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                      Conad, richiesta la cassa integrazione straordinaria per 5.323 lavoratori ex Auchan

                      Il gruppo Margherita Distribuzione, che controlla la catena di supermercati Conad, ha formalizzato la formale procedura prevista dalla legge per l’attivazione della cassa integrazione straordinaria per la messa in sicurezza della rete ex-Auchan rivolta a 5.323 dipendenti ex-Auchan, su un totale di 8.873, circa il 60%. “Segnali preoccupanti – dichiara all’Ansa Cristiano Ardau (UilTucs) – speriamo solo che si tratti di un passaggio per il rilancio e non dell’anticamera del licenziamento”. Margherita Distribuzione però spiega che si tratta di una fase intermedia legata alla ristrutturazione dei negozi e sottolinea: “Avvertire che ci sia la possibilità di Cig, che riguarderà i lavoratori in tempi diversi e per durate differenti, mano a mano che i negozi faranno il passaggio è un obbligo di legge”, precisando che queste non sono aperture di mobilità. In Sardegna sono coinvolti 435 dipendenti dei 725 totali tra Cagliari, Sassari e Olbia e per Filcams-Cgil Sardegna, la richiesta di Conad di collocare i dipendenti in cassa integrazione fa temere possa diventare l’anticamera dei licenziamenti nel 2021. Anche se Margherita Distribuzione fa sapere che in Sardegna non chiuderanno i punti vendita

                      Dalla Redazione

                      Conad

                      Il gruppo Margherita Distribuzione, che controlla la catena di supermercati Conad, ha formalizzato (con lettera alle Organizzazioni Sindacali ed alle Autorità competenti) la formale procedura prevista dalla legge per l’attivazione della CIGS diretta a supportare gli interventi di risanamento e ristrutturazione di parte della rete commerciale ex-Auchan ancora in MD, necessari per completare il piano di “messa in sicurezza” della rete stessa mediante integrazione nella rete commerciale di Conad o nella rete di altri primari operatori di mercato. La richiesta di cassa integrazione è rivolta a 5.323 dipendenti ex-Auchan, su un totale di 8.873.

                      La comunicazione è stata inviata il 12 febbraio dal gruppo ai sindacati e al ministero del lavoro. “Segnali preoccupanti – dichiara all’Ansa Cristiano Ardau (UilTucs) in vista dell’incontro a Roma previsto per questo fine settimana – speriamo solo che si tratti di un passaggio per il rilancio e non dell’anticamera del licenziamento”.

                      Margherita Distribuzione conferma alla rete ex-Auchan per il 2020 i cardini del piano d’azienda di “salvaguardia del lavoro” che prevede, accanto all’attivazione della cassa integrazione straordinaria (CIGS) per la gestione degli interventi di ristrutturazione e risanamento di molti punti vendita, anche un piano di uscite su base volontaria ed incentivata (con attivazione anche della NASPI) da abbinare ad interventi di ricollocazione e riqualificazione professionale. L’azienda conferma, inoltre, che tutti gli interventi sulla rete commerciale ex-Auchan (e soprattutto quelli di integrazione nella rete Conad) sono – e saranno – accompagnati da misure di “salvaguardia del lavoro”, che hanno permesso, sino ad oggi e in pochi mesi, di garantire stabilità, continuità ed un futuro occupazionale a più di 13.000 persone, con il riassorbimento nella sola rete Conad, ad oggi, già di più di 2.500 esuberi.

                      Già nelle scorse settimane Margherita Distribuzione aveva avviato la messa in mobilità di 817 lavoratori. I tagli più drastici riguardano il quartier generale di Rozzano (MI) dove lavorano 456 impiegati, che sia aggiungono ai dirigenti per i quali già tempo fa erano state avviate le procedure di riduzione e messa in mobilità.

                      Margherita Distribuzione però spiega che si tratta di una fase intermedia legata alla ristrutturazione dei negozi. “Si stanno delineando i negozi che passeranno dalla rete Auchan a Conad o ad altri e la richiesta di cassa integrazione ci serve per dare continuità di reddito nei periodi di ristrutturazione dei negozi, ovvero di cambio insegne e di layout interno – spiega Margherita Distribuzione -. Avvertire che ci sia la possibilità di Cig, che riguarderà i lavoratori in tempi diversi e per durate differenti, mano a mano che i negozi faranno il passaggio – prosegue Margherita Distribuzione – è un obbligo di legge. D’altra parte la situazione ha un’ulteriore complessità, perché in gioco c’è anche il tema dell’antitrust, dal momento che Auchan e Conad sono i due principali marchi di Gdo, si deve fare attenzione a non creare situazioni non corrette. Queste non sono aperture di mobilità – precisano – come invece è accaduto a Milano e in altre sedi organizzative sul territorio”.

                      Quali sono le aree più colpite? In Sardegna sono coinvolti 435 dipendenti dei 725 totali tra Cagliari, Sassari e Olbia:”Ad oggi manca ancora chiarezza sul piano industriale di rilancio di un’azienda che continua a perdere fatturato senza alcun investimento se non la sorpresa sulla richiesta di Conad di collocare i dipendenti in cassa integrazione – afferma Nella Milazzo, segretaria generale di Filcams-Cgil Sardegna -. Non vorremmo che la cassa integrazione prevista per tutto il 2020 sia l’anticamera dei licenziamenti nel 2021”. Anche se Margherita Distribuzione fa sapere che in Sardegna non chiuderanno i punti vendita.

                      Il ricorso alla CIGS, precisa però Margherita Distribuzione, è solo uno degli strumenti previsti per supportare gli interventi di ristrutturazione e risanamento di alcuni punti vendita (soprattutto quelli di grandi dimensioni – ipermercati – e quelli che devono recuperare “parametri minimi” di sostenibilità economico-finanziaria ed operativa), come già avevano specificato durante la conferenza stampa di fine anno (leggi l’articolo completo qui) , preliminari all’integrazione di tali punti vendita nella rete commerciale Conad o nella rete di altri primari operatori di mercato. Il ricorso alla CIGS permette, inoltre di dare continuità di reddito ai lavoratori interessati dai processi di risanamento e ristrutturazione.       

                      Sono questi gli strumenti che Margherita Distribuzione, con Conad, intendono mettere in campo per gestire una situazione molto complessa, resa ancora più difficile ed insostenibile dai risultati fatti registrare dall’azienda nel 2019 (con un ulteriore calo delle vendite di oltre il 10%).

                      Un progetto ed un lavoro che l’azienda, con Conad, proseguiranno anche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane in modo che, entro il prossimo anno e già a partire dai primi mesi del 2020, possa essere trovata una soluzione per tutte quelle situazioni, soprattutto di natura occupazionale, che ancora hanno bisogno di attenzione e di risposte concrete.

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