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                      Arance e caporalato in Sicilia al TG1. Selvaggi: “Fenomeno da denunciare”

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                      Il servizio el TG1 sul caporalato nella Piana di Catania è andato in onda il 18 marzo 2021

                      Caporalato e sfruttamento del lavoro nei campi di arance in Sicilia. Il fenomeno è stato denunciato da un servizio andato in onda in prima serata nel TG1 di giovedì 18 marzo 2021. Sulla questione è intervenuto Giovanni Selvaggi, presidente di Confagricoltura Catania e del Consorzio di Tutela della Arancia Rossa di Sicilia IGP. “Il caporalato è un fenomeno da denunciare – ha dichiarato Selvaggi – è necessario proteggere gli imprenditori onesti, che sono centinaia. La legge sul caporalato, così come è adesso, espone a rischi anche aziende che nulla hanno a che vedere con lo sfruttamento. Per questo da tempo ne chiediamo una revisione”

                      Dalla Redazione

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                      Il servizio el TG1 sul caporalato nella Piana di Catania è andato in onda il 18 marzo 2021

                      Caporalato piaga endemica in agricoltura? Il fenomeno è andato sotto i riflettori del TG1 in prima serata giovedì 18 marzo 2021. La giornalista Eleonora Mastromarino ha raccolto la testimonianza di alcuni extracomunitari dediti alla raccolta delle arance nella Piana di Catania, nota in particolare per le arance rosse che crescono alle pendici dell’Etna. Uno di questi mostra una busta paga di 1.437,08 euro, cifra che non corrisponde a quanto versando dall’azienda a mezzo bonifico, 1.045,00 euro, il 27% in meno.

                      Nel servizio peraltro vengono mostrate immagini di repertorio, girante nel febbraio 2020, in cui sono ben visibili casse raccolta intestate a OP Rosaria, tra le più importanti realtà siciliane del settore ortofrutticolo, che si è dichiarata completamente estranea ai fatti e ha già dato mandato ai propri legali per agire in giudizio nei confronti della giornalista e del direttore del TG1 per l’ingente danno di immagine (leggi qui l’articolo).

                      Sulla questione si è espresso Giovanni Selvaggi, presidente di Confagricoltura Catania e del Consorzio di Tutela della Arancia Rossa di Sicilia IGP. “Il caporalato e lo sfruttamento del lavoro – ha dichiarato – sono pratiche ignobili e reati gravi che vanno accertate e perseguite dalle autorità preposte e denunciate da chi le subisce, in modo tale che magistratura e giustizia facciano il loro corso appurando le responsabilità. Grazie al servizio della giornalista Rai Eleonora Mastromarino abbiamo purtroppo avuto conferma che esistono ancora imprenditori senza scrupoli a fronte di centinaia di altri, la maggior parte, che nel comprensorio etneo danno lavoro vero e non lavoro nero”.

                      Chi non rispetta le regole – continua Giovanni Selvaggi – va condannato due volte, la prima perché infrangendo la legge lede i diritti e la dignità dei lavoratori, la seconda perché getta discredito su un comparto che, pur tra mille difficoltà legate all’emergenza sanitaria e non solo, rappresenta una larga fetta del Pil dell’Isola. La legge sul caporalato, così com’è adesso, espone a rischi anche aziende che nulla hanno a che vedere con lo sfruttamento. Basta affidarsi a una cooperativa sbagliata, che non rispetta le norme per trovarsi proprio malgrado invischiati. Da tempo, con le altre organizzazioni di categoria, chiediamo una revisione della legge 199 del 2016 per meglio combattere l’odioso fenomeno del caporalato”.

                      “Da presidente di Confagricoltura Catania e presidente del Consorzio della Arancia Rossa di Sicilia IGP – conclude Giovanni Selvaggi – mi farò carico di proporre l’espulsione immediata dalla confederazione e dal consorzio che presiedo di aziende o imprenditori associati che si macchiano di caporalato. Cresciamo insieme grazie al lavoro e all’economia sana di cui la maggior parte degli imprenditori agricoli catanesi sono portabandiera”. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti.

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