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                      Banane a 0,85 al kg da Eurospin, critiche dai produttori latinoamericani

                      Banane vendute al pubblico a 85 centesimi al kg? Un prezzo insostenibile secondo i produttori ed esportatori di banane di Colombia, Costa Rica, Ecuador, Guatemala, Perù e Repubblica Dominicana riuniti nel consorzio LATAM, che denunciano il prezzo basso nei punti vendita della catena discount italiana Eurospin delle banane certificate Rainforest Alliance, a tutela della biodiversità e delle condizioni di lavoro dignitose nelle aree di produzione. “Queste pratiche – dicono – impediscono ai consumatori di comprendere i veri sforzi per produrre una banana sostenibile e fanno sì che il prezzo delle banane rimanga storicamente stagnante o si deprezzi rispetto ad altri prodotti della stessa categoria”

                      Dalla Redazione

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                      Banane certificate da Rainforest Alliance a 0,85 centesimi al kg: questo il prezzo scontatissimo che la scorsa settimana – dal 29 aprile al 5 maggio 2024 – faceva bella mostra sui volantini della catena di discount italiana Eurospin. Un prezzo che forse oggi non ci stupisce, anche perché non è la prima volta che l’insegna propone le banane certificate a prezzi molto scontati, tanto che ne avevamo scritto proprio qui su Fm esattamente due anni fa (leggi qui): in quella occasione il prezzo al kilo era di 89 centesimi.

                      Questa volta, però, a criticare l’ennesimo prezzo basso di Eurospin sono i produttori ed esportatori di banane di Colombia, Costa Rica, Ecuador, Guatemala, Perù e Repubblica Dominicana riuniti nel consorzio LATAM, convinti che promozioni di questo genere – frequenti in tutta Europa sugli scaffali di insegne di diverse supermercati e discount – non vadano affatto nella direzione di favorire sostenibilità e condizioni eque per i produttori e tutti gli attori della filiera.

                      “Queste pratiche – si legge in un comunicato del Consorzio – impediscono ai consumatori di comprendere i veri sforzi per produrre una banana sostenibile, conforme alle politiche europee e alle ampie certificazioni richieste. Questo tipo di promozioni fa sì che il prezzo delle banane rimanga storicamente stagnante o si deprezzi rispetto ad altri prodotti della stessa categoria. È fondamentale interrompere questo circolo vizioso, che inizia con il consumatore, per consentire al nostro prodotto di essere valutato in modo adeguato allo sforzo richiesto per produrre una banana sostenibile”.

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                      Eurospin, il volantino con le banane in offerta a 85 centesimi

                      “Sottolineiamo – continua – che l’intera filiera delle banane, in particolare i supermercati e i discount, deve assumersi una responsabilità condivisa nel raggiungere gli obiettivi di sostenibilità promossi dall’Europa. Se l’Europa sostiene la necessità di una due diligence a livello regionale all’interno della filiera, è essenziale che un maggior numero di stakeholder europei si impegni in discussioni significative su questi temi e si assuma il proprio ruolo nel promuovere una vera responsabilità condivisa. Esortiamo Eurospin e gli altri supermercati e discount europei – conclude – a cogliere l’opportunità di contribuire alla sostenibilità di un settore che va significativamente a vantaggio dei consumatori e dell’economia europei, partecipando alle discussioni sulla sostenibilità, la responsabilità condivisa e la due diligence al World Banana Forum (spazio di condivisione sul tema promosso dalla Fao, ndr)”.

                      Una presa di posizione importante quella del Consorzio, che fa discutere appassionati e addetti ai lavori: “Purtroppo – commenta in un post su LinkedIn Giusto Curti, managing director Dole Italy – i prezzi al pubblico delle banane in Italia fanno notizia a livello mondiale, in quanto segnaletici di una filiera non sostenibile. Personalmente – si legge – ritengo che il problema non siano tanto i prezzi delle banane in promozione in una o nell’altra insegna, quanto il livello bassissimo dei prezzi no promo a scaffale”.

                      “Sono molti i top retailer – scrive Curti – che, certamente in modo legittimo, focalizzano la loro comunicazione sul prezzo, mettendo di fatto in secondo piano i temi di sostenibilità ambientale e sociale. Se un signor retailer, bravo e serio – continua – mi vende banane a meno di un euro (in promo o in modo continuativo) io consumatore sono portato a pensare che tale prezzo sia equo e remuneri (tanto o poco) tutti quanti. Ahimè non è così. Sono dispiaciuto che su questo non ci sia dibattito alcuno in Italia. Eppure – sottolinea – è chiaro che da noi più che altrove il problema si pone, eccome se si pone. Nella Comunità Europea è difficile, credo impossibile, trovare prezzi continuativi al di sotto di 1,49/kg (in Austria per fare un esempio i discounters più aggressivi vendono a 1.69). In Italia pare valere tutto (ed è inutile spiegare che il nostro Paese costringe ad aggravi di costi di filiera per frammentazione, geografia, scala, etc. etc). Ora del “caso Italia” – conclude – se ne sono accorti anche in centro e Sud America… e da noi?”.

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