di Eugenio Felice
“In generale, se osserviamo i dati relativi a tutta la rete, abbiamo avuto incrementi di consumi molto importanti sia per la frutta che per la verdura. L’andamento ha riguardato anche i marchi privati del nostro gruppo, che sono Despar Premium, Passo dopo Passo, Era Ora, Bio,logico, S-Budget, e Vital. Andando ad analizzare più nel dettaglio i dati, si nota che sono cambiati i tempi di acquisto: il sabato nel periodo di lockdown non è più stato il primo giorno di vendita della settimana. Sono cambiati anche i luoghi preferiti dove fare la spesa, con i negozi di vicinato che hanno aumentato in modo esponenziale il lavoro a discapito delle grandi superfici, penalizzate dalle misure di contenimento e dai limiti alla circolazione delle persone”, ci spiega Nicola Faccio, area manager acquisti frutta e verdura di Aspiag Service, concessionaria Despar per il Triveneto e l’Emilia Romagna.
“Tornando al reparto – continua Faccio – tutta la frutta e la verdura di prima gamma ha incrementato i volumi di vendita: prodotti basici come patate, carote, cipolle, mele, pere, arance, kiwi e banane hanno incrementato oltre il 30% rispetto ad altre referenze come ananas, fragole, insalate e altri prodotti che durano meno nel frigorifero di casa a causa della loro veloce deperibilità. Si sono ridotte drasticamente, di oltre l’80%, le vendite di piatti pronti come le insalate pronte all’uso destinate a un consumo in ufficio: per questo motivo abbiamo anche sospeso temporaneamente gli ordini. Mentre le insalate di quarta gamma standard, quelle in busta a uso casalingo, sono rimaste perlopiù stabili. Molto bene infine i legumi, con consumi aumentati vertiginosamente nelle prime settimane del lockdown, e andamento positivo anche per la frutta secca, in particolare prodotti basici come noci, mandorle e nocciole”.
“Se i volumi di ortofrutta venduta, in generale, sono aumentati – continua l’area manager acquisti frutta e verdura di Aspiag Service Nicola Faccio – volendo dare uno sguardo al valore, possiamo dire, dopo opportune analisi e controlli, che ci sono stati degli aumenti di prezzo legati alla carenza di prodotto e agli andamenti climatici, così come nelle ultime settimane c’è stata deflazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno su alcuni articoli come patate, cipolle e radicchi. Non abbiamo riscontrato tentativi di speculazione da parte dei fornitori. Sorprende che periodicamente, come in queste settimane, si faccia allarmismo sui prezzi in aumento ma non si parli mai dei prezzi che scendono. Quello che succederà nei prossimi mesi in termini di consumi non è facile da prevedere, certo è che il Covid-19 ha rallentato i nuovi progetti legati alla private label: l’estate porterà principalmente il consolidamento di quanto sviluppato nel 2019 sui marchi Premium”.
“Sulle prossime settimane – conclude Faccio – è difficile fare previsioni, i consumi sono stati sostenuti anche nella settimana di Pasqua e quella successiva ha registrato un andamento migliore di quella dello scorso anno che era la settimana di Pasqua. Si conferma quindi per ora il trend favorevole per il comparto, con una minore pressione sul confezionato rispetto alle prime settimane del lockdown quando la paura del contagio era maggiore. Già prima di Pasqua abbiamo stabilito, non solo per l’ortofrutta, una politica di prezzi convenienti e continuativi per tutta una serie di prodotti così da agevolare le famiglie in difficoltà economica, iniziativa intrapresa del resto anche da altri gruppi distributivi. Con l’avvio della “fase 2” e la riapertura parziale delle attività produttive, rileviamo infine un ritorno del sabato come giorno di maggior fatturato, su valori molto simili al venerdì. Il nostro impegno rimane sempre su qualità e assortimento”.
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