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                      Agromafia, dai mercati alle tavole: un business da 24,5 miliardi

                      Con il volume d’affari annuale del business delle agromafie che è salito a 24,5 miliardi, è importante la riforma dei reati in materia agroalimentare approvata il 25 febbraio dal Consiglio dei ministri per aggiornare le norme attuali, alcune delle quali risalenti anche agli inizi del 1900 (leggi qui). È quanto afferma Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, in merito al neo introdotto reato di agropirateria che si propone di combattere il falso made in Italy e di agire ad ampio raggio contro i falsi alimentari, tratteggiando una sorta di associazione a delinquere di stampo “agrimafioso”: mafia che condiziona tutta la filiera del mercato agroalimentare stabilendo i prezzi dei raccolti, gestendo i trasporti e il commercio e capace di moltiplicare del 300% i prezzi dell’ortofrutta dal campo – dove viene sottopagata – alle tavole

                      Dalla Redazione

                      agromafia

                      Dai mercati ai supermercati fino ai ristoranti, il volume d’affari delle agromafie è salito a 24,5 miliardi di euro con attività che riguardano l’intera filiera del cibo. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’operazione del comando provinciale dei carabinieri di Latina nell’ambito dei trasporti nel mercato ortofrutticolo di Fondi avvenuto nella mattinata del 2 marzo. “Le mafie – spiega la Coldiretti – condizionano il mercato agroalimentare stabilendo i prezzi dei raccolti, gestendo i trasporti e lo smistamento, il controllo di intere catene di supermercati, l’esportazione del nostro vero o falso made in Italy e lo sviluppo ex novo di reti di smercio al minuto”.

                      In questo modo la malavita si appropria, spiega la Coldiretti, di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma anche compromettendo in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio made in Italy. La frutta e verdura sono sottopagate agli agricoltori nei campi su valori che spesso non coprono neanche i costi di produzione, ma i prezzi, rileva la Coldiretti, moltiplicano fino al 300% dal campo alla tavola anche per effetto del controllo monopolistico dei mercati operato dalla malavita in certe realtà territoriali.

                      “In questo contesto – sottolinea la Coldiretti – è importante la recente approvazione nel Consiglio dei ministri del disegno di legge sui reati agroalimentari che fa diretto riferimento al testo di riforma predisposto da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto – conclude la Coldiretti – confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione avviando al più presto il percorso di approvazione parlamentare del provvedimento”.

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