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                      Banane e avocado contro il Covid-19: l’ennesima bufala sul virus e il pH

                      Su WhatsApp e altri social circola l’ennesima bufala sul Covid-19. Questa volta si tratta di un testo, completamente privo di qualsiasi fondamento scientifico, che elenca una serie di comportamenti da seguire e cibi da mangiare per non ammalarsi di Covid-19. Alla base la tesi sbagliata secondo la quale il coronavirus avrebbe un pH acido, compreso tra 5,5 a 8,5. Per contrastarlo, il messaggio virale propone una serie di cibi in grado di eliminarlo, come banane, aglio, mango, avocado e arance, che avrebbero un pH superiore a 7. Da un lato quindi l’errore dei pH forniti che sono abbondantemente errati, dall’altro il fatto che il coronavirus non ha un pH. Di fatto si tratta di catene che spesso creano solo disinformazione, dubbi infondati e banalizzano temi molto complessi

                      Dalla Redazione

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                      Ci mancava solo la bufala sugli alimenti alcalini che aiutano a contrastare il coronavirus. Di fatto una bufala nella bufala. Ma andiamo con ordine: è da qualche tempo che su WhatsApp e Facebook, ma non solo, circolano informazioni del tutto false e prive di fondamento scientifico, secondo le quali il virus avrebbe un pH, compreso tra 5,5 e 8,5, e per evitarlo servirebbero cibi alcalini, che vengono elencati in una lista a corredo assieme a una serie di comportamenti da seguire per non ammalarsi.

                      Il pH è una grandezza fisica che indica l’acidità e basicità delle soluzioni. Il pH segue una scala che va da 0 a 14: da 0 a 7 si parla di soluzioni acide (il succo di limone ha un pH attorno a 2,5, l’arancia attorno a 3,7, mentre la pelle ha un pH di 5,5). Una soluzione con pH 7, come ad esempio l’acqua pura, si dice neutra. Da 7 a 14 si parla invece di soluzioni basiche (o alcaline): per esempio la nostra saliva ha un pH che oscilla intorno a 6,5-7,5, il bicarbonato ha pH 8,31 e l’ammoniaca 11,5.

                      Il primo errore della bufala che circola su WhatsApp sta nel fatto che il coronavirus non ha alcun pH, di conseguenza non ha alcun fondamento scientifico il fatto che mangiando alimenti alcalini lo si possa contrastare. A questo si aggiunge la credenza errata nella dieta del pH: non basta mangiare alimenti basici o acidi per cambiare il pH del proprio organismo (qui ne parla il divulgatore scientifico Dario Bressanini in merito alla moda della dieta alcalina). Il secondo errore sta nella lista degli alimenti da assumere, corredata dai relativi pH, che è sbagliata: un avocado non può avere un pH 15,4, ovvero oltre la scala del pH e con un valore più alto della varechina, così come il crescione, che a detta della lista avrebbe un pH 22,7.

                       

                      Infine, la lista/bufala che circola sui social attribuiva queste informazioni a una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Virology che nel 1991 pubblicò uno studio simile in cui ovviamente non accennava al Covid-19 ma a un virus dell’epatite nei topi.

                      Morale della storia, forse è bene informarsi correttamente, prestando molta attenzione, da fonti attendibili e verificate e non dalle varie catene di Sant’Antonio che spesso veicolano solo bufale, creano confusione e tanta disinformazione, banalizzando argomenti molto complessi. Ben venga invece una regolare assunzione di frutta e verdura, come pilastro fondamentale di una dieta sana, indipendentemente dal coronavirus in circolazione.

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