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                      Il primo bilancio di sostenibilità 2019 di Esselunga è stato presentato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Parigi in un mercoledì ancor più significativo per l’insegna meneghina: il 7 ottobre, che corrisponde al 95esimo anniversario dalla nascita del fondatore Bernardo Caprotti. Il bilancio 2019, che riporta i dati dello scorso anno e gli obiettivi che l’insegna meneghina vuole raggiungere entro il 2025, da un lato nasce dall’esigenza di adeguarsi alla normativa europea sulla sostenibilità, prevista per le società di certe dimensioni, dall’altro mette nero su bianco anche una serie di azioni che Esselunga stava già portando avanti in quest’ottica. Sono cinque le macro aree coinvolte nel bilancio da 242 pagine intitolato “Abbiamo a cuore il futuro”: clienti, persone (dipendenti), fornitori, ambiente e comunità nel senso più ampio.  Dall’aumento di ore di formazione per i dipendenti, alla formazione alimentare e alla chiarezza delle etichette per i clienti, ma anche attività benefiche rivolte alla comunità in cui Esselunga opera, e poi ancora l’attenzione ai fornitori, e ovviamente, l’attenzione all’ambiente, a partire dallo sviluppo di nuove soluzioni di packaging, attività iniziata già nel 2017 e che vede  una nuova linea di pack tra i finalisti del Besta Packaging Award 2020 (leggi qui)

                      Dalla Redazione

                      Esselunga

                      da Linkedin di Esselunga

                      Esselunga ha presentato il suo primo bilancio di sostenibilità 2019, che riporta i dati dello scorso anno e gli obiettivi che l’insegna meneghina vuole raggiungere entro il 2025. Il progetto nasce anche, ma non solo, dall’esigenza di adeguarsi alla normativa europea sulla sostenibilità, prevista per le società con una dimensione rilevante. Dal titolo “Abbiamo a cuore il futuro”, il primo bilancio sulla sostenibilità di Esselunga espone il percorso sostenibile dell’insegna meneghina, dalla nascita alle strategie per il futuro, che si articolano in cinque macro-pilastri: clienti, persone, ambiente, fornitori e comunità. “Sono i principali stakeholder di Esselunga i cui interessi, aspettative ed esigenze devono costantemente essere la bussola di tutte le decisioni dell’aziendaha fatto sapere il Gruppo meneghino, che ha presentato il piano il 7 ottobre, un mercoledì, giorno simbolico comunemente scelto per le inaugurazioni di ogni supermercato della catena e nel 95.esimo anniversario dalla nascita del fondatore Bernardo Caprotti: un mercoledì quindi ancor più significativo, visto che il fondatore ha sempre puntato su persone e innovazione. Ad aprire il bilancio da 242 pagine che guarda al 2025, inoltre, una citazione che ricorda il pensiero del fondatore: “Bisogna sapere evolvere, sapere guardare più in là. Non c’è domani con i sistemi che usavamo ieri”.

                      Il bilancio, ha sottolineato il direttore commerciale di Esselunga Gabriele Villa, è “frutto di un percorso che ci ha fatto capire quanto l’attenzione all’ambiente, alla qualità dei prodotti e alla comunità sia nel dna del gruppo fin dalle origini. Inoltre, ci ha posto di fronte a una nuova sfida: la sostenibilità è qualcosa di complesso, spesso più costosa e di minor impatto e per questo ancora poco capita dai consumatori, ma fondamentale alla luce del periodo storico”.

                      Per integrare sempre più la sostenibilità nel business, Esselunga ha definito un’organizzazione che prevede l’interazione di diversi organi dedicati alla supervisione e alla gestione di questa tematica. Infatti, il 1 luglio 2019, il consiglio di amministrazione di  Esselunga ha affidato alla presidente Marina Caprotti la delega di tutte le attività di CSR – Corporate Social Responsibility, mentre al responsabile delle risorse umane Luca Lattuada, è stato dato l’incarico di coordinare sul piano operativo le attività di CSR. Di conseguenza, è stata costituita, nell’ambito della direzione risorse umane e organizzazione, la funzione CSR che ha la responsabilità di identificare e segnalare ai vertici aziendali, in collaborazione con le direzioni preposte, i rischi legati alle tematiche di sostenibilità, ma anche individuare aree e progetti di miglioramento.

                      Esselunga

                      Esselunga di Brescia via Triumplina (©Fm)

                      Quando si parla di sostenibilità, la prima cosa che viene in mente è  l’attenzione all’ambiente, e nel Bilancio di Esselunga infatti l’attenzione è massima: si parla di costruzione dei nuovi negozi tenendo in primo piano l’uso di energie rinnovabili e la riduzione del 30% delle emissioni di gas serra. Sono inoltre state sviluppate iniziative per ridurre l’impatto ambientale dei packaging in plastica: il 100% delle confezioni dei prodotti a marchio Esselunga sarà realizzato in materiale riciclato, riciclabile o compostabile, secondo un progetto avviato già nel 2017. Con Fevbio, ad esempio, Esselunga ha realizzato innovativi imballaggi nel settore frutta e verdura fresca biologica a marchio Esselunga, interamente compostabili o riciclabili, come l’utilizzo della film compostabile Nature Fresh di Gruppo Fabbri (leggi qui) tanto da essere tra i finalisti dell’Oscar dell’imballaggio 2020 (leggi qui).

                      Nel bilancio di sostenibilità si però anche l’attenzione per la tutela e la soddisfazione del consumatore e dei propri clienti, tramite l’educazione alimentare, l’innovazione e la trasparenza. Di fatto Esselunga punta alla promozione di nuove iniziative oltre alle già esistenti come i laboratori ludico-didattici per favorire l’educazione alimentare, nell’ambito dell’attività “Impariamo a mangiare bene”, che nel 2019 hanno coinvolto 2.549 bambini, mentre per rispondere ai bisogni nutrizionali dei più piccoli a partire dai 4 anni, è stata creata la linea CheJoy. A questa se ne aggiungono altre, come Esselunga Equilibrio ed Esselunga Bio per la promozione di uno stile di vita sano ed equilibrato. E poi ancora lo sviluppo di etichette chiare e trasparenti, l’utilizzo dell’app Esselunga e lo sviluppo di nuovi prodotti che rispondano a specifiche esigenze nutrizionali, ma anche la rivisitazione di 250 ricette tradizionali per migliorare e bilanciare le caratteristiche nutrizionali per i prodotti a marchio Esselunga.

                      Non solo clienti ma anche comunità più in generale. Esselunga si impegna a favore della comunità, soprattutto tramite l’educazione delle nuove generazioni: sono oltre 100 i milioni di euro in materiale scolastico distribuiti alle scuole tra il 2018 e il 2025 attraverso l’iniziativa “amici della scuola” mentre i pasti donati, si legge nel bilancio, saranno circa 4 milioni, con un incremento del 70%.

                      Esselunga di Brescia (©Fm)

                      Anche la valorizzazione delle persone è un’altra priorità che compare sul bilancio, di conseguenza l’insegna meneghina afferma di dedicare una grande attenzione alla formazione dei collaboratori, al coinvolgimento e alla comunicazione interna, alla promozione della diversità e dell’inclusione e alla sicurezza.  Come si legge  nel bilancio, nel 2019 sono state erogate 556 mila ore di formazione a favore di oltre 24 mila dipendenti (circa 23 ore medie per dipendente all’anno), mentre per il 2025 Esselunga mira a oltre 650 mila ore di formazione annuali da erogare (+40% rispetto al 2018), l’aumento annuale del 20% delle ore di formazione dedicate al Talent Program e l’aumento del 50% delle ore di formazione dedicate alla Scuola dei Mestieri, nata oltre 25 anni fa con l’obiettivo di formare e aggiornare il personale di negozi, bar ospitato nel Learning Center, un polo didattico all’avanguardia. Entro il 2025 si assisterà anche a un incremento del 50% della presenza di donne in ruoli chiave.

                      Per quanto riguarda i fornitori, Esselunga lavora nell’ottica di promuovere una gestione responsabile della catena di fornitura secondo criteri socio ambientali, adottando un approccio di supporto per fornitori locali e di tolleranza zero per gravi non conformità. Oltre l’80% dei prodotti a marcio Esselunga prodotti in Italia e il mantenimento nei prossimi anni di questa percentuale, il 100% dei fornitori di prodotti preconfezionati a marchio Esselunga entro il 2025 dovranno essere certificati GFSI e in effetti la sicurezza alimentare è un punto importante per Esselunga: sono 187.554 i campioni analizzati nel 2019 di cui 59.790 (32%) presso i laboratori interni per un totale di 1.591.845 determinazioni analitiche.

                      Esselunga

                      reparto ortofrutta di laEsse, via Melchiorre Gioia 57, Milano

                      La sostenibilità riguarderà anche l’e-commerce che con la pandemia ha raggiunto livelli mai visti prima. Sami Kahale, a ItaliaOggi, ha sottolineato “Penso al trasporto, alla logistica, con la crescita dei dark store (i negozi per rifornire le spedizioni, ndr) passati da 3 a 7 nel 2019. Senza dimenticare i lockers e i nuovi formati: questo periodo ha fatto emergere l’importanza dei format tradizionali ma quelli ibridi di prossimità come laEsse (leggi qui), un po’ super un po’ ristorazione, ci hanno fatto scoprire l’importanza dei pagamenti veloci tramite smartphone e contiamo di estenderli a tutta la rete. Quanto a laEsse, dopo i primi due negozi a Milano in Corso Italia e in Melchiorre Gioia, aprirà altri tre punti la prossima settimana (nel capoluogo Lombardo e a Parma). In effetti, la logistica è fondamentale quando si parla di e-commerce e sostenibilità: Esselunga utilizza una flotta di furgoncini EURO6, e ha introdotto dei  furgoncini elettrici in test, refrigerati a doppia temperatura per surgelati e fresco.

                      L’insegna meneghina, ad oggi, conta un fatturato di oltre 8 miliardi di euro, 25.000 dipendenti, più di 5,5 milioni di clienti fidelizzati, 3 poli logistici, 2 centri di lavorazione e 2 centri di produzione. L’insegna è presente in 7 regioni tra il centro e il nord Italia con 162 negozi a cui si aggiungono i nuovi format di vicinato laEsse, 40 profumerie Esserbella e 95 bar Atlantic. Inoltre, nel 2019, il valore economico distribuito, che rappresenta la capacità dell’azienda di restituire ai propri stakeholder parte del valore economico generato e misura l’impatto che ha sulla comunità, è stato di 7,5 miliardi di euro. Oltre il 93% del valore creato da Esselunga, dunque, è stato distribuito a fornitori, personale, pubblica amministrazione, finanziatori e collettività.

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