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                      Choice Market, in Usa lo store multi-formato di Denver non teme Amazon

                      Choice Market
                      In un momento in cui le catene della grande distribuzione sono alla ricerca della formula vincente per raggiungere il maggior numero di consumatori nel modo più efficace, in Usa ha sempre più successo il “multi-format” di Choice Market. Il punto vendita ha sede a Denver dal 2017 e colpisce per l’assortimento variegato – ortofrutta bio e locale, ma non così “snob” da non indulgere in bibite zuccherate e snack – associato a ristorazione e home delivery. Choice Market realizza infatti il 60% del suo giro d’affari grazie ai suoi piatti pronti al consumo, tutti rigorosamente cucinati e confezionati in loco, e disponibili anche online e a domicilio grazie a Uber Eats. L’approccio inedito e multicanale è la formula vincente, come spiega il Ceo Mike Fogarty che, pur annunciando il lancio di “vending machine” intelligenti e supermercati senza casse in stile Amazon Go, non ha paura del colosso di Jeff Bezos

                      di Massimiliano Lollis

                      Choice Market

                      Il punto vendita Choice Market di Denver: negozio di alimentari e “casual restaurant” con consegne a domicilio

                      Per il momento si tratta di un solo punto vendita, ma ha tutte le carte in regola e l’ambizione per diventare ben presto una catena a livello nazionale: parliamo di Choice Market, punto vendita attivo dal 2017 all’interno del Central Business District di Denver, una zona residenziale e popolata da famiglie e impiegati. Il negozio è un convenience store statunitense che si estende su una superficie di circa 230 mq ed è aperto tutti i giorni dalle 6.30 del mattino alle 3 di notte.

                      Come scrive Grocery Dive, l’assortimento è ampio: dagli snack e dalle bevande gassate zuccherate più popolari del mondo fino ad arrivare a frutta e verdura fresca rigorosamente “organic”, oltre ai classici prodotti da grocery store, anche per la casa. Sono circa 3mila le referenze disponibili, molte delle quali fornite da circa 100 produttori locali: la catena si sta infatti specializzando in prodotti naturali. Tutta l’ortofrutta è bio, ma non mancano i grandi brand in ambito dolciario e bibite. Tra i prodotti più venduti nel negozio ci sono infatti le banane bio, seguite dalle bottiglie di Coca Cola in formato 500ml. Insomma il successo della catena potrebbe derivare proprio dal fatto di venire incontro a gusti e abitudini di consumo diverse tra loro.

                      Choice Market

                      L’angolo colazione di Choice Market

                      Ma ciò che rende Choice Market davvero interessante è il suo approccio multi-formato, grazie alla ristorazione in loco e all’home delivery: il brand realizza infatti il 60% del suo giro d’affari grazie ai suoi piatti pronti al consumo – insalate, panini, piatti completi e smoothies -, tutti a base di ingredienti naturali e locali, rigorosamente cucinati e confezionati nel punto vendita e disponibili anche online grazie al servizio di consegne a domicilio Uber Eats, o di ritiro presso il punto vendita. Un servizio che permette di avere un flusso pressoché costante di consumatori a colazione e a pranzo, sulla scia del momento particolarmente positivo per l’home delivery e per la moda dei “casual restaurants”. Questo approccio ibrido – che hanno adottato con successo anche altre catene urbane, come Green Zebra Grocery di Portland e Foxtrot Market di Chicago – riflette le nuove e diverse esigenze dei consumatori della fascia Millennials nelle città. Spesa veloce, ridotta ma frequente. Un approccio che vuole abbracciare tutti i canali: “Oggi siamo in tutti i canali – afferma il Ceo Mike Fogerty – anche in quelli che non esistevano nemmeno nel nostro business plan originario”.

                      Ma non basta. Choice Market ha deciso di puntare anche su macchinette e distributori automatici – le cosiddette “vending machines” – e nella tecnologia senza casse – o “check-out free” – in stile Amazon Go. Secondo Fogarty, le vending machine ad alto tasso di tecnologia saranno il modo migliore per raggiungere i consumatori anche nei quartieri periferici. Quelle di Choice Market chiameranno Choice Mini-Mart: il cliente striscia la sua carta di credito (ma presto ci sarà una app dedicata attraverso cui pagare, online), apre lo sportello e sceglie il prodotto che più gli aggrada tra snack, bevande e piatti pronti, dai 3 agli 11 dollari. Un sistema di sensori rileva quali articoli vengono selezionati e prelevati dall’utente, e il prezzo del carrello viene addebitato in modo automatico. A Denver ci sono già due Mini-Marts in funzione, che per l’autunno diventeranno tre, ma Fogerty prevede che presto i Mini-Marts saranno presenti in palazzi sede di uffici, aeroporti e altre istituzioni e quartieri dove non c’è un’offerta ampia in quanto a prodotti freschi.

                      Choice Market

                      In più, secondo le previsione di Fogarty, un nuovo format sempre pensato per “aggredire” il mercato dei quartieri periferici di Denver – più vicino al modello dei convenience store – dovrebbe nascere entro la fine del 2019, mentre altri tre punti vendita sono in programma a partire dal 2020. Il nuovo store sarà dotato di aree di servizio per il rifornimento di benzina così come di postazioni di ricarica per le auto elettriche, oltre a stazioni di bike e scooter-sharing. Le casse saranno smart, seguendo il modello “check-out free” di Amazon Go. 

                      E sul fatto che proprio in tema di tecnologia senza casse, Choice Market potrebbe ben presto ritrovarsi a scontrarsi con la competizione non certo trascurabile di Amazon, Fogerty minimizza: “Il nostro – spiega sempre a Grocery Dive – è un modello di business fondamentalmente diverso. Noi siamo omni-canale, mentre loro sono concentrati su un solo canale. Il nostro è un brand alimentare che utilizza la tecnologia, mentre loro sono una tech company che vende cibo”. 

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