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                      Albicocche, il gelo mette in ginocchio la produzione: Italia a -56%

                      Il 2020 si prospetta essere un anno nero anche per le albicocche, non solo italiane ma di tutta Europa, dove si regista un generale calo produttivo in tutte le principali aree vocate dell’Unione Europea. Nel 2020 l’andamento climatico ha infatti influenzato la produttività dell’albicocco in tutto il vecchio continente, provocando una contrazione prevista dei volumi del 37% rispetto al 2019 e del 27% rispetto alla media 2014-18, per un totale che si aggira attorno alle 402 mila tonnellate. In Italia, nello specifico, dalle 307.303 tonnellate di albicocche prodotte nel 2019 si passera nel 2020 alle 136.101 tonnellate stimate, con un calo del 56% rispetto al 2019 e del 40% rispetto alla media 2014-18. In Emilia Romagna il calo è del 90%. A rendere noti i dati per l’Italia CSO Italy durante la conferenza stampa online organizzata da AREFLH, assemblea delle regioni europee frutticole, orticole e floricole, insieme a MEDFEL, la fiera dedicata alla frutta e verdura dell’Euro-Mediterraneo, che ospita l’appuntamento annuale sulle produzioni europee di albicocche – Europêch 2020. Nonostante il clima e lo spettro del Covid-19 che preoccupa tutta Europa, l’Italia resta comunque – anche per il 2020 – il maggior produttore di albicocche

                      Dalla Redazione

                      albicocche 2020

                      A sx la produzione di albicocche in tonnellate per Paese nel 2019, a dx le stime per il 2020

                      Il quadro descritto durante la conferenza online Europêch 2020 rispecchia un generale calo produttivo di albicocche in tutte le principali aree vocate dell’Unione Europea. Nel 2020 l’andamento climatico ha infatti influenzato la produttività dell’albicocco in tutto il vecchio continente, provocando una contrazione prevista dei volumi del 37% rispetto al 2019 e del 27% rispetto alla media 2014-18, per un totale che si aggira attorno alle 402 mila tonnellate. A preoccupare però non è solo il clima, ma anche lo spetto del coronavirus che detta l’incertezza dei mercati e affatica il sistema produttivo e la logistica a causa delle misure di sicurezza necessarie.

                      In Italia, nel 2019 si è registrata un’elevata produzione di albicocche, ma la qualità era stata influenzata dalla grandine, che aveva colpito in particolare la produzione nella prima parte del calendario. Per il 2020 la produttività attesa è stata condizionata in modo importante dalle diverse gelate, che si sono verificate tra fine marzo e inizio aprile in tutti i principali bacini produttivi, con un impatto particolarmente forte nel nord del Paese. In Emilia Romagna ci si aspetta 11.036 tonnellate a fronte delle 107.100 del 2019 (-90%), in Sud Italia, Sicilia e Sardegna 111.074 tonnellate, a fronte delle 169.500 del 2019.

                      Quindi, i volumi totali in Italia sono stimati in circa 136 mila tonnellate, ovvero il -56% rispetto alla scorsa campagna e il -40% circa rispetto alla media 2014-18. Già prima delle gelate, le fioriture meno abbondanti lasciavano intravedere un raccolto inferiore al 2019 per alternanza e per le conseguenze di un inverno mite che, in alcune aree vocate, non aveva permesso il raggiungimento delle necessarie ore di freddo. Circa le superfici dedicate non si evidenziano variazioni, dopo anni di progressiva espansione.

                      In Grecia le stime indicano 78.500 tonnellate, -13% nel confronto con la passata stagione. Presenti danni da gelo in Macedonia, compensati dall’entrata in produzione di nuovi impianti, mentre non si riscontrano problemi nel Peloponneso.

                      albicocche

                      Evoluzione della produzione di albicocche in Europa dal 1992 alle stime per il 2020

                      La Spagna, con previsioni di volumi poco inferiori a 94 mila tonnellate, segna un -15% rispetto al 2019, un calo dettato da Murcia e Aragona (-25% anno su anno per la scarsa fioritura, la cattiva allegagione e le gelate). Altre regioni invece appaiono in recupero rispetto al deficitario 2018 (in primis Castilla La Mancha pur presentando problemi qualitativi a causa di diverse grandinate).

                      In Francia, infine, le stime per il 2020 si attestano a circa 93.500 tonnellate, -29% rispetto al 2019. Nelle diverse zone di produzione, e in particolare nelle aree più a Sud, non è stato soddisfatto il fabbisogno delle piante di ore di freddo con una conseguente fioritura irregolare. Numerose gelate inoltre hanno colpito le zone a Nord causando danni significativi.

                      albiocche 2020 italia“Analizzando i dati balza all’occhio una sensibile flessione dei volumi previsti in tutti i Paesi UE. Per una corretta valutazione, tuttavia, occorre puntualizzare alcuni aspetti – sottolinea, a latere della conferenza stampa virtuale, Elisa Macchi, direttore di CSO Italy -. La Spagna con circa 94 mila tonnellate – precisa Macchi – registra solo un calo del 15% rispetto al 2019, un anno che però era stato di per sé abbastanza deficitario, ma si pone abbondantemente al di sotto dei livelli di altre annate, quali il 2017 e 2018, quando le produzioni di albicocche del Paese iberico erano oscillate tra le 130 mila e le 150 mila tonnellate. La Francia, invece, con volumi simili alla Spagna segna il minimo storico. Infine, facendo una veloce analisi della situazione in Italia, bisogna sottolineare che, nonostante il forte calo, rimane il primo Paese produttore di albicocche in Europa. Si evidenziano infatti variazioni importanti rispetto all’annata record 2019, contrazioni che risultano attorno al – 40% rispetto ad annate cosiddette nella norma”.

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