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                      Crisi NaturaSì, debito rimodulato con un prestito di 60 milioni dalle banche

                      NaturaSì Verona ©FM

                      NaturaSì, l'insegna del negozio di Corso Miano a Verona (copyright: Fm)

                      EcorNaturaSì, retailer leader dei prodotti biologici, biodinamici e naturali, rimodula la sua posizione debitoria grazie ai 60 milioni di euro concessi in pool da Banca nazionale del lavoro e Unicredit e da Banca Intesa. Il gruppo, che oggi conta 364 negozi a insegna NaturaSì in ambito nazionale e circa 50 all’estero, è in crisi dal 2018 e nel 2021 ha registrato un fatturato di 473,5 milioni, a fronte di una perdita di oltre 13 milioni. 392 dipendenti sono in cassa integrazione da febbraio scorso

                      Dalla Redazione

                      NaturaSì Verona ©FM

                      NaturaSì, l’insegna del negozio di Corso Miano a Verona (copyright: Fm)

                      NaturaSì, insegna leader nella vendita di prodotti biologici, biodinamici e naturali, ha rimodulato l’esposizione debitoria ottenendo due distinti finanziamenti per un totale di 60 milioni euro. Il primo a medio-lungo termine concesso in pool da Banca Nazionale del Lavoro e da Unicredit; il secondo, sempre a medio-lungo termine, concesso da Intesa Sanpaolo, come comunicano gli advisor finanziari.

                      “L’operazione – si legge sempre nella nota – ha la finalità di rimodulare l’esposizione debitoria di EcorNaturaSì allo scopo di dotare il gruppo delle fonti di finanziamento necessarie al piano d’investimenti dello stesso”. La società infatti è in difficoltà dal 2018, quando il primo bilancio in rosso si chiuse con un debito netto che superava i 115 milioni su un giro d’affari di 389 milioni, che tuttavia aveva portato a una perdita di 18,4 milioni. I primi, chiari segnali di una crisi si sono intravisti poi due anni fa, quando Renzo Rosso, patron della Diesel e tra i principali azionisti di EcorNaturaSì, ha deciso di uscire dalla società, cedendo le sue quote a vecchi e nuovi azionisti.

                      Nel corso del tempo la situazione, nonostante il forte aumento della domanda durante il lockdown, non è migliorata, al punto che nei nove mesi del 2021 il gruppo ha registrato una perdita superiore a 13 milioni di euro, come riporta BeBeez.

                      La situazione infine è precipitata quando a febbraio scorso EcorNaturaSì ha messo in cassa integrazione 392 dipendenti su tutto il territorio nazionale (leggi qui), di cui due terzi impiegati nel polo di San Vendemiano, in provincia di Treviso, il principale stabilimento del gruppo tra i cinque presenti in Italia, di cui due a Verona, uno a Bologna e uno a Torino.

                      “EcorNaturaSì è una società benefit attiva nel settore del commercio di prodotti biologici ed è caratterizzata dall’attenzione all’ambiente e al sociale – conclude la nota degli advisor relativa al nuovo finanziamento da 60 milioni -. Nel 2021, il gruppo EcorNaturaSì ha registrato un fatturato consolidato pari a 473,5 milioni di euro (a fronte di una perdita di oltre 13 milioni, ndr), contando su 364 negozi a insegna NaturaSì in ambito nazionale e circa 50 all’estero, di cui circa 130 a gestione diretta ed i rimanenti partecipati o in franchising con circa 300 aziende agricole biologiche collegate”.

                      Ora il nuovo finanziamento dovrebbe rilanciare le sorti del retalier specialista del bio, che peraltro ha lanciato a inizio anno un bond da 10 milioni di euro a sostegno dell’agricoltura biologica. Il prestito, si legge nella relativa nota, sarà remunerato con un tasso del 3% netto annuo, non in denaro ma in buoni spesa da utilizzare presso la rete commerciale dell’insegna.

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