Dalla Redazione
Da quasi 30 anni mi occupo di preservare la freschezza e ridurre gli sprechi alimentari. Eppure, due giorni trascorsi alla fiera Fruit Logistica di Berlino mi hanno lasciato sotto shock. Da un giorno all’altro, l’industria del packaging si è trasformata in un’industria basata sulla carta, sostituendo semplicemente gli imballaggi in plastica con quelli in carta. Questo è puro greenwashing! Va contro ogni logica e ogni tipo di approccio professionale. “I prodotti non rimangono freschi in questo imballaggio combinato di carta e rete”, ho spiegato a un collega che ricopre un ruolo dirigenziale presso ULMA packaging ma la sua risposta è stata: “A loro non interessa, sembra più sostenibile e questo è ciò che conta”.
Mi sento quindi in dovere di esprimere il mio pensiero e di non tenere per me questa frustrazione. Questa rivoluzione della carta non è altro che una tendenza che sta portando a un disastro ecologico e che comporta un enorme tributo al pianeta Terra di cui ci pentiremo. Per citarne solo alcuni, ecco i motivi per cui sono contrario:
È meglio agire, e prima lo facciamo meglio è, per invertire questa tendenza popolare e tornare alla sanità mentale. Un uomo saggio della NNZ ha detto: “Stiamo parlando delle 3 R… Riutilizzare, Ridurre e Riciclare”.
Dobbiamo utilizzare gli imballaggi a base di plastica in modo saggio, ridurre il calibro degli imballaggi, evitare l’eccesso di imballaggi e utilizzare la giusta composizione dell’imballaggio per il prodotto imballato. Diverse aziende leader nella tecnologia degli imballaggi e rinomati istituti di ricerca, tra cui R.O.P Ltd, StePac, Amcor, l’Università di CA Davis, il Volcani Research Center, l’Istituto di Ricerca MIGAL e altri, tra cui centri di ricerca dedicati, specialisti del post-raccolto e tecnologi dell’imballaggio, hanno speso l’equivalente di migliaia di anni in ricerca e sviluppo, concentrandosi sulla riduzione degli sprechi e sulla conservazione della freschezza. Tutto questo non può essere buttato a favore di un’alternativa alla moda.
Per rendere la “sostenibilità” misurabile sono necessari degli standard, sulla base dei quali dovrebbero essere prese le decisioni. Purtroppo, le persone vengono colte alla sprovvista e le decisioni vengono spesso prese semplicemente in base alla percezione.
Anni fa ho partecipato a un incontro con un coltivatore di fagiolini di Homestead, in Florida, il quale mi disse che il compratore di Loblaw gli aveva consigliato di verificare con SunFed il motivo per cui i loro fagiolini, coltivati e consegnati da lontano, in Messico, erano tutti perfetti all’arrivo, mentre con quelli coltivati da un altro fornitore, più vicino, in Florida, c’era un’enorme percentuale di scarti (oltre il 10%). Si è scoperto che mentre SunFed utilizzava l’imballaggio in atmosfera modificata, 5-Brothers, un fantastico coltivatore professionista di Homestead, in Florida, utilizzava casse di legno “verdi” rilegate a filo. Inutile dire che, venendo a conoscenza di ciò, i 5-Brothers sono stati abbastanza furbi da adottare essi stessi il confezionamento in atmosfera modificata e, di conseguenza, i loro standard di freschezza sono aumentati, il tasso di reclamo è diminuito e la soddisfazione generale dei consumatori e il livello di sostenibilità sono migliorati in modo sostanziale.
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