inquinanti – per esempio le piante aromatiche, come salvia e rosmarino – ma anche tutta una serie di frutti e verdure che possiamo più tranquillamente comprare nella versione “normale”, risparmiando senza perderci in salute.

                       

                      Se le mele sono tra i frutti più pericolosi, continua l’articolo, poco peggio fanno (a partire dai peggiori): le fragole, l’uva (che è anche difficile da lavare), il sedano, le pesche, gli spinaci, i peperoni, il cetriolo, i pomodori ciliegino, i piselli, le patate, la lattuga, le prugne, le ciliegie, le pere, i mandarini, le carote, i frutti di bosco, la zucca, la zucchina, i broccoli. Faccio notare che secondo i dati dell’Efsa la lattuga sta messa peggio delle mele. Questo succede probabilmente per le differenze tra i tipi colture – e di fertilizzanti – utilizzati in Europa e in Usa.

                       

                      Fanno invece parte del gruppo di alimenti “puliti” (a partire sempre dai peggiori): i cipollotti, le arance, le banane, i pomodori, l’anguria, i funghi, le patate dolci, il cavolfiore, il melone, il pompelmo, la melanzana, i kiwi, la papaya, il mango, gli asparagi, le cipolle, il cavolo verza, l’ananas, il mais, l’avocado. Gli ultimi 10 di questa lista sono in assoluto i più sicuri.

                       

                      Limitare gli inquinanti del piatto è importante, conclude l’articolo, perché interferiscono con il nostro equilibrio ormonale, e sono associati alla riduzione della fertilità, all’insorgenza di alcuni tipi di tumore, alla pubertà precoce, al diabete e all’obesità. Questi rischi aumentano, chiaramente, se a mangiare frutta, verdura e cereali (ma anche carne o latticini) sono i bambini, per via della ridotta massa corporea. Tra i consigli dell’Efsa, validi sempre, c’è la scelta del biologico ove possibile, un lavaggio accurato di frutta e verdura (con bicarbonato) e anche l’auto-produzione (se possibile).

                       

                      Sull’argomento, aggiungiamo noi, invitiamo a leggere (clicca qui) l’opinione del ricercatore Dario Bressanini, riportata su Le Science Blog di Repubblica.