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                      Distribuzione moderna, dal 2021 fornitori iscritti alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”

                      Il convegno d’apertura di Marca 2020 ha visto protagonista l’impegno del mondo della Distribuzione sul fronte della sostenibilità, testimoniato dai dati presentati dal rapporto The European House-Ambrosetti “Il contributo della Marca del Distributore alla sfida dello sviluppo sostenibile e del Paese” che ha presentato i dieci messaggi chiave che definiscono la sostenibilità e la Responsabilità Sociale d’Impresa per la Gdo e, in particolare, nell’ambito della Marca del Distributore (leggi qui). In chiusura, dopo l’intervento della ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, è stato annunciato l’impegno della Distribuzione Moderna per una “filiera responsabile” attraverso la richiesta alle imprese agricole di iscriversi alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”. La Distribuzione moderna, infatti, vuole continuare a essere un forte propulsore dello sviluppo sostenibile del Paese, anche attraverso ciò che viene fatto con la Marca del Distributore: per questo le insegne si sono assunte l’impegno di lavorare, a partire dal 2021, solo con fornitori agricoli che possano assicurare comportamenti etici e responsabili, attraverso appunto l’iscrizione alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”

                      di Valentina Bonazza

                      Rete del lavoro agricolo di qualità

                      Sono due i grandi temi che hanno fatto da padroni al convegno inaugurale a Marca 2020, moderato dal conduttore di Sky Tg24 Andrea Bignami, che ha visto la partecipazione di ospiti illustri come Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere e presidente di Granarolo, Giorgio Santambrogio, presidente di ADM e Ad del Gruppo VéGé, Alessia Morani, sottosegretario di Stato allo Sviluppo economico, e Valerio De Molli, managing partner & Ceo di The European House – Ambrosetti, che ha presentato lo studio completo. Dei risultati ne hanno poi discusso in una tavola rotonda Enrico Giovannini, professore di economia e statistica all’Università di Roma Tor Vergata e portavoce ASviS (alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile) in collegamento video, Marco Pedroni, presidente Coop Italia, Francesco Pugliese, Ad Conad, e Maniele Tasca, direttore generale Selex. I lavori sono stati conclusi da Teresa Bellanova, ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, intervenuta in video-conferenza, al termine della quale è stato annunciato il progetto che vede l’impegno attivo della Distribuzione moderna per una “filiera responsabile”, attraverso la richiesta alle imprese agricole di iscriversi alla Rete del lavoro agricolo di qualità.

                      Rete del lavoro agricolo di qualità

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                      L’esposizione dettagliata del position paper di The European House-Ambrosetti “Il contributo della Marca del Distributore alla sfida dello sviluppo sostenibile e del Paese” è stato il primo tema centrale, che ha evidenziato come la Distribuzione moderna è già da tempo impegnata nel campo della sostenibilità ambientale e sociale e sta sviluppando nuovi progetti. “La sostenibilità economica viene considerata una premessa fondamentale per la transizione verso modelli di sviluppo sostenibili da un punto di vista sociale e ambientale. In quest’ambito, la Marca del Distributore si conferma un attore chiave caratterizzato da grande vitalità e notevole resilienza anche nell’anno 2019. Il fatturato ha raggiunto 10,8 miliardi di euro nel 2019 con una crescita di più di tre volte superiore rispetto a quella dell’industria alimentare italiana negli ultimi 17 anni. Anche la quota di mercato è cresciuta passando dall’11,3% nel 2003 al 19,9% nel 2019 e un ulteriore aumento è previsto nei prossimi anni: le nostre stime prevedono che la quota di mercato della Marca del Distributore raggiungerà quasi il 20,6% nel 2020 – ha dichiarato Valerio De Molli, managing partner & Ceo di The European House-Ambrosetti –. Non solo. La Marca del Distributore contribuisce anche alla sostenibilità economica dei consumatori. I prodotti a Marca del Distributore hanno consentito di risparmiare 2,8 miliardi di euro all’anno (circa 110 euro annui a famiglia), pari a circa il 50% delle risorse stanziate per il reddito di cittadinanza nel 2019” (per approfondire leggi qui).

                      Rete del lavoro agricolo di qualità

                      La sostenibilità, infatti, è riconosciuta come strategica per il settore, tanto che ne ha definito obiettivi specifici (come ad esempio la riduzione della plastica, la diminuzione delle emissioni, la tutela del benessere animale, la tracciabilità della filiera nei prodotti a Marca del Distributore), ha creato posizioni manageriali dedicate e la filiera viene costantemente stimolata a muoversi in questa direzione. Inoltre, è uno dei pochi settori che impattano, direttamente o indirettamente, su tutti i 17 Sustainable Development Goal (SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. “La Gdo ha un ruolo cruciale per raggiungere l’obiettivo 12 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, cioè modificare i modelli di produzione e di consumo nella direzione di una maggiore qualità – ha spiegato in video-conference il professor Giovannini –, ma anche del rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. Spero che quest’anno sempre più produttori e distributori contribuiscano ai ‘Saturdays for future’, finalizzati proprio a stimolare tale cambiamento”.

                      L’altro grande tema, di cui sentiremo parlare nei prossimi anni, riguarda un progetto al quale il settore ha dichiarato di partecipare in chiusura del convegno. Una proposta concreta che vede la Distribuzione Moderna unita e parte attiva nella creazione di una “filiera responsabile”, assumendo un profilo etico capace non solo di incidere sulla filiera stessa ma anche di avere una ricaduta sul consumatore caratterizzata da trasparenza e responsabilità. Infatti, “a partire dal 1° gennaio 2021 a tutti i fornitori agricoli diretti della distribuzione sarà richiesta l’iscrizione alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”. Non solo: anche i partner della MDD, lungo la loro filiera di approvvigionamento, saranno chiamati a far sì che i propri fornitori agricoli siano iscritti alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”. Mondo delle imprese e istituzioni insieme dunque per cambiare le cose. Infatti, la “Rete del lavoro agricolo di qualità” nasce con l’obiettivo di porre un argine al fenomeno del caporalato in Italia nel settore dell’agricoltura, come strumento di contrasto allo sfruttamento di operai e braccianti agricoli, spesso collegato a organizzazioni criminali. Di fatto, la “Rete del lavoro agricolo di qualità” è un organismo, promosso dal Mipaaf e istituito presso l’INPS, che  si concretizza in un elenco “certificato” di imprese agricole – a seguito di apposita domanda presentata “volontariamente” dalle stesse all’INPS ‐ in regola con le disposizioni in materia di lavoro, legislazione sociale, imposte sui redditi e valore aggiunto, utile per orientare le imprese acquirenti nella scelta dei propri fornitori e per indirizzare l’attività di vigilanza nei confronti delle realtà non appartenenti all’elenco.

                      Si tratta così di un ulteriore impegno assunto dalla Distribuzione Moderna nell’ambito della Responsabilità Sociale, dopo la sottoscrizione nel 2017 di un protocollo di intesa con il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per promuovere percorsi che favoriscano, nella filiera agricola e agroalimentare, trasparenza, equità, legalità e rispetto dei diritti dei lavoratori, a partire dal contrasto al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura e dal divieto delle aste online al doppio ribasso.

                      Rete lavoro agricolo qualità

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                      La dichiarazione di questa nuova responsabilità sociale è stata fatta, alla presenza della ministra Bellanova, congiuntamente da tutti i rappresentanti della Distribuzione Moderna: Giorgio Santambrogio (presidente di ADM), Marco Pedroni (presidente di Coop Italia), Francesco Pugliese (Ad di Conad), Claudio Gradara (presidente di Federdistribuzione): “La Distribuzione Moderna vuole essere un forte propulsore dello sviluppo sostenibile del Paese, anche attraverso ciò che viene fatto con la Marca del Distributore. Ci siamo quindi rivolti alla filiera per stimolare comportamenti etici e responsabili, in linea con la nostra visione e con le nuove esigenze dei consumatori. Il tema del lavoro in agricoltura è estremamente critico: occorre prendere iniziative per garantire legalità e rispetto dei contratti. Per questo abbiamo assunto l’impegno di lavorare, a partire dal 2021, solo con fornitori agricoli che ci assicurino queste condizioni attraverso l’iscrizione alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”. Sarà necessario impegnarsi a fondo, da parte nostra e dei nostri fornitori ma anche da parte delle istituzioni, che devono aiutarci rendendo semplice e veloce l’iscrizione delle imprese agricole alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”. Siamo convinti che lavorando insieme, imprese e istituzioni, si possano ottenere risultati importanti, per sconfiggere una piaga che affligge il nostro Paese”.

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