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                      Amazon + Whole Foods, prezzi giù fino al 43% nel primo giorno di attività

                      Lunedì 28 agosto Amazon ha completato l’acquisizione di Whole Foods e, come promesso, ha tagliato i prezzi di alcune referenze nei 460 punti vendita Usa. Prezzi scontati fino al 43% che potrebbero dare il via ad una reale guerra dei prezzi nel mercato Usa. E mentre le azioni dei competitor calano di alcuni punti all’annuncio dell’iniziativa commerciale, nei negozi della catena che ha fatto del biologico il suo punto di forza compaiono le nuove casse Amazon Echo! a comando vocale per ordinare la spesa da casa. Intanto alcune testate Usa hanno verificato “sul campo” il taglio dei prezzi: ecco quelli nell’ortofrutta

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

                      Amazon l’aveva promesso giovedì scorso: una volta completata l’acquisizione da 13,7 miliardi di dollari di Whole Foods Market in programma per lunedì 28 agosto, i prezzi di alcune referenze alimentari nella catena sarebbero stati tagliati. E così è stato, con prezzi scontati in tutti i 460 punti vendita della catena, regina della qualità – bio, ma non solo – di lusso in Usa. Come osservato da CNNMoney, nel punto vendita di Columbus Circle a New York è comparso un cartello promozionale con il logo di Whole Foods affiancato a quello di Amazon e la scritta “We’re growing something good” (stiamo coltivando qualcosa di buono, n.d.r.).

                       

                      Stando poi a quanto si legge sul sito ufficiale della catena, questo sarebbe “solo l’inizio”: “Amazon e Whole Foods Market hanno annunciato che l’acquisizione di Whole Foods è conclusa. Insieme perseguiremo l’obiettivo di rendere accessibile a tutti il cibo naturale, biologico e di alta qualità. Come anticipo di tutto ciò, offriremo fin da subito prezzi più bassi su una selezione di prodotti di base di maggior successo in tutti i nostri negozi. Ma questo è solo l’inizio: nel tempo creeremo anche degli spazi nuovi in modo da offrire ulteriori vantaggi ai nostri clienti”. 

                       

                      Vista la proverbiale capacità di stupire di Jeff Bezos, risulta difficile per il momento farci un’idea di come evolverà nel tempo Whole Foods. Ma quanto sono calati i prezzi della costosa catena? Come prevedibile, a partire da lunedì mattina alcuni giornali statunitensi si sono lanciati nel confronto dei prezzi. Per CNNMoney – solo restando nell’ortofrutta – nel punto vendita di Columbus Circle a Manhattan le banane bio (in confezione da quattro) sono passate da 99 a 69 centesimi e gli avocado da 2,99 dollari a 1,49 a confezione; infine, mele Gala vendute a 1,99 dollari per libbra (da 2,99) e mele Fuji da 3,49 dollari a 1,99. 

                       

                      Il punto vendita di Columbus Circle è finito anche nel mirino del New York Times, che ha così confrontato la differenza di prezzo tra il pre e il post “Amazon Effect”. Sulle banane bio c’è totale corrispondenza con i dati CNN ma non sugli avocado (mele invece non pervenute): il NYT fa notare che a fronte di alcune tipologie generiche di avocado bio scontate, la varietà Calavo Organic Hass rimane invece invariata a 6,99 dollari per una confezione da quattro. Il totale del risparmio per questa spesa ammonta così al 14% (24.04 dollari invece di 28.02).

                       

                      Lo scontrino del confronto dei prezzi riportato dal New York Times

                      L’agenzia di stampa Bloomberg ha pubblicato sul suo sito una tabella riassuntiva dei prodotti scontati a Manhattan: nel caso delle mele Fuji bio lo sconto raggiunge il -43%, mentre le altre referenze ortofrutta viaggiano tra i -13% (baby kale e lattuga baby bio) e il -30-38%.

                       

                      La tabella dei prezzi riportata da Bloomberg

                      Alla luce di queste iniziative piuttosto aggressive sul fronte dei prezzi, oggi sono in molti a temere una vera e propria guerra dei prezzi in un mercato già in fermento come quello della Gdo Usa. Come osserva sempre il New York Times, il modus operandi di Jeff Bezos è sempre lo stesso, da 23 anni a questa parte, nell’industria editoriale prima, in quella della distribuzione organizzata ora: estremizzare il mercato cercando di infliggere i maggiori danni alla concorrenza, anche a costo di subire delle perdite.

                       

                      E i primi effetti – come nota il quotidiano Usa – si sono già avvertiti sulla pelle degli avversari: giovedì scorso, all’annuncio del taglio dei prezzi, le azioni di Kroger hanno registrato un calo del –8%, mentre quelle di Walmart del -2% e un effetto analogo lo si era avuto a giugno, al primo annuncio dell’affare Amazon-Whole Foods. La guerra con Walmart, comunque, ha già avuto inizio e il gigante tradizionale del retail Usa ha già dato vita a una serie di nuove alleanze con Google e UBER per controbattere a Bezos nei più diversi campi di applicazione, dai software vocali alla consegna a domicilio (leggi qui).

                       

                      I device Amazon Echo! in promozione nel punto vendita Whole Foods di Columbus Circle (Fonte: CNNMoney)

                      A proposito di software vocali, per chi si chiede se con la nuova proprietà di Amazon ci siano stati altri cambiamenti immediati in Whole Foods oltre al taglio dei prezzi, la risposta è nella presenza finora inedita di gadget tecnologici a firma Amazon. Stando a quanto riportato da CNNMoney, nel negozio di Manhattan è infatti ben visibile un enorme espositore firmato “Farm Fresh” con la promozione (a prezzo lievemente ridotto) delle casse Amazon Echo! che permettono di utilizzare i servizi vocali anche per la gestione degli ordini, in aperta competizione proprio con il device Google Home.

                       

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