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                      Cambiamenti climatici, in Puglia è boom di avocado e altra frutta esotica

                      Avocado

                      Banane, mango, avocado, lime, bacche di Goji o di Aronia 100% made in Italy a causa dei cambiamenti climatici… e delle crisi di mercato della frutta tradizionale. Il surriscaldamento globale sta così incentivando le prime e importanti coltivazioni di frutti esotici. Come sottolinea Coldiretti, la Puglia è passata da pochi ettari coltivati a frutta orientale ad oltre 150 ettari con un incremento esponenziale negli ultimi anni. Il fenomeno della frutta esotica in Puglia è spinto anche dall’impegno di tanti giovani agricoltori capaci di innovare le imprese agricole italiane nel settore ortofrutticolo. In effetti, il segmento di mercato della frutta esotica sta crescendo vertiginosamente considerato che il 61% dei consumatori acquisterebbero frutta esotica italiana se fosse a disposizione. Il 71% dei cittadini sarebbe inoltre disposto a pagare di più per avere la garanzia dell’origine nazionale dei tropicali. Una scelta motivata dal maggiore grado freschezza e dal fatto che l’Italia – precisa la Coldiretti – è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari.

                      Dalla Redazione

                      Frutta esotica

                      foto Freepick

                      Con i cambiamenti climatici arrivano le prime coltivazioni di avocado, mango e bacche di Goji made in Puglia, insieme a tante altre produzioni di frutta esotica di largo consumo come le bacche di aronia, le banane e il lime. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia sulla produzione di frutta tropicale, un fenomeno esploso per gli effetti del surriscaldamento globale e destinato a modificare in maniera profonda i comportamenti di consumo nei prossimi anni, ma anche le scelte produttive delle stesse aziende agricole.

                      “Lo dimostra il fatto che si è passati da pochi ettari piantati con frutta esotica ad oltre 150 ettari con un incremento esponenziale negli ultimi anni – dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia -. Il fenomeno della frutta esotica in Puglia, spinto anche dall’impegno di tanti giovani agricoltori, è un esempio della capacità di innovazione delle imprese agricole italiane nel settore ortofrutticolo che troppo spesso viene però ostacolata da un ritardo organizzativo, infrastrutturale e diplomatico che ha impedito alle imprese di agganciare la ripresa della domanda all’estero, con un crollo nell’ortofrutta fresca esportata nel 2019 dell’11% in quantità e del 7% in valore, rispetto all’anno precedente”.

                      Ad esempio, l’avocado, che è originario della zona che dalle montagne centrali ed occidentali del Messico e arriva fino alle coste del Pacifico dell’America Centrale,  è ora un frutto esotico che ha trovato nel clima del sud Italia un perfetto habitat a cui adattarsi. Trend che la Sicilia sta già seguendo (leggi qui). A Castellaneta sono state piantumate altre 32 mila piante di avocado, mentre in Salento si parla di 8 mila piante di mango e altrettante piante di lime, mentre fanno capolino timidamente le coltivazioni di banane 100% made in Puglia. Nella regione ora si coltivano anche le bacche rosse della Pianta di Goji, spesso definite frutti della salute per le loro funzioni antiossidanti e antiinfiammatorie grazie alle sostanze nutritive che contengono, e solitamente centrali nell’alimentazione di molte zone dell’Asia orientale.

                      frutta esotica

                      Bacche di Aronia (Pixabay)

                      In Puglia – sottolinea Coldiretti – si producono anche frutti tropicali come le bacche di Aronia, originarie dell’America e ormai estremamente diffuse anche nell’Est Europa. Le bacche di Aronia hanno numerose proprietà benefiche, dovute soprattutto al loro elevato apporto di antiossidanti.

                      Il segmento di mercato della frutta esotica o frutta tropicale sta crescendo vertiginosamente considerato che oltre sei consumatori su 10 (61%) acquisterebbero banane, manghi, avocado tricolore se li avessero a disposizione invece di quelli stranieri, secondo un sondaggio Coldiretti-Ixè. Il 71% dei cittadini sarebbe inoltre disposto a pagare di più per avere la garanzia dell’origine nazionale dei tropicali. Una scelta motivata dal maggiore grado freschezza ma anche dal fatto che l’Italia – precisa la Coldiretti – è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,8%) (leggi qui), quota inferiore di 1,6 volte alla media dell’Unione Europea (1,3%) e ben 7 volte a quella dei Paesi extracomunitari (5,5%).

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