L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Autumncrisp, è lei la regina delle uve da tavola senza semi?

                      Autumncrisp-Orchidea-Frutta-packaging

                      Autumncrisp in bustine mono grappolo di Orchidea Frutta

                      Autumncrisp. Il nome inglese, che potremmo tradurre come croccantezza autunnale, tradisce le origini internazionali, essendo un’uva sviluppata dal breeder californiano Sun World. Autumncrisp è il nome commerciale, mentre la varietà si chiama Sugra35. La maggiore area di produzione in Europa è la Puglia, che da due anni sta fornendo volumi crescenti di queste uve man mano che le superfici investite stanno entrando in piena produzione. La potete trovare da metà settembre a fine dicembre, in numerose insegne della grande distribuzione e nel dettaglio specializzato. Abbiamo chiesto di spiegarci le ragioni del suo successo al packer Orchidea Frutta di Rutigliano (BA)

                      di Eugenio Felice

                      Autumncrisp-Orchidea-Frutta-packaging

                      Autumncrisp in bustine di carta mono grappolo di Orchidea Frutta

                      Vi siete mai chiesti quale sia in autunno la migliore uva senza semi disponibile sul mercato? Non parliamo di uve dai gusti speciali, di super nicchia o disponibili magari solo presso una singola insegna della grande distribuzione, come potrebbe essere la ottima Pristine che trovate nei punti vendita Coop Italia con il marchio premium FiorFiore. Parliamo di varietà di uve seedless disponibili presso più insegne presenti in vaste aree del Paese e in un periodo temporale lungo, diciamo di alcuni mesi.

                      Ebbene, fatta questa premessa, probabilmente l’uva oggi più apprezzata in termini di gusto e croccantezza è a nostro giudizio la Autumncrisp a bacca bianca – sì, ci siamo informati, si scrive tutto attaccato anche se in diversi siti web la trovate divisa in due parole – sviluppata dall’affermato breeder californiano Sun World e prodotta con crescenti quantitativi in Puglia, che del resto è la regione più importante d’Europa in termini di superfici investite per la produzione di questo frutto, amato fin dai tempi antichi.

                      Va detto che le uve senza semi stanno incontrando il favore dei consumatori, nonostante i prezzi medi più alti rispetto a quelle tradizionali con i semi. Se fino a qualche anno fa erano relegate in posizioni castigate sugli scaffali della grande distribuzione, oggi occupano un buon 50% dello spazio dedicato all’uva da tavola. Inoltre è migliorata la qualità media, in termini di gusto, maturazione, presentazione. Insomma, è difficile oggi prendere fregature con l’uva senza semi. E la tendenza è delineata: i genitori comprano per i figli le uve senza semi e quei bambini non mangeranno mai più uva con i semi.

                      Ma torniamo ad Autumncrisp. Del breeder californiano abbiamo detto, Sun World. La produzione in Italia è gestita a club, quindi solo dei produttori possono piantare questa varietà di uva dietro il pagamento di royalties. I confezionatori che controllano la produzione e la commercializzazione per Autumncrisp sono ad oggi sette: Orchidea Frutta Srl, Peviani Spa, Giuliano Srl, Didonna Trade Srl, Apofruit Sca, Salvi / Unacoa Spa e Gruppo Unifrutti. La produzione italiana è concentrata in Puglia, quote marginali sono in Sicilia e Basilicata.

                      Autumncrisp-uva-Orchidea-Frutta-campo

                      Autumncrisp prima della raccolta

                      Il packer che detiene la quota maggiore delle superfici investite, circa il 30%, è Orchidea Frutta Srl di Rutigliano (BA), cui abbiamo chiesto di farci un breve profilo di Autumncrisp. “È il terzo anno di commercializzazione per noi, ma il primo con volumi significativi. Si tratta di una varietà medio-tardiva: i primi stacchi sono avvenuti a metà settembre, siamo ancora in fase di raccolta e grazie anche alla buona conservazione potremo arrivare anche alle festività di Natale e Capodanno”, ci riferisce Antonello Lepore, agronomo e responsabile qualità di Orchidea Frutta Srl.

                      La varietà piace e i volumi cresceranno ancora. “I nostri produttori hanno 80 ettari investiti con Autumncrisp. Il prossimo anno saranno 150 ettari, quindi avremo quasi un raddoppio delle superfici. Questo per dire che il territorio e la nostra azienda stanno investendo su questa varietà – ci spiega Antonello Lepore – che piace sia al produttore, perché di gestione agronomica relativamente semplice e altamente produttiva, sia al consumatore finale, per la grandezza della bacca e per il mix di croccantezza e gusto, con quel leggero aroma di moscato che ricorda l’uva Italia”.

                      Da non sottovalutare poi la resistenza in campo a diversi tipi di patogeni, che, grazie anche all’attenta gestione agronomica, si traduce in un minore utilizzo di apporti chimici per proteggere le piante e i frutti. Insomma è un’uva moderna, in linea con i principi della sostenibilità tanto richiesti oggi dai mercati. Orchidea Frutta Srl fornisce Autumncrisp  per il 90% dei quantitativi a diversi gruppi della grande distribuzione, anche a marca privata, sia in Italia che all’estero. Il 10% dei volumi viene destinato al canale tradizionale fatto di grossisti e dettaglio specializzato.

                      Sul fronte packaging – conclude Antonello Lepore – notiamo un interesse crescente anche in Italia sulle confezioni termosaldate sul top, soluzione già ampiamente adottata all’estero che permette una riduzione del materiale plastico rispetto a un coperchio tradizionale ed elimina il rischio di manomissione o che lo stesso coperchio di apra inavvertitamente nel punto vendita o nel sacchetto della spesa. Noi abbiamo deciso di puntare per il top di gamma a delle confezioni in carta tipo carry bag, una bustina ecosostenibile molto carina con cui ci si può portare a casa un bel grappolo di Autumncrisp”.

                      Copyright: Fruitbook Magazine