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                      Alleanza Amazon-Maap per l’e-mercato? Brusadelli: “Non c’è nessun accordo”

                      Il polo agroalimentare padovano sarebbe stato scelto dal colosso delle vendite online di Jeff Bezos come piattaforma per l’ortofrutta? La notizia è circolata sulla stampa locale e online nelle ultime settimane, tanto da creare scalpore e non poco allarmismo fra i dettaglianti locali. Ma dal Maap smentiscono: non esiste alcun accordo in essere al momento, né tanto meno un investimento previsto per sviluppare una partnership con Amazon. “Non abbiamo altresì alcun tipo di chiusura nei confronti dei nostri clienti abituali, con i quali, anzi, continuiamo a confrontarci per fornire un servizio sempre migliore”, precisa Luca Brusadelli, presidente del Gruppo Grossisti del Mercato Agroalimentare di Padova. E sottolinea la massima disponibilità a valutare la fattibilità di progetti legati all’e-commerce da parte di altri soggetti

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      Padova nuova piattaforma per l’e-commerce ortofrutticolo di Amazon? Ha fatto scalpore sul web – e generato non pochi allarmismi fra i dettaglianti locali – la notizia, lanciata dalla stampa locale nelle settimane scorse, di una possibile collaborazione fra il colosso delle vendite online di Jeff Bezos e il Mercato Agroalimentare di Padova (Maap) per gestire la logistica dei freschissimi nel Nord Italia. Su Il Mattino di Padova si parla anche di un primo incontro ufficiale, avvenuto negli uffici di corso Stati Uniti, fra la presidenza del Maap e Francesco Semeraro, giovane responsabile per Amazon del “Made in Italy”.

                       

                      Luca Brusadelli

                      Tuttavia, allo stato dei fatti, non esiste alcun tipo di accordo ufficiale fra le due parti. Ce lo spiega Luca Brusadelli, presidente del Gruppo Grossisti del Mercato Agroalimentare di Padova. “Ad oggi ci sono stati solo dei contatti. – precisa – Amazon si è proposta come vetrina per i nostri prodotti e noi abbiamo valutato la questione, ma quello che interessa al gruppo di Seattle è di essere un veicolo online per la piccola distribuzione, canale che non è di interesse per un mercato all’ingrosso. Il nostro lavoro si pesa a quintali e non a chili”.

                       

                      Il discorso si chiude qui, dunque, per quanto riguarda la possibile partnership con la multinazionale di Bezos, giudicata non fattibile per i quantitativi di merce previsti dal progetto e per il tipo di distribuzione in sé. Ciò non significa, tuttavia, che sia preclusa anche l’ipotesi di collaborazione con altre piattaforme online eventualmente interessate a fare riferimento alla struttura del Maap. “Da parete nostra c’è la massima disponibilità a mettere a disposizione la struttura per chiunque abbia un progetto che prevede la gestione dell’ortofrutta anche attraverso l’e-commerce. Se qualcuno desidera orientarsi all’online, chiunque esso sia, noi staremo al passo coi tempi”.

                       

                      La news circolata le settimane scorse ha creato anche qualche sconcerto fra i piccoli negozianti locali: “Si sono allarmati moltissimo, pensando che noi volessimo bypassarli”, rivela Luca Brusadelli. “Ci teniamo per questo a sottolineare – precisa – che non esiste alcun tipo di chiusura o di cambio di rotta nei confronti dei nostri clienti abituali, con i quali, anzi, continuiamo a confrontarci per fornire sempre un servizio migliore e al passo coi tempi”.

                       

                      Amazon non ha mai lavorato, in Italia, con un mercato all’ingrosso. In Spagna, invece, esiste una collaborazione in essere con Mercamadrid (leggi qui). “Ne siamo a conoscenza. – conclude il presidente del Gruppo Grossisti del Maap – Il tipo di consegna è gestito dagli standisti di Mercamadrid, ma i quantitativi portanti non transitano sul mercato. Amazon a Madrid è attivo con il servizio Prime Now: la logistica è stata costruita dal gruppo di Seattle, il mercato madrileno ha dato solo la disponibilità della sua struttura per corrieri che hanno la necessità di entrare in ogni momento a ritirare merce o quant’altro. Le stesse condizioni, peraltro, che abbiamo messo a disposizione noi”.

                       

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