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                      Alluvione in Romagna, Piraccini (Orogel): “Persa il 50% dell’ortofrutta”

                      Bruno Piraccini, presidente del colosso ortofrutticolo cesenate Orogel – 320 milioni di fatturato, di cui 280 dal surgelato e 40 dal fresco – all’Ansa parla dei danni subiti dalle aziende socie a seguito dell’alluvione. “200 produttori romagnoli hanno perso tutto – dice -, gli altri 600 sono comunque danneggiati”. La stima è di una perdita del 50% delle produzioni

                      Dalla Redazione

                       

                      Orogel produttore

                      Orogel in Romagna conta 800 soci produttori (foto sito aziendale)

                      È ancora presto per fare una prima, effettiva conta dei danni a seguito dell’alluvione che ha devastato la fruit valley romagnola: in molto territori è impossibile perfino fare sopralluoghi a causa degli allagamenti e degli smottamenti dei terreni, che hanno compromesso anche la viabilità. Tuttavia è facile prevedere che la situazione sia molto critica, con possibili ripercussioni su tutto il settore agroalimentare nazionale e su quello della distribuzione.

                      Stimiamo una perdita del 50% della raccolta di ortofrutta in Romagna a causa dell’alluvione – ha detto all’Ansa il presidente di Orogel Bruno Piraccini, con almeno 200 soci della filiera che hanno perso tutto e gli altri 600 comunque danneggiati”. “Le ciliegie, le fragole e la raccolta primaverile dei piselli le consideriamo perse – continua -, ma sono in forte ribasso anche zucchine e spinaci”.

                      Gli stabilimenti del colosso ortofrutticolo cesenate – primo player italiano dei surgelati, che valgono 280 milioni di euro su un fatturato complessivo di 320 milioni, di cui 40 milioni sono rappresentati dal prodotto fresco – non hanno subito grandi danni, ma la preoccupazione per il futuro a tinte fosche che si prospetta per i produttori è altissima. In Romagna, come anticipato, sono 800 i soci di Orogel.

                      Il presidente di Orogel Bruno Piraccini

                      Piraccini spiega all’Ansa che in questo momento “non ci sono problemi a fornire il mercato” e che non si stanno verificando ritardi nelle spedizioni. In magazzino, continua, ci sono scorte per i prossimi tre mesi, ma andrà invece riprogrammata la fornitura per il prossimo autunno.

                      Inoltre c’è tutta la questione dei danni sugli alberi da frutto sommersi dall’acqua per giorni, ancora da valutare: sicuramente saranno necessari degli espianti. Secondo le prime stime di Coldiretti e Confagricoltura almeno 10-15 mila piante saranno da estirpare e reimpiantare, in particolare peschi e kiwi, i più sensibili al ristagno idrico, ma anche albicocchi, ciliegi e susini, meli e peri (leggi qui).

                      Per un primo soccorso e per cercare di stimolare colture autunnali Orogel ha già stanziato 2 milioni di euro. “Ma contiamo su aiuti del governo a sostegno di una categoria molto preziosa per tutto il Paese – conclude Piraccini sull’Ansa -, in un territorio vocato all’alta qualità in biologico”.

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