di Carlotta Benini
Il Rapporto Coop 2022 lo ha già fotografato (leggi qui): sarà un autunno freddo, freddissimo. Una stagione rigida in cui alcuni consumi saranno destinati a restare appunto congelati, con molte famiglie costrette a tirare la cinghia anche per pagare le spese di prima necessità. “Credo che avremo un autunno e un inverno molto rigido, da tutti i punti di vista”: lo dice anche Gino Noto, direttore commerciale del Gruppo Az, in una video intervista su LaCNews24, dove si parla dei rincari in atto e di come sia inevitabile ormai scaricarli – sempre di più – sui consumatori.
Il Gruppo AZ SpA, storica realtà della Gdo calabrese guidata da oltre 50 anni dalla famiglia Noto, dal 2017, con l’ingresso nell’orbita di Coop Alleanza 3.0, è licenziatario del marchio Coop in Calabria, con circa 40 punti vendita che ne portano l’insegna.
“Dall’inizio dell’anno abbiamo subito già quattro aumenti di listino – rivela il direttore commerciale di AZ nel video -. A settembre si prevede un altro sostanziale aumento. Noi come azienda non abbiamo riversato tutto l’aumento di listino, ma è evidente che questa situazione non può protrarsi in eterno. Prima o poi anche noi saremo costretti ad allinearci agli aumenti di listino che abbiamo subito da parte dell’industria”.
Il carrello della spesa si fa sempre più costoso, dunque, e alcuni prodotti pesano particolarmente sui bilanci famigliari. “I prodotti da forno sono quelli che stanno subendo il maggiore aumento dei prezzi, e poi tutto quello che riguarda il comparto del fresco – sottolinea Noto -. Oggi il latte ha un prezzo che supera l’euro e mezzo, prima costava un euro, al massimo un euro e dieci”.
Ma il peggio deve ancora venire, come hanno già previsto altri manager della Gdo (leggi qui) . Gli aumenti di prezzo che abbiamo visto fino ad oggi facendo la spesa sono “solo” una compensazione dei maggiori costi sostenuti dai retailer a fronte dell’aumento dei listini da parte delle aziende produttrici. “A questo si dovranno aggiungere i costi energetici sostenuti dalla distribuzione che, almeno per quel che ci riguarda, non abbiamo ancora ribaltato – aggiunge Noto -. Un supermercato non consuma solo la luce, ma ci sono celle frigorifere, banchi frigo e aria condizionata che assorbono moltissima energia elettrica. Per quel che riguarda il costo della bolletta si è quadruplicato. È evidente che questo maggiore prima o dopo dovrà essere riversato sul consumo”.
Tra settembre e ottobre dunque la spesa al supermercato diventerà più onerosa, ma lo stipendio degli italiani non è cambiato, anzi: tornando a quanto fotografato dal rapporto Coop 2022 siamo il fanalino di coda tra le principali economie europee. Abbiamo un costo della vita come quello della Germania, ma i tedeschi guadagnano tre volte più di noi.
Quindi? Va da sé che, a fronte di prezzi che aumentano e potere d’acquisto che resta stagnante, i consumi si contrarranno. “Se ad esempio una famiglia aveva 1.000 euro da spendere in prodotto alimentare e ieri riusciva a comprare 100 chili di merce, adesso ne potrà comprare 90, probabilmente spendendo sempre 1.000 euro, e questo sta già avvenendo”, conclude amaramente il direttore commerciale del Gruppo Az.
E mentre l’amaro in bocca resta anche a tutti noi consumatori, a Natale aspettiamoci di mangiare panettoni e pandori “salati”: non stiamo parlando di una nuova ricetta gourmet, ma di un prezzo sul cartellino che, si prevede, potrà lievitare fino al 45%.
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