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                      Vegani triplicati in un anno: il 3% degli italiani non mangia derivati animali

                      Secondo l’ultimo rapporto Eurispes, oggi sono 1,8 milioni gli italiani che decidono di escludere dalla loro dieta qualsiasi alimento di origine animale. Si tratta del 3% della popolazione, ed è un dato cresciuto del 2% nel corso del solo 2016.  Se la dieta vegana spopola, calano invece in proporzione  i vegetariani: meglio una dieta completamente priva di derivati animali, secondo i nuovi trend, per ragioni diverse. Se l’opinione pubblica si divide fra sostenitori e detrattori, gli esperti invitano a informarsi correttamente su valori nutrizionali e proprietà del cibo, all’insegna di un’alimentazione sana e bilanciata

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

                      Il 7,6% degli italiani oggi sono vegetariani o vegani

                      Italiani popolo di vegani? Forse è un po’ presto per affermarlo, ma stando agli ultimi dati diffusi dall’istituto Eurispes nel “Rapporto Italia 2017” sugli stili alimentari, l’affermazione è iperbolica, ma non troppo. Sarebbero infatti 1,8 milioni i consumatori del nostro Paese che decidono di escludere dalla loro dieta qualsiasi alimento di origine animale: si tratta del 3% della popolazione, ed è un dato che solo fino a un anno fa ammontava appena all’1%.

                       

                      La crescita di uno “zoccolo duro” di vegani è la vera novità: dato ancor più interessante se si osserva che invece, allo stesso tempo, in proporzione diminuiscono i vegetariani, ovvero coloro che escludono solamente carne e pesce, oggi il 4,6% della popolazione (in calo del 2,5% rispetto al 2016). Le due categorie sommate raggiungono il 7,6%, in lieve ribasso (-0,5%) rispetto allo scorso anno.

                       

                      Le motivazioni alla base della scelta di una dieta priva di alimenti animali possono essere diverse: dalla componente salutistica a quella ambientale, dalla causa animalista a quella più semplicemente modaiola. In ogni caso, se la dieta vegetariana è largamente praticata, è anche vero che oggi si sta assistendo a una vera e propria “radicalizzazione” delle preferenze alimentari nella società, con la presenza di schieramenti opposti.

                       

                      Il cibo non è più semplicemente un alimento ma è l’espressione di valori, visioni e sensibilità diverse e spesso in conflitto fra di loro. Barricate del popolo della fiorentina e del ragù contro quello del seitan e del tofu, e viceversa. Pregiudizi e mancata informazione portano così a contrapporre visioni diverse in tema di alimentazione.

                       

                      Come osservato dalla dott.ssa Elena Dogliotti, nutrizionista della Fondazione Umberto Veronesi, in un video di presentazione dedicato al tema: “Sulla dieta vegana e vegetariana circola ancora molta disinformazione, sia da parte di chi la pratica, sia da parte di chi la osteggia. I nostri fabbisogni vanno rispettati, ed è importante che si conoscano bene le proprietà e i valori nutrizionali del cibo per utilizzarlo al meglio, all’insegna di una dieta bilanciata”.

                       

                      Non mancano però i rischi per chi non si informa: “Con una dieta vegetariana” osserva la dott.ssa Dogliotti, “è più semplice non incorrere in carenze, ma si possono comunque fare errori, come eccedere in carboidrati o latticini, mentre con una dieta vegana è spesso necessaria la supplementazione di vitamina B12 con integratori o con alimenti fortificati”.

                       

                       

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