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                      Sprechi alimentari al supermercato? Afresh è l’algoritmo che li riduce del 50%

                      A photo taken on October 23, 2012 in Morsbach, western France, shows waste food products stocked at the Methavalor factory to produce methane before conversion into a biogas fuel for the GNVert company, a subsidiary of French energy GDF Suez group. AFP PHOTO / JEAN-CHRISTOPHE VERHAEGEN (Photo credit should read JEAN-CHRISTOPHE VERHAEGEN/AFP/Getty Images)

                      Afresh é una startup californiana che ha messo a punto una piattaforma predittiva di “demand forecast”, studiata per i buyer della Gdo per stabilire quanta merce acquistare in un determinato giorno (con particolare riferimento ai prodotti freschi e freschissimi) evitando che sugli scaffali restino eccedenze. Tutto si basa su un algoritmo che fornisce l’ordine perfetto valutando anche fattori esterni al supermercato, come il meteo e gli eventi sociali, nonché i comportamenti della concorrenza

                       

                      Dalla Redazione

                       

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                      Grazie all’algoritmo di Afresh è possibile abbattere del 50% gli sprechi alimentari nella Gdo

                      Ridurre il food waste al supermercato? Tutto ruota intorno agli ordini: se da un lato l’incubo dei buyer è quello che gli scaffali restino vuoti, pena l’avere perso una possibilità di business, ma soprattutto la fiducia del cliente, d’altro canto ordinare troppa merce rischia di tradursi in un costo (e uno spreco) enorme, se questa rimane invenduta. A guidare le scelte dei responsabili acquisti della grande distribuzione, fino ad oggi, è stata principalmente l’esperienza e un’analisi dello storico, ma le ultime evoluzioni tecnologiche dimostrano come, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, si possa rendere maggiormente efficiente e sostenibile tutto il sistema.

                       

                      L’ultima innovazione messa in campo in questo senso viene da una startup californiana, che ha messo a punto una piattaforma che analizza una serie di dati interni ed esterni alle logiche del supermercato, e crea un algoritmo in grado di guidare le scelte di acquisto dei buyer della grande distribuzione verso una progressiva riduzione degli sprechi. La startup si chiama Afresh e la piattaforma che ha brevettato si basa su un algoritmo in grado di calcolare, ad esempio, quanto pane fresco, o quanta frutta e verdura compreranno i clienti in un determinato giorno, e che tipologia di prodotto fresco prediligeranno.

                       

                      L’algoritmo di Afresh guida le logiche di acquisto prendendo in considerazione le serie storiche di vendita, come già si fa oggi. Ma anche le condizioni meteorologiche, come temperature elevate o temporali che possono influire sui comportamenti dei consumatori. Ci sono poi gli eventi pubblici, come fiere o manifestazioni sportive, festività e ricorrenze. Il tutto viene incrociato con la concorrenza: l’apertura di nuovi punti vendita, l’arrivo delle offerte e delle promozioni e così via. Tutti questi dati vengono immagazzinati in maniera autonoma dall’algoritmo, che fornisce la sua “ricetta” per effettuare l’ordine perfetto, in modo che non restino eccedenze sugli scaffali.

                       

                      Il risultato? Matt Schwartz, Ceo di Afresh, spiega che il suo algoritmo è in grado di ridurre del 50% gli sprechi, facendo in modo che i supermercati arrivino a sera con gli scaffali del fresco quasi vuoti. Questo sistema, come riporta un articolo di Startup Italia, è stato anche in grado, in alcuni test pilota effettuati in piccole catene di supermercati, di ridurre dell’80% i casi di rottura di stock.

                       

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