di Massimiliano Lollis
Bill Gates in Nigeria (Foto: Bill & Melinda Gates Foundation)
Bill Gates, già dallo scorso dicembre, non è più il secondo uomo più ricco del mondo. Con un patrimonio netto – stimato dalla rivista Forbes – di circa 121 miliardi di dollari, il cofondatore di Microsoft ha dovuto cedere il passo a multimilionari più rampanti di lui, uno su tutti il vulcanico Elon Musk, padre dell’auto elettrica Tesla. Se però un primato se ne va, un altro viene: oggi Gates è infatti il primo proprietario di terreni agricoli in Usa.
A dirlo è la testata The Land Report, secondo la quale il patrimonio agricolo di Gates ammonterebbe a ben 242 mila acri sparsi in 18 stati Usa. In testa la Louisiana con 69.071 acri, segue l’Arkansas con 47.927 acri e il Nebraska con 20.588. Gates però avrebbe anche terreni destinati ad altro uso, come una proprietà da 25.750 acri a Phoenix, Arizona, dove sta nascendo un nuovo quartiere residenziale. Il totale delle proprietà terriere di Gates ammonterebbe così a 268.984 acri.
Un patrimonio accumulato anno dopo anno, quello di Gates. Secondo l’inchiesta di The Land Report, i terreni sarebbero di proprietà, diretta e tramite società terze, della Cascade Investments LLC, holding e società di investimento controllata da Bill Gates con sede a Kirkland, Washington. Una holding che tra le sue recenti partecipazioni azionarie annovera, oltre a Microsoft, le ferrovie canadesi, la catena di hotel Four Seasons, il gruppo di bevande Diageo, il brand di carne vegetale Beyond Meat e molti altri.
Certo la notizia potrà stupire in molti, ma va detto che il legame di Gates con la terra non è cosa nuova. Come scrive Forbes, già nel 2008 la fondazione di Gates e della moglie – la Bill and Melinda Gates Foundation – aveva dato il via a un fondo da 306 milioni di dollari per promuovere l’utilizzo di un’agricoltura sostenibile e ad alto rendimento tra i piccoli agricoltori dell’Africa sub-sahariana e dell’Asia meridionale. Un’iniziativa lodevole nelle intenzioni, che mirava, tra le altre cose, a incentivare lo sviluppo di “super colture” resistenti ai cambiamenti climatici.
Circa un anno fa, all’inizio del 2020, la fondazione aveva poi annunciato il lancio di un’organizzazione no-profit – la Gates Ag One – interamente dedicata a questo scopo. “Gates Ag One – si legge nel comunicato ufficiale della fondazione di Gates – ha l’obiettivo di accelerare gli sforzi per fornire ai piccoli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo, molti dei quali donne, l’accesso agli strumenti a prezzi accessibili e alle innovazioni di cui hanno bisogno per migliorare in modo sostenibile la produttività delle colture e adattarsi agli effetti del cambiamento climatico”.
Tornando però in Usa, non è ancora chiaro come i terreni agricoli di Gates siano attualmente impiegati: per ora nulla è ancora trapelato da Cascade. Tuttavia, scrive Forbes, vi sono indizi che fanno pensare che questi terreni possano essere utilizzati in un modo che sia in linea con i valori di sostenibilità agricola dei proprietari. Tra le società di proprietà di Cascade – e quindi di Gates – c’è infatti Cottonwood Ag Management, società parte di Leading Harvest, organizzazione no-profit che promuove standard di agricoltura sostenibile.
Ma Gates non è l’unico ad investire in terreni. Per citare solo un esempio, e rimanendo nell’ambito degli uomini più ricchi del mondo, Jeff Bezos, il papà del colosso e-commerce Amazon, è tra i maggiori proprietari terrieri degli Usa. Non limitandosi ai terreni agricoli, Bezos ha infatti messo insieme proprietà e terreni per 420 mila acri, soprattutto nel Texas occidentale.
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