Dalla Redazione
“Il Gruppo Esselunga ha adottato un proprio codice etico che impone il rispetto dei diritti umani fondamentali e la dignità delle persone. Ci impegniamo costantemente nella prevenzione di ogni forma di sfruttamento. Allo stesso tempo chiediamo ai nostri fornitori il rispetto di questi principi, pena l’esclusione dalla nostra rete commerciale”. Con queste parole la catena della famiglia Caprotti commenta in una nota ufficiale i fatti di cronaca che in agosto hanno riempito le pagine di nera della stampa nazionale, dove si parla di sfruttamento nei campi, di condizioni lavorative al margine per tanti braccianti agricoli e di fenomeni di vero e proprio strozzinaggio da parte della Gdo nei confronti dei produttori, con le cosiddette “aste al doppio ribasso”.
“Esselunga non ha mai fatto ricorso alla pratica delle aste elettroniche per l’acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari, nel rispetto dei propri valori e a tutela dei suoi clienti e dei suoi fornitori”, continua a questo proposito il gruppo. “Coerentemente con questi principi, – si legge in conclusione nella nota – a settembre 2017 abbiamo sottoscritto un protocollo di intesa con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali al fine di favorire un mercato più trasparente e per evitare effetti distorsivi nei rapporti di filiera”.
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