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                      Con REKO la spesa si fa sui social. Frutta e ortaggi a km 0 nel gruppo Facebook

                      Nasce in Scandinavia ma le sue radici affondano nel territorio emiliano: stiamo parlando di REKO Reggio Emilia, il gruppo attivo sul web da circa due mesi e nato dalla filosofia finlandese del “consumo giusto”, che su Facebook punta a riunire produttori e consumatori nella vendita diretta di prodotti a chilometro zero. Domanda e offerta si incontrano, semplicemente, nei post dei produttori, ma la consegna della merce avviene con l’incontro tra le persone “in carne ed ossa”. “REKO – ricordano gli amministratori della pagina – non è soltanto un gruppo su Facebook, ma sono le persone che si incontrano ogni settimana per scambiare i prodotti e conoscersi dal vivo”. Ecco perché il modello REKO potrebbe conquistarci tutti

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

                      L’Emilia Romagna si conferma una regione innovativa quando si parla di forme alternative di consumo e distribuzione: l’ennesima prova arriva da Reggio Emilia dove – come riporta il quotidiano La Repubblica – è nato REKO Reggio Emilia, il primo gruppo italiano ispirato alla filosofia finlandese del Rejäl Konsumption (parola svedese che in italiano sta per “consumo giusto”), abbreviato in REKO.

                       

                      Il modello REKO – nato nel 2013 ad opera del produttore finlandese (ma di origine svedese) Thomas Snellman per connettere tra loro produttori e consumatori e già utilizzato da almeno 200.000 utenti nella sola Finlandia – è semplicissimo e (pare) molto efficace per assicurarsi prodotti genuini del territorio combattendo, allo stesso tempo, lo spreco alimentare.

                       

                      Iscrivendosi a un semplicissimo gruppo (chiuso) su Facebook, i produttori agricoli condividono le foto dei loro prodotti, mentre ai clienti interessati basta commentare il post con le quantità che desiderano acquistare per aggiudicarsi la merce. Questa dovrà essere ritirata direttamente dal cliente in un luogo e in un orario prestabilito, con cadenza settimanale. Il tutto senza abbonamenti né costi di spedizione, gratuito per tutti, siano esse aziende o acquirenti.

                       

                      E il progetto promette bene: il gruppo Facebook REKO Reggio Emilia è nato da meno di due mesi, ma sfiora già i duemila iscritti. Come si può leggere dalla sua presentazione su Facebook, il gruppo si è dato alcune regole fondamentali: prima di tutto il rispetto del principio fondante della vendita diretta. Gli unici ammessi al gruppo in qualità di venditori saranno produttori e trasformatori agricoli, lasciando fuori dalla “porta” qualsiasi tipo di intermediario o rivenditore.

                       

                      Uno screenshot (da smartphone) della pagina Facebook visibile del gruppo chiuso di REKO Reggio Emilia

                      Oltre a dover rispettare la normativa vigente in ambito di produzione e commercio, prima di poter “postare” iniziando a vendere, i produttori e i loro prodotti dovranno essere approvati dagli amministratori del gruppo. Tutti i prodotti messi in vendita sul gruppo devono infatti essere originari del territorio della provincia e sarebbero già 11 le aziende agricole approvate che vendono 104 diverse tipologie di prodotti: frutta e verdura fresca, ma anche formaggi, salumi, uova, miele, marmellate e vino.

                       

                      C’è un che di antico e romantico nel tornare alle proprie radici, a quella vendita diretta per ottenere ciò che oggi va tanto di moda chiamare Km Zero, ma che per i nostri nonni era la pura e semplice normalità del quotidiano. Tornare a una semplicità – forse idealizzata – significa anche tornare a una dimensione più umana e sociale dell’esperienza di acquisto, alla ricerca di un senso di comunità spesso smarrito.

                       

                      “REKO – ricordano gli amministratori della pagina – non è soltanto un gruppo su Facebook, ma sono le persone che si incontrano ogni settimana per scambiare i prodotti e conoscersi dal vivo”. Il consumatore oggi non ricerca solo genuinità e vecchi sapori, ma anche un’umanità spesso in via di estinzione in molti agglomerati urbani e industriali delle nostre città. La Gdo se ne è accorta da qualche tempo, e così in molti casi cerca – per quanto possibile – di offrire prodotti locali e personale pronto ad accompagnare la spesa dei clienti con attenzione e volto umano.

                       

                      Quello di REKO è ovviamente un processo solidale, ben diverso per sua natura dalle legittime strategie di marketing della Gdo. Tutte queste iniziative però, rappresentano – allo stesso modo – il tentativo di venire incontro a questo bisogno “antico” che sempre più consumatori oggi – per scelta o per moda – avvertono. Sotto questo punto di vista, REKO – che è sostenuto del Comune di Reggio Emilia, oltre che dal Centro Ricerche Produzioni Animali e dall’ente di formazione Dinamica – pare stia già pensando di organizzare dei tour nelle aziende agricole per mettere ancor più in contatto produttori e clienti.

                       

                      Rivoluzione che si espanderà a macchia d’olio o esperimento fine a se stesso? Per ora non lo possiamo sapere. Senza dubbio quella di REKO Reggio Emilia costituisce però un’interessante esperienza di vendita diretta nella direzione di un consumo “umano”, più consapevole e sostenibile.

                       

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