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                      Corridoio verde: dalla Romania non arrivano gli stagionali. La Bellanova incontra l’ambasciatore

                      Bellanova
                      La Commissione Europea ha dato il via libera al “corridoio verde” per la libera circolazione nell’UE dei lavoratori stagionali in agricoltura. Non basta, infatti, aver automaticamente prorogato i permessi di soggiorno dei lavoratori extracomunitari fino al 15 giugno per risolvere la carenza di manodopera che si è venuta a creare nei campi, tanto che la ministra Teresa Bellanova ha affermato che dovrebbero essere prorogati fino a dicembre 2020. All’appello però mancano soprattutto i lavoratori comunitari, è di loro che si sente estrema necessità. Basti pensare che dalla sola Romania, ogni anno, arrivano sui campi italiani oltre 107 mila lavoratori stagionali, un terzo di tutta la manodopera straniera. La ministra Bellanova ha affermato: “Adesso ci rendiamo conto di quanto siamo noi ad avere bisogno degli immigrati. Il Nord sta soffrendo. C’erano tanti e tanti lavoratori dall’Est per i raccolti. Abbiamo costruito il corridoio verde per merci e persone ma siamo di fronte a un’altra difficoltà, dall’Est non si vogliono spostare. Hanno disdetto contratti”. E così la ministra italiana incontra il 6 aprile l’ambasciatore rumeno in Italia

                      Dalla Redazione

                      Bellanova

                      Il cosiddetto “corridoio verde” ha avuto il via libera dalla Commissione Europea. La circolazione dei lavoratori stagionali in agricoltura, al pari dei lavoratori del settore sanitario, adesso sono liberi di circolare nell’Unione Europea per motivi di lavoro. Come riporta Il Sole 24 Ore, la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova sta cercando un accordo con i Paesi dell’Est Europa per riportare i lavoratori stagionali nei campi italiani come hanno sempre fatto.

                      Infatti, non basta aver automaticamente prorogato i permessi di soggiorno dei lavoratori extracomunitari fino al 15 giugno per risolvere la carenza di manodopera che si è venuta a creare nei campi (leggi qui). Perché all’appello mancano soprattutto i lavoratori comunitari. Dalla sola Romania, ogni anno, arrivano sui campi italiani oltre 107 mila lavoratori stagionali, un terzo di tutta la manodopera straniera. Sono loro, oggi, a mancare di più.

                      Come riporta Il Sole 24 Ore, la ministra Bellanova ha affermato: “Sono in contatto con quei Paesi e lunedì 6 aprile incontrerò l’ambasciatore rumeno in Italia. I corridoi verdi sono importanti, ma da soli non bastano. È necessario individuare soluzioni condivise Paese per Paese e stiamo lavorando anche su questo fronte”.

                      Coldiretti plaude all’iniziativa: “Bisogna raggiungere l’accordo con i governi dei Paesi dell’Est Europa perché riprenda l’arrivo dei loro lavoratori nei campi italiani – afferma Ettore Prandini, presidente della Coldiretti -. Con questi Paesi dobbiamo concordare un piano di garanzia della sicurezza e della salute dei lavoratori, in modo tale che quando rientreranno nel loro Paese d’origine non dovranno essere sottoposti alla qurantena. Resto quindi dell’idea che i voucher siano una via obbligata in questo momentoribadisce Ettore Prandini – Posso accettare che valgano solo per questo periodo di emergenza e non per sempre, ma i voucher sono ora necessari. Sono lo strumento più semplice per reclutare nei campi chi oggi è in cassa integrazione e potrebbe così integrare il proprio reddito”.

                      Si litiga voucher sì voucher no, dobbiamo fare ciò che è utile per non precarizzare ancora il lavoro ma non dobbiamo lasciare frutta nei campi o latte nelle stalle perché non sappiamo organizzarlo – ha ribadito la ministra Bellanova a Circo Massimo stamattina su radio Capital –. Adesso ci rendiamo conto di quanto siamo noi ad avere bisogno degli immigrati. Il Nord sta soffrendo. C’erano tanti e tanti lavoratori dall’Est per i raccolti. Abbiamo costruito il corridoio verde per merci e persone ma siamo di fronte a un’altra difficoltà, dall’Est non si vogliono spostare. Hanno disdetto contratti”. Dall’altra parte, ha osservato la ministra: “Abbiamo i ghetti dove monta disperazione per fame e solitudine. Vengono dal Sud del mondo – riporta l’Ansa – e sono stati utilizzati spesso in nero. Si spostano su tutto il territorio nazionale. Tra poco usciranno dai ghetti e non con il sorriso. Dobbiamo dare la possibilità di lavorare in modo regolare e non avere deficit di manodopera. Dobbiamo uscire dalla banalizzazioni degli immigrati come nemici, abbiamo bisogno di loro. O c’è lo Stato a governare questi processi oppure – ha sottolineato – ci sono le mafie. Diranno che voglio riempire il paese di immigrati ma loro qui già ci sono”.

                      Coldiretti sottolinea che il 40% della frutta e della verdura italiana rischia di non essere raccolta se non si dovesse trovare una soluzione con i lavoratori agricoli stagionali. “I permessi di soggiorno per i lavoratori stagionali dovrebbero essere prorogati fino a dicembre 2020 (non solo fino a giugno) ha sostenuto Bellanova – avviamo presto la mappatura dei fabbisogni di lavoro agricolo: è già previsto nel Piano triennale di prevenzione contro il caporalato, come le piattaforme telematiche dove incrociare in modo trasparente domanda e offerta di lavoro”.

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