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                      Conad, a segno più anche i primi 5 mesi del 2018. In cantiere 1,28 mld di investimenti

                      Conad ha in programma un piano triennale di sviluppo per crescere oltre i 13 miliardi di euro di fatturato registrati nel 2017 (+4,9% rispetto all’anno precedente). Gli investimenti previsti per nuove aperture, ristrutturazioni, efficientamento e ottimizzazione delle strutture e dei punti vendita parlano di 1,28 miliardi di euro. Intanto, nei primi cinque mesi dell’anno in corso l’incremento è del 4,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Conad ortofrutta

                      Il reparto ortofrutta di un punto vendita Conad

                      Cresce Conad, il doppio rispetto alla media del mercato, che, in base alle rilevazioni Nielsen, si è fermato lo scorso anno al 2,5%. E si accorcia sempre di più la forbice che distanzia il gruppo nume due della Gdo italiana dal concorrente numero uno Coop. Nel 2017 il fatturato della rete di vendita di Conad è cresciuto del 4,9% rispetto al 2016, attestandosi a 13 miliardi di euro (leggi qui la  news sul bilancio), con un trend che negli ultimi dieci anni si è confermato in costante crescita.

                       

                      Anche i primi mesi del 2018 sono a segno più: lo dimostrano i numeri presentati da Conad il 5 luglio a Milano, alla Fondazione Riccardo Catella, in occasione della presentazione alla comunità finanziaria del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2017 approvato dall’assemblea dei soci.

                       

                      Nonostante il mercato risulti in flessione dell’1,7% (fonte: IRI, iper+super totale negozio), l’incremento delle vendite dell’insegna con la margherita è stato da gennaio a maggio pari al +4,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Performano meglio i discount Todis (11,3%), gli store Sapori&Dintorni (7,7%), i Conad Superstore (6,6%) e i Conad (3,4%), mentre le Parafarmacie segnano un +10,8%.

                       

                      Conad Francesco Pugliese

                      Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad (credits: Conad)

                      Il margine operativo lordo del gruppo Conad (ebitda del conto economico aggregato dei bilanci consolidati delle sette cooperative associate a Conad: Commercianti Indipendenti Associati, Conad Adriatico, Conad Centro Nord, Conad del Tirreno, Conad Sicilia, Nordiconad e PAC 2000A) è cresciuto dello 0,9%, a 408,9 milioni di euro rispetto ai 405,4 milioni del 2016. Il risultato operativo (Ebit) si è attestato a 224,2 milioni di euro. In crescita anche l’utile di esercizio, a 207,7 milioni di euro dai 201,4 milioni del 2016 (+3,1%), a cui va aggiunto quello prodotto dai soci imprenditori.

                       

                      Conad è il secondo player del mercato con una quota del 12,5% sul totale Italia rispetto al 14,2% del leader (fonte: GNLC 2017). Il patrimonio netto aggregato (consorzio e cooperative) ammonta a 2,4 miliardi di euro, più del doppio del valore di dieci anni fa (1,04 miliardi di euro), a indicare quanto lo sviluppo abbia rafforzato il valore del gruppo distributivo nel mercato della moderna distribuzione.

                       

                      Nel triennio 2018-2020 Conad ha messo a punto un piano di investimenti per 1,28 miliardi di euro (394 nel 2018, 530 nel 2019 e 356 nel 2020) finalizzato a nuove aperture e ristrutturazioni, al miglioramento dell’efficienza energetica dei punti di vendita e dei magazzini, alla ottimizzazione dei centri distributivi.

                       

                      “Conad si conferma un gruppo solido, con ottime potenzialità di investimento. Solido anche sul fronte patrimoniale e senza difficoltà a reperire risorse economiche per finanziare il proprio sviluppo. – annota l’amministratore delegato Francesco Pugliese  Stiamo crescendo anche sul piano della redditività e degli investimenti, con numeri da leader di mercato che ci proiettano in un futuro sicuramente impegnativo, ma che affrontiamo con ottime basi economiche e finanziarie. Ci aspettiamo che il governo incentivi la libera concorrenza dei mercati e risolva il nodo della tassazione che frena le imprese. Imprese che, da parte loro, devono ritrovare il gusto di fare sviluppo, avendo dalla loro la cultura del saper fare e la capacità di investire in modo produttivo”.

                       

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