L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
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                      CSO Italy, focus sui consumi di ortofrutta. Crescono le vendite, ma non in tutti i canali

                      Da inizio anno, secondo i dati elaborati da CSO Italy su base GFK Italia, si rileva un aumento dei volumi di vendita per la verdura del +5% e per la frutta del +1%%, rispetto al 2017. Tuttavia, l’informazione generale parla di una crisi dei consumi dei prodotti ortofrutticoli. Come è possibile? “Presto detto: dipende dai canali distributivi”, precisa CSO Italy nella presentazione dei dati, che evidenziano  un mutato scenario di consumo. Perdono quota i supermercati e gli ipermercati, al contrario le vendite di frutta e verdura impennano nei discount e dai fruttivendoli

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      ortofrutta venditeLe famiglie italiane mettono nel carrello sempre più frutta e verdura. Lo dicono i dati elaborati da CSO Italy su base GFK Italia, che mostrano un trend positivo nei consumi di ortofrutta dal 2014 ad oggi, con volumi passati da meno di 7,6 milioni di tonnellate a 8,5 milioni di tonnellate nel 2017. Anche l’anno in corso conferma questa tendenza positiva: da gennaio a settembre 2018 ogni famiglia ha acquistato circa 260 chili di ortofrutta fresca, per una spesa complessiva di 433 euro. Numeri in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando l’acquisto era stato inferiore di oltre 4 chili e la spesa superiore di 8 euro. La frutta che rappresenta il 54% dei volumi è cresciuta in questi nove mesi del 2018 del +1% in volume e del +3% in valore. Gli ortaggi sempre nello stesso periodo salgono del +5% sul gennaio-settembre 2017 in termini di quantità e in termini di valore del +2%. Se restringiamo l’analisi al recente trimetre estivo, luglio-settembre 2018, le cose sono andate ancora meglio: l’ortofrutta spunta infatti un deciso +5% degli acquisti in termini di volume e +6% in valore, dopo un primo semestre con una crescita più contenuta.

                       

                      Se da un lato questi dati, che traggono le informazioni dal campione di famiglie numeroso e rappresentativo, mostrano un quadro incoraggiante, l’informazione invece ci parla di cali dei consumi di ortofrutta delle famiglie nel 2018. Come è possibile? “Presto detto: dipende dai canali distributivi”, precisa CSO Italy nella presentazione dei dati sui consumi. Oggi oltre il 60% degli acquisti al dettaglio di ortofrutta delle famiglie italiane avviene presso i punti vendita della GDO. Analizzando nel dettaglio l’andamento dei consumi nell’ambito dei principali canali distributivi emerge come sia è atto una trasformazione importantissima. Fino al 2013 il calo dei consumi di frutta e verdura interessava in maniera quasi esclusiva gli ambulanti e i mercati rionali, ma anche il dettaglio specializzato (fruttivendoli), che avevano una quota in volumi rispettivamente del 39% e del 20% (circa 1,9 milioni di tonnellate). Parallelamente i supermercati passavano dal 23% al 35-36% e gli ipermercati dal 7 al 12%. Dal 2014, con la ripresa dei consumi, le tendenze sono diverse: i supermercati, pur aumentando leggermente i volumi, vedono diminuire il peso relativo, ora al 33% del totale; gli ipermercati, pur con oscillazioni, mantengono i quantitativi annuali su oltre le 800 mila tonnellate, ma vedono ridursi il peso relativo.

                       

                      I canali che aumentando con un ritmo superiore alla media sono i discount, che proseguono il trend positivo, accentuandolo, e il dettaglio specializzato che invece mette in evidenza una impressionante inversione di tendenza rispetto al passato. I discount nel 2017, con quasi 1.4 milioni di tonnellate, raccolgono il 16% degli acquisti, con un tasso di incremento medio attorno al 10% ma che negli anni più recenti ha toccato oltre il +30% annuale. I fruttivendoli non sono da meno: oggi rappresentano il secondo canale distributivo, solo dopo i supermercati, con una crescita delle vendite in termini di volumi del 45% se confrontiamo la situazione 2017 con quella del 2013.

                       

                      I primi nove mesi del 2018 non fanno altro che confermare questo trend con l’aggravante della battuta d’arresto registrata per i supermercati. I discount segnano infatti un +8% (variazione gen-set 2018/17), i fruttivendoli o dettaglianti specializzati si rafforzano ulteriormente con un +12%, mentre i supermercati vedono scendere i volumi del 4%.

                       

                      La grande distribuzione tre anni fa accorpava il 63% delle quantità di ortofrutta acquistate in Italia, nel 2018 è scesa al 61%, quindi sì i numeri – sebbene parziali – sono negativi se analizzati unicamente sul fronte della distribuzione organizzata. All’interno della Gdo è la frutta la principale causa dell’attuale panorama negativo per supermercati (-6%) e superette (-10%), buone sono invece le performance dei discount (+6%) mentre sono gli iper.

                       

                      Nell’ambito dei canali tradizionali i dettaglianti specializzati incrementano i volumi di frutta del +11% ed ortaggi +13%, con piccoli segnali di ripresa per gli ambulanti per le verdure.

                       

                      Grazie alle analisi condotte da CSO Italy sul panel GfK Italia si delinea pertanto un quadro positivo peri consumi di ortofrutta, confermando anche nel 2018 l’atteggiamento del consumatore sempre più attento alla salubrità, sostenibilità e qualità delle cibi. “È quindi importante incoraggiare le famiglie verso questa direzione, – conclude CSO Italy – anche se la crescita dei discount (legata maggiormente al fattore prezzo?) e la crescita del dettaglio specializzato (legata forse alla qualità?), mettono in evidenza una serie di interrogativi importanti sull’evoluzione dei canali di vendita, lo sviluppo di modalità di acquisto diverse e non ancora ben identificabili. La situazione è in forte evoluzione e serve certamente un momento di riflessione all’interno della filiera per stimolare gli acquisti ed analizzare al meglio i comportamenti dei consumatori”.

                       

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