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                      Decreto Rilancio: la discussa Plastic Tax slitta al 1° gennaio 2021

                       

                      plastic tax

                      Nel maxi provvedimento del dl Rilancio da 55 miliardi varato dal governo il 13 maggio, sono stati stanziati anche 0,19 miliardi per l’abolizione – temporanea – della Sugar e Plastic Tax, che vede il rinvio della sua applicazione al 1°gennaio 2021. I due provvedimenti che tendevano a penalizzare i consumi di bevande edulcorate e l’uso di plastiche usa e getta, previste nel 2020 dall’ultima legge di bilancio, sono stati infatti rinviati al 1° gennaio del 2021. “La crisi economica innescata dall’emergenza Covid-19 continuerà a colpire imprese e famiglie, non solo nel 2020, con una ripartenza dei consumi che – nella migliore delle ipotesi – sarà graduale e lenta, al netto di un minor potere d’acquisto dei cittadini“, ha affermato David Dabiankov Lorini, direttore generale di Assobibe, a commento della sospensione di sugar e plastic tax.

                      Introdotta dalla legge di bilancio a fine 2019, la Plastic Tax – che tanto ha scosso gli animi nel settore del packaging per alimenti, ortofrutta compresa – è un’imposta di 45 centesimi al chilo di plastica, approvata con la Legge di Bilancio a fine 2019. Alle spalle della cosiddetta Plastic tax c’è la normativa Ue (direttiva 2019/904) volta a ridurre la dispersione nell’ambiente di plastica monouso. Nell’Unione Europea il divieto entrerà in vigore effettivamente nel 2021 (riguarda in paricolare posate e piatti di plastica, cannucce, contenitori alimentari, plastica fotodegradabile che si frammenta in scaglie minute), ma l’Italia lo ha voluto in parte anticipare.

                      Dall’imposta è esclusa la plastica riciclata, come è sempre stato per quella biodegradabile e compostabile. Dalla Plastic Tax erano escluse, inoltre, le siringhe, tutti i dispositivi medici e gli imballaggi di medicinali. Per questi 6 mesi di entrata in vigore, si attendeva un gettito nelle casse dello Stato di circa 140 milioni di euro, mentre a regime nei dodici mesi nel 2021 poco più di 520 milioni. Il gettito è comunque inferiore a quanto inizialmente calcolato, perché la nuova tassa è stata ridotta dall’iniziale previsione di 1 euro al chilo ai 45 centesimi approvati il 16 dicembre 2019 con la Legge di Bilancio. Con il dl Rilancio slitta tutto al 1° gennaio 2021.

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