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                      Dagli Usa arriva la start up che rimette sul mercato la frutta imperfetta

                      imperfect produce
                      Obiettivo dei tre ideatori è riportare nei negozi i prodotti dall’aspetto imperfetto. Ma il progetto, chiamato Imperfect Produce, si rivolge anche al consumatore finale, che potrà ricevere una volta alla settimana una cassetta di frutta imperfetta con uno sconto che va dal 30% al 50%

                       

                      imperfect produceRidurre gli sprechi alimentari dei produttori e della Gdo: è l’obiettivo della start up Imperfect Produce, nata negli Usa ma già attesa anche in Europa. Un progetto tanto apprezzato da aver già raccolto parecchi fondi attraverso una campagna di crowdfunding su Indiegogo. Gran parte della frutta imperfetta viene sprecata direttamente nei campi. Per il suo aspetto estetico insoddisfacente viene scartata dai fornitori e non arriva sugli scaffali dei supermercati. Uno spreco economico, ma anche un problema per l’ambiente.

                       

                      Per questo i tre imprenditori ideatori della start up, da tempo impegnati nell’ambito degli sprechi alimentari, si sono mossi con l’obiettivo di riportare nei negozi i prodotti dall’aspetto imperfetto. Ma la vera novità va oltre i supermercati, ed è rivolta direttamente al consumatore finale, che potrà ricevere una volta alla settimana una cassetta di frutta imperfetta con uno sconto che va dal 30% al 50%. Prima di presentarsi su scala internazionale, la start up si prepara ad avviare progetti su piccola scala a Oakland e a Berkeley, a partire dall’estate 2015 e con l’obiettivo di raggiungere 1000 famiglie tra i propri clienti nei primi sei mesi di attività. Inoltre i tre soci, al fine di promuovere il progetto, stanno progettando di organizzare nei supermercati esposizioni di prodotti imperfetti, da mettere a confronto con le controparti perfette, ma a prezzi decisamente inferiori. E poi un occhio al sociale, perché non è escluso che parte della frutta imperfetta possa essere consegnata nelle zone più povere di Oakland, dove i punti vendita di prodotti freschi sono poco presenti. L’azienda potrà vendere la frutta a basso prezzo soprattutto perché la acquisterà a prezzi stracciati dagli agricoltori. Un risparmio di soldi, ma anche di acqua: secondo le stime attuali l’agricoltura è responsabile dell’80% dell’acqua utilizzata in California.