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                      Banane sottocosto? Kaufland: “Siamo molto attenti a un giusto prezzo per i produttori”

                      “Un prezzo promozionale temporaneo e basso, come per le banane, non è automaticamente indicativo del prezzo alla produzione che i fornitori ricevono”. È la replica di Kaufland alle accuse da parte dei produttori ed esportatori di banane del Sudamerica di strategie di pricing “predatorie”, che metterebbero in discussione la sostenibilità della filiera. La catena tedesca dichiara a Fruitnet di essere molto sensibile al tema del salario equo e al rispetto delle condizioni di lavoro

                      Dalla Redazione

                      Banane vendute sottocosto, a prezzi che metterebbero in discussione la sostenibilità della filiera? Kaufland non ci sta e – dopo le critiche ricevute dai produttori ed esportatori di banane del Sudamerica, che in una nota veicolata pubblicamente hanno accusato la catena tedesca di pratiche tariffarie predatorie – replica di essere, al contrario, “molto sensibile al giusto pagamento dei fornitori e alle condizioni di produzione”. Lo fa rilasciando una dichiarazione a Fruitnet, in cui si precisa che “Un prezzo promozionale temporaneo e basso, come per le banane, non è automaticamente indicativo del prezzo alla produzione che i produttori ricevono”.

                      Quando i produttori ed esportatori sudamericani di banane hanno additato il dito contro le offerte sottocosto di Kaufland, la catena, nel volantino della settimana, vendeva il prodotto proveniente da Ecuador e Colombia a 88 centesimi al chilo. Queste promozioni aggressive, secondo le corporazioni dei produttori ed esportatori sudamericani, sarebbero una violazione dei dazi da parte del rivenditore nei confronti dei paesi di origine.

                      Ma Kaufland insiste sul fatto di assumersi la responsabilità per le persone, gli animali e l’ambiente in tutta la sua gamma di prodotti. “La formazione del prezzo di vendita è sempre soggetta a diversi influssi – precisa un portavoce della catena nella replica inviata a Fruitnet -. I fattori includono la dimensione delle aziende agricole, i costi logistici, i canali di distribuzione e i prezzi sul mercato. Inoltre, la domanda e l’offerta regolano il prezzo”.

                      Attribuiamo grande importanza al pagamento equo dei nostri fornitori e al mantenimento di rapporti equi e di fiducia”, prosegue la nota. Kaufland, che gestisce più di 1.500 negozi in Germania, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Croazia e Moldavia, rifornisce da diversi anni prodotti certificati Rainforest Alliance e Fairtrade. “Certificazioni che sono garanzia di migliori condizioni di lavoro nelle piantagioni, che includono non solo salari equi ma anche contratti fissi per i lavoratori”, sottolinea il portavoce nella replica.

                      “Siamo coinvolti anche nel gruppo di lavoro del commercio al dettaglio tedesco sui redditi e salari dignitosi e ora siamo anche membri del World Banana Forum – conclude la nota -. Lì partecipiamo anche al Living Income Working Group, che si batte per salari e redditi dignitosi nel settore delle banane”.

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