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                      Covid-19, l’impatto sulle serre fuori suolo, tra sicurezza e buone pratiche

                      fuori suolo

                      Gandini Antonio

                      L’emergenza coronavirus cambierà il nostro modo di vivere e di fare azienda per un tempo che non siamo ancora in grado di stimare. Ciò che è certo è che per ripartire con l’avvio della famigerata “fase 2” le aziende dovranno adottare misure di sicurezza adeguate per ridurre al minimo il rischio di contagio. Nel settore dell’agricoltura, attualmente diviso tra mancanza di manodopera nei campi e alta domanda da parte del mondo distributivo, la coltivazione fuori suolo in serra costituisce uno degli esempi virtuosi. Il caso di AgeonTech, divisione di consulenza e assistenza tecnica dell’azienda piemontese Ageon Srl specializzata nelle tecniche di coltivazione fuori suolo e idroponica

                      di Massimiliano Lollis

                      fuori suolo

                      Misure di sicurezza all’interno dello stabilimento della Gandini Antonio S.S. Orticoltura Società Agricola

                      Il Covid-19 e le restrizioni messe in atto dal governo Italiano per limitare il contagio, come sappiamo tutti, avranno – e già hanno – un impatto significativo, non solo sulla nostra economia, ma anche sui comportamenti di consumatori, lavoratori e cittadini. Sul fronte agricolo, se da un lato la domanda di prodotti ortofrutticoli è trainata dai supermercati, che nonostante il lockdown continuano a vendere, dall’altro si assiste alla mancanza di manodopera nei campi, e alla difficoltà nel conciliare diritto al lavoro e diritto alla salute, con l’adozione di stringenti misure di sicurezza. Il tema della sicurezza “anti-virus” – un problema che nelle prossime settimane e mesi riguarderà praticamente tutti i settori produttivi del nostro Paese – trova nel mondo delle serre agricole e della coltivazione “fuori-suolo” uno degli esempi virtuosi. La ragione principale risiede prima di tutto nelle caratteristiche intrinseche di questo settore, dove gli operatori sono già di norma abituati a lavorare utilizzando protezioni e tute, limitando al minimo ogni contaminazione esterna per mantenere gli ambienti più puliti possibile, preservando quindi le piante da patogeni ed ambienti esterni. 

                      Detto ciò, è possibile vedere nel coronavirus non solo una sciagura per la salute pubblica e per l’economia nazionale, ma anche una possibilità di innovazione? Per Vitangelo Di Pierro, a capo di AgeonTech, la divisione di consulenza e assistenza tecnica dell’azienda italiana Ageon Srl, specializzata nelle tecniche di coltivazione fuori suolo e idroponica – il virus obbliga il settore dell’orticoltura a lavorare in modo innovativo: “AgeonTech – spiega Di Pierro in un articolo per GreenTech, sito dell’evento fieristico dedicato alle tecnologie di orticoltura – sviluppa e personalizza i protocolli di igiene per ridurre ed evitare il rischio di parassiti e patogeni nelle piante. I coltivatori fuori suolo sono già abituati ad adottare severe misure di igiene preventiva. Per questo motivo l’adozione delle nuove norme anti-coronavirus per continuare a lavorare in serra è stata piuttosto immediata: i lavoratori erano già abituati a indossare guanti, berretti e tute, la novità riguardava le mascherine e il rispetto della distanza minima di un metro. E se non è stato semplice adottare quest’ultimo comportamento, aziende come il nostro cliente Gandini Antonio S.S. Orticoltura Società Agricola dimostrano che si può fare”.

                      Sono diversi gli elementi che fanno della coltura fuori suolo un metodo sicuro per la coltivazione. Uno di questi è la capacità di realizzare sostanze disinfettanti utilizzando come input solo acqua, sale ed elettricità, un fattore importante in un periodo in cui si vive una vera e propria carenza di disinfettanti. Il generatore ECA di Envirolyte – soluzione proposta da Ageon – permette di sintetizzare acqua elettro-chimicamente attivata (ECA). Tale soluzione, composta da acido ipocloroso, ioni di ipoclorito, biossido di cloro, ozono, perossido di idrogeno e ossigeno libero, combina un elevato potere disinfettante ed ossidante e un pH non aggressivo. Secondo l’azienda, l’acqua ECA si rivela efficace per la pulizia delle unità all’interno delle serre eliminando spore, funghi, batteri e virus, senza richiedere l’utilizzo di ulteriori prodotti chimici e senza rilasciare residui chimici. “L’utilizzo del generatore ECA – spiega Di Pierro – permette a molti agricoltori di continuare a coltivare e lavorare all’interno delle serre in piena sicurezza. L’autoproduzione in loco di un disinfettante sicuro ed efficace è estremamente utile per rispettare le severissime misure igieniche, sia all’interno che all’esterno delle aree di coltivazione e di confezionamento”.

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                      Una serra di pomodori coltivati fuori suolo da Gandini Antonio S.S. Orticoltura Società Agricola

                      C’è poi lo strumento – sempre più conosciuto e utilizzato nel mondo aziendale – delle visite online per la consulenza ai clienti. “AgeonTech – scrive Di Pierro – ha un’esperienza di 17 anni nella consulenza remota sulle colture, grazie ai moduli di Crop Registration che permettono analisi basate su big data e condivisione dei dati in cloud. Questo ha permesso ad Ageon di reagire prontamente allo scenario pandemico sviluppando ulteriormente gli strumenti di consulenza a distanza già offerti”. 

                      L’azienda, che già prima del Covid-19 aveva iniziato a sperimentare le visite “a distanza” delle serre dei propri clienti per offrire loro consulenza, con l’emergenza ha deciso di sostituire completamente le visite in loco con visite virtuali senza dover cambiare molto nei calendari già concordati. “La visita virtuale – continua Di Pierro – offre il vantaggio di suddividere le visite in sessioni da 1-2 ore in 2-3 giorni diversi invece delle 4-8 ore nello stesso giorno, come siamo abituati a fare quando viaggiamo su lunghe distanze per raggiungere i nostri clienti sia in Italia che all’estero. In questo modo siamo tutti più flessibili e il cliente non deve interrompere tutte le altre attività per mezza giornata o per un giorno intero”. E l’azienda ora annuncia l’intenzione di continuare a proporre il servizio anche quando l’emergenza sarà cessata, in modo da aumentare l’efficienza nella consulenza riducendo i tempi e i costi di viaggio e permettendo di raggiungere più clienti rispetto al passato.

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